MANUALE PROVVISORIO DI PROPEDEUTICA AL CONVIVIO DI PAHAI INTERDIMENSIONAL


A cura di Franco Santoro

Prefazione

Il termine “convivio” è tratto dal latino “convivium” (banchetto, simposio), derivato di “convivere”, “vivere insieme”. Nelle principali tradizioni dell’umanità le feste in cui ci si riuniva per mangiare insieme rappresentavano il momento rituale d’incontro principale di una comunità. Un convivio implica non solo condividere un pasto con altre persone, ma anche scambiare idee, comunicare esperienze, sanare conflitti e pure rapportarsi con il mondo animale, vegetale e minerale, inclusi gli aspetti invisibili dell’esistenza, antenati, spiriti, angeli, demoni, divinità e Dio stesso, sia nel suo lato di luce, sia nel suo lato di ombra.

Il Convivio è un banchetto di nutrimento a ogni livello, in cui il cibo fisico può tuttavia esserci o non esserci, dove l’aspetto fisico dell’esistenza è riconosciuto come veicolo per l’esternazione di quanto esiste oltre la percezione visiva e ordinaria della vita.

In molte tradizioni antiche raramente esisteva una rigida differenza tra cibo fisico e spirituale. L’Eucaristia, o Santa Comunione, per esempio, nelle prime comunità cristiane non era distribuita nella forma di una piccola ostia. L’Eucaristia era un vero cibo, un banchetto completo che integrava cielo e terra. Si riteneva che Dio fosse nel cibo, negli elementi, nella sensualità, e le donne, come tradizionali custodi della cucina e della vita terrena, rivestivano il ruolo spirituale più importante. Poi le cose cambiarono, perché le donne furono escluse dalla guida religiosa, e si aprì un varco tra la vita fisica e spirituale che divenne irreversibile.

Il Convivio è un banchetto multidimensionale in cui l’alimentazione procede coinvolgendo il visibile e l’invisibile, l’ordinario e il non-ordinario. Modello di riferimento per questo processo sono i tre stadi del Rituale Base Pahai, che il Convivio esemplifica in ogni suo particolare.

A livello generale il Convivio è un metodo di comunicazione e guarigione olistica e sciamanica che trova le sue radici nelle pratiche delle culture più antiche del pianeta. Esso si basa sulla consapevolezza e l’esperienza che ogni aspetto della vita è intimamente connesso e parte dello stesso tutto.

Secondo questa prospettiva olistica non esiste separazione, e possiamo comprendere noi stessi e il mondo circostante solo se siamo disposti a riconoscere e accettare ogni parte della più ampia realtà in cui esistiamo. Questa realtà comprende anche ciò che dimora oltre la nostra percezione ordinaria. La struttura tipica del Convivio è un cerchio, composto da persone, pietre o altri oggetti intese a rappresentare tutti gli aspetti della realtà, visibile e invisibile.

Lo scopo del Convivio è condividere visioni, idee, emozioni, sogni ed altre esperienze, promuovere una comunicazione trasparente, attenta e onesta, prendere decisioni collettive giuste, apportare guarigioni, onorare la voce e presenza di ogni parte, creare un senso esperienziale di unità collettiva, rilasciare il senso di separazione, fornire nutrimento fisico, emotivo, mentale e spirituale, insieme anche alle condizioni per rilasciare i residui del nutrimento stesso a ogni livello

Nell’epoca attuale la disponibilità d’informazioni sul cibo fisico e spirituale ha raggiunto massimi storici. Così come c’è una quantità e varietà di cibo e diete senza precedenti, c’è anche un’eccezionale quantità e varietà di cibo spirituale sul mercato. Innumerevoli pratiche spirituali, rituali, libri e siti internet su ogni cultura e orientamento, sono liberamente accessibili. Mai nella storia dell’umanità abbiamo sperimentato una tale profusione di risorse fisiche e spirituali.

Purtroppo abbondanza e risorse non implicano necessariamente una qualità superiore. Al contrario, l’umanità odierna sembra soffrire di uno stato di fame spirituale profonda. Grandi quantità di nutrimento spirituale non garantiscono la copertura delle nostre necessità vitali basilari. Perciò è importante capire quali sono le necessità fondamentali per una dieta spirituale.

Detto molto semplicemente, il requisito fondamentale per il cibo spirituale è la presenza dello Spirito. Il termine “spirito” deriva dal latino “spiritus”, che significa “respiro”. Il respiro è il requisito fisico fondamentale nella vita umana e precede ampiamente il cibo ai fini dell’immediata sopravvivenza. Tuttavia, quando approda alla vita spirituale, il respiro va ben oltre la sopravvivenza fisica, poiché abbraccia il nostro sé multidimensionale, una natura enigmatica, misteriosa, di cui non si può dire nulla a parole senza rischiare di cadere nella banalità, nella propaganda delle trite definizioni religiose. 

Accedere a questa dieta ci permette di risvegliare ed energizzare il nostro vero sé, uscendo dall’incubo della separazione ed espandendo la consapevolezza di chi siamo, o meglio nella domanda sincera, nell’incognita di chi siamo, nella presenza del mistero della vita e della morte. Questo mistero potremmo chiamarlo Dio, una parola legittimamente imbarazzante per alcuni e indubbiamente generatrice di conflitti e fraintendimenti da parte delle varie tradizioni e culture che ne fanno o meno uso. Per questo motivo in Pahai Interdimensional lo chiamiamo, questo mistero, questo Dio, “Pahai”, un termine strategico che di per se non vuol dire nulla. Il termine Pahai è usato in questo testo come sinonimo di Dio, o qualunque altro termine similare, e non è affatto impiegato per fare di Pahai un culto, bensì solo una strategia.

Questo è in definitiva ciò che nutre la nostra autentica natura: la presenza di Pahai.  D’altra parte, insieme al nutrimento, esiste anche un’altra funzione vitale che implica la digestione del cibo, l’assimilazione delle sostanze utili e il rilascio di materiali di residuo e sostanze tossiche. Un Convivio di Pahai Interdimensional, comprende non solo il nutrimento e l’assimilazione, ma anche il rilascio e l’evacuazione a livello fisico, emotivo, mentale e spirituale.

Lo scopo prioritario del Convivio nel contesto della realtà ordinaria è fornire un modello alternativo nella gestione e organizzazione della vita politica, sociale e comunitaria, dei processi decisionali e di qualunque situazione che concerne la vita convenzionale.

Introduzione

Questo piccolo manuale si basa su 40 anni di esperienza di convivi, cerchi sacri e altri metodi di comunicazione multidimensionale. Lo scritto è messo a disposizione come manuale di riferimento, con l’augurio che possa essere utile come una base per sviluppare questo tema sia nella pratica sia nella riflessione. Il Convivio di Pahai Interdimensional identifica una pratica comunitaria multidimensionale in cui il rapporto con il Mistero, convive e si fonde nel rapporto tra i membri della comunità e l’ambiente. Il Convivio si riunisce attorno a un Centro o asse verticale, che rappresenta il punto di connessione tra ogni realtà, il percorso di ascesa e discesa verso ogni dimensione.

Ogni membro del Convivio è a conoscenza degli aspetti tecnici e cosmologici base del metodo Pahai Interdimensional, perché essi fanno parte integrante del lavoro e non vanno confusi con altri sistemi e credenze. In particolare ogni membro del Convivio necessita avere una comprensione tecnica ed esperienziale del Rituale Base Pahai, dei doppi dell’alto e del basso, dei 12 settori e dei 144 binari base, della natura intrinseca, curiale, volontaria e involontaria della realtà superna, ieratica e omologata, del tocco astrosciamanico e di altri aspetti chiave del metodo Pahai Interdimensional. Inoltre per potere operare come Tutore ha bisogno di aver completato interamente il primo livello base, di avere la qualifica di perito astrosciamanico livello due. Il Convivio può essere anche praticato con persone che non sono a conoscenza del metodo Pahai Interdimensional, quando è svolto nella sua veste omologata.

Entrando nel Convivio, ogni membro è consapevole che si tratta di uno spazio sacro, la cui frequentazione favorisce un processo di guarigione comprendente non solo i partecipanti, la comunità e il territorio circostante, bensì l’intero pianeta, e ogni forma di vita visibile e invisibile di questo e altri universi. Il Convivio ci ricorda che sebbene le circostanze del tempo atmosferico, emotivo e mentale, con i loro diversi livelli di buio e luminosità, possano cambiare in un gruppo o per ogni individuo, la presenza del punto centrale, dell’asse verticale, chiamato anche Pahai, permane costante e accessibile ugualmente per tutti. Il Convivio ci insegna così a rilasciare l’identificazione con i nostri processi emotivi e mentali personali, diventando coscienti di fare parte di una più ampia realtà.

Negli incontri di Convivio i partecipanti si siedono solitamente in cerchio impiegando protocolli diversi in base alle tradizioni e consuetudini locali. Una forma di Convivio assai prevalente in questi ultimi tempi e meritevole di promozione è quella tramite telefonia elettronica parziale o totale.

In genere il Convivio inizia con alcuni momenti di silenzio o con un’invocazione che consente di riconoscere e attivare la sacralità dell’incontro. Dopo una purificazione e centratura mediante fumigazione, preghiera, danza, canti, tambureggiamenti, meditazione, letture da testi sacri o altre pratiche, a ogni partecipante è data la possibilità di intervenire uno ad uno, ricevendo attenzione e rispetto totale da tutti gli altri.

Durante il Convivio ognuno ha l’opportunità di vedersi rispecchiato in chi parla e di fornire, a sua volta, questa possibilità agli altri partecipanti. In questo modo si sviluppa intimità e fiducia, e si impara ad accettare gli altri come parte di sé stessi.

Preparazione del Convivio

La disposizione circolare garantisce la coesione del gruppo e il suo rapporto paritario con il Centro, che rappresenta il Sacro Cono (Pahai) nella sua espressione di asse verticale, in cui si collocano i tre mondi della cosmologia sciamanica. 

Prima dell’arrivo dei partecipanti, il Sacrista (Preparatore del Convivio) ha il compito di sistemare in maniera completa quanto è necessario per l’incontro, provvedendo a un’adeguata Fumigazione e purificazione, che ha da aver luogo anche se l’incontro ha luogo via telefonia elettronica.

I partecipanti si mettono a sedere in posizione circolare, assicurandosi di spegnere cellulari e altre apparecchiature elettroniche (ad eccezione di quelle usate per gli incontri via telefonia elettronica) e di essere tutti in grado di vedersi l’un l’altro senza sforzi. In questo modo esemplificano la loro connessione sia con l’asse verticale sia con l’asse orizzontale. Si possono impiegare sedie o cuscini. Un Convivio può anche aver luogo tramite telefonia internet, e in questo caso il Sacrista si occupa di fare le chiamate e gestire gli aspetti tecnici del collegamento.

Se un membro regolare del Convivio è assente una sedia o cuscino è lasciato vuoto per rappresentarlo. Altri posti possono essere lasciati vuoti in rappresentanza di forze o riferimenti che si intendono considerare durante il Convivio, per esempio, lo Spirito del Luogo, lo Spirito Binario. Inoltre il Tutore informa riguardo i motivi di eventuali assenze di partecipanti regolari.

La postura da adottare durante il Convivio è quella classica della meditazione, seduti a terra o impiegando una sedia. Se il Convivio è breve, come il Convivio Base, sarebbe ideale trovare una posizione comoda e mantenerla per la durata dell’incontro. Questo perché il Convivio è inteso come pratica spirituale a tutti gli effetti, per cui occorre essere presenti nello spirito, nel corpo e nella mente. Quando la durata del Convivio non è breve è possibile cambiare posizione e fare alcune pause per stirarsi, sciogliere i muscoli, fare una serie di respiri profondi, ecc.

Intenzione

È necessario che tutti i partecipanti siano a conoscenza dell’intenzione del Convivio, ossia che oltre a conoscere le norme, siano informati sul motivo dell’incontro, su chi sarà presente e su eventuali contributi che sono chiamati a offrire durante il lavoro. Il Tutore ha il compito di invitare i partecipanti, comunicando l’intenzione dell’incontro, che poi avrà cura di ripetere all’inizio dell’incontro.

Centro

Il Centro del Cerchio rappresenta Pahai, il Sacro Cono, l’IMC, l’asse verticale, la Luce, il Divino e a esso è fatto regolare riferimento, tramite un’interazione costante. Al centro è posta una candela e/o qualcosa di significativo, una rappresentazione tangibile di Pahai, che idealmente è sempre la stessa, e può essere affiancata talvolta da ulteriori oggetti che esemplificano l’intenzione particolare di ogni incontro. Se è impiegato un telo o tappeto con un cerchio, il suo punto centrale può di per se rappresentare il Centro.

Cerchio

Attorno al Centro si tratta di attivare il Cerchio a livello superno e/o ieratico, facendo l’Apertura delle Direzioni e del Sacro Cono. Può essere usato un telo astrosciamanico o le carte matrice dell’Astroshamanic Binary Tarot.

Pezzo parlante

Può essere un cristallo, un sonaglio, una pietra, un libro sacro, una conchiglia, un bastone, una sfera o un altro strumento connesso alla tradizione del gruppo o del luogo in cui si tiene il Convivio. Il pezzo parlante rappresenta l’intenzione del Convivio e costituisce un aspetto del Centro. I partecipanti possono parlare soltanto quando tengono questo oggetto tra le mani, e questo significa, tra le altre cose, che non si può interrompere una persona mentre sta parlando ma che dobbiamo ascoltarla fino alla fine, entro i termini di tempo stabiliti all’inizio dell’incontro. Il pezzo parlante può essere fatto girare nel cerchio in senso orario (in senso antiorario quando è in atto un rilascio) o posto al centro e preso da chi vuole intervenire. Se il pezzo parlante è fatto girare nel cerchio e qualcuno, quando è il suo turno, non ha nulla da dire, passa il pezzo parlante al suo vicino. L’uso del pezzo parlante è facoltativo ed è preferibile nei cerchi di più lunga durata.

Registro del Convivio

Un giornale ufficiale in cui sono trascritte le date e orari di ogni Convivio, insieme al luogo, nomi dei partecipanti, binario relativo, temi trattati, rituali, decisioni prese, ecc. Nel Registro sono allegati i riferimenti alle minute e appunti. Esiste in forma telematica a cura di uno Scriba responsabile e opzionalmente in forma cartacea.

Invocazione

Costituisce l’inizio ufficiale del Convivio, il momento in cui è formalmente aperto con un invito diretto a Pahai a essere consapevolmente presente. Dal momento dell’invocazione iniziale fino all’invocazione di chiusura, il Convivio è uno spazio sacro ufficiale, al cui interno sono in vigore i suoi accordi e linee guida. L’invocazione ha luogo con l’apertura di Pahai, cui sono aggiunti i riferimenti binari del giorno, e opzionalmente preghiere, o altre parole ispirate, che includono un diretto ed esplicito riferimento al riconoscimento della presenza di Pahai. Dopo l’invocazione è possibile leggere un breve brano da un testo sacro, inserire una musica sacra, fare un canto, danza, o fornire informazioni base sulle caratteristiche astrologiche e spirituali del giorno. L’Invocazione può essere anche una Santa Pratica del Cerchio dei 12 completa.

Ruoli del Convivio

Rettore: è l’autorità monocratica provvisoria e vicaria sita al vertice dell’Istituto di Pahai Interdimensional con la responsabilità di preservarne il lignaggio, di sovrintendere ogni sua attività, di dirigere la formazione e di addestrare, iniziare e accreditare periti e tutori.

Mentore: è un membro dell’Istituto che ha ricevuto un’iniziazione specifica (Pahai Achara) e conseguito le qualifiche per adempiere il ruolo di perito astrosciamanico, consulente con competenze di custodia e insegnamento del metodo Pahai Interdimensional. Il suo compito consiste nell’operare al servizio dei praticanti al fine di fornire assistenza, supporto e informazioni in accordo con la Formazione e le pratiche.

Tutore: ha la responsabilità di gestire il protocollo del Convivio, assicurandone l’integrità e il rispetto degli accordi. Ha il compito di fare le invocazioni iniziali e finali e definire i temi dell’incontro. Ha la facoltà di intervenire o interrompere chi parla nel caso vi siano inadempienze degli accordi. L’identità del tutore è stabilita con rotazione periodica tra Rettore e Mentori, ed è chiarificata al termine di ogni incontro per l’incontro successivo.

Sacrista: ha il compito di allestire il luogo del Convivio prima del suo inizio, predisponendo i posti a sedere, il Centro, la candela e tutti gli oggetti richiesti per l’occasione. Riceve inoltre i partecipanti nel luogo dell’incontro ed ha la responsabilità di tutto quello che accade prima e dopo l’incontro. A conclusione del Convivio provvede a liberare e pulire lo spazio e a riporre il Centro e altri oggetti nei loro luoghi di conservazione. Se il Convivio ha luogo tramite telefonia internet il Sacrista fa le chiamate e gestisce la tenuta del collegamento.

Tenutario del Tempo: ha la responsabilità di mantenere il rispetto dei tempi concordati per ogni intervento, segnalando a chi parla quando è il momento di avviarsi a concludere (da mezzo minuto a due minuti prima) e il punto limite in cui non è più possibile parlare, e della durata dell’incontro. È nominato all’inizio di ogni Convivio.

Guardiano: ha il compito di vigilanza del Convivio, riguardo sia il rispetto degli accordi sia l’integrità spirituale. Il suo ruolo può essere svolto dal Tutore quando il numero dei partecipanti è limitato o in assenza di qualcuno competente allo scopo. Il Guardiano opera come figura di supporto del Tutore.

Scriba: ha la responsabilità di riportare in forma scritta il contenuto degli incontri, in particolare dei Convivi decisionali, o Assisi, di quanto è proposto e deciso, e anche eventuali messaggi e visioni.  Ha il compito pure di registrare gli incontri e redarre eventuali minute, rendendole in seguito disponibili per tutti i partecipanti e gli assenti, pubblicandole nel Registro del Convivio e sulle pagine e gruppi appositi.

Ruoli ieratici e omologati dell’Istituto

Membri Corporativi: sono individui che volontariamente e coscientemente operano nell’organico corporativo dell’Istituto o della Curia come dirigenti, funzionari e quadri con incarichi contrattuali primari o secondari di responsabilità logistica, tecnica e/o artistica a tempo pieno (12 punti) o non inferiore a 8 punti. Sono Membri Corporativi Associati se il loro tempo è da 8 a 5 punti. Il tempo pieno (12 punti) implica la partecipazione a tutte le attività della Curia in base a un numero di ore che varia secondo le circostanze. Questi membri hanno completato come minimo il processo di formazione base e intermedio, e la qualifica di perito astrosciamanico livello 3.

Membri Delegati: sono individui che volontariamente e coscientemente operano nell’organico corporativo dell’Istituto o della Curia o al di fuori di esso, con incarichi contrattuali primari o secondari di responsabilità logistica, tecnica e/o artistica o altri mandati a tempo pieno o non inferiore a 6 punti. Questi membri hanno completato come minimo il primo livello base e intermedio della formazione delegata e seguire una formazione alternativa riconosciuta dall’Istituto.

Membri Regolari: sono individui che volontariamente e coscientemente operano nell’organico dell’Istituto e della Curia come quadri, impiegati e maestranze con incarichi contrattuali logistici, tecnici e/o artistici da 8 a 4 punti. Si tratta di membri che hanno completato come minimo il processo di formazione base o sono giunti all’ultimo trimestre.

Membri Ricercatori: sono individui che volontariamente e coscientemente seguono i programmi di formazione o i corsi dell’Istituto, senza tuttavia fare parte della Curia. Possono partecipare ad alcuni Convivi quando svolgono lavoro presso l’Istituto e durante i seminari o ritiri, ma non prendono parte alle Assisi, salvo dispensa del Rettore e consenso di tutti i membri corporativi, per cui possono essere ammessi come osservatori privi di voto e parola. Possono contribuire all’esercizio di incarichi logistici, tecnici e/o artistici a breve termine e ad eventi ieratici. Sono Membri Ricercatori Benemeriti se hanno completato percorsi formativi dell’Istituto in passato, anche se non seguono nel presente un programma di formazione.

Membri Visitatori: sono individui che volontariamente e coscientemente partecipano a eventi, seminari o sessioni per la sola durata dell’evento stesso. Partecipano al Convivio base o integrale solo se esso fa parte dell’evento, ma non sono ammessi in altre forme di Convivio che richiedono un impegno formativo.

Tutte le cinque categorie indicate possono potenzialmente partecipare al Convivio.

Le seguenti categorie prive di inquadramento contrattuale o formale possono ugualmente partecipare a eventi ieratici o ad Adattamenti del Convivio:

Esterni
: sono individui che involontariamente o incoscientemente si trovano a essere coinvolti in eventi e dinamiche ieratiche od omologate.

Alleati: sono individui che sostengono l’Istituto mediante contributi e prestazioni di servizi pur non prendendone attivamente parte.

Emuli: sono individui che involontariamente o volontariamente, incoscientemente o coscientemente svolgono una funzione strategica di disturbo e depistaggio nei confronti dell’Istituo. Gli Emuli possono essere anche eventuali Membri, Ricercatori e Visitatori, infiltrati o ex.

Posteggiati: sono individui che hanno una posizione ambigua o confusa riguardo l’Istituto, tra cui persone indecise, incapaci di onorare gli accordi o partecipanti temporaneamente non operativi.

Procuratori: sono individui o entità multidimensionali operanti nell’ambito dell’Istituto, la Curia o altre organizzazioni parallele con funzioni di supervisione.

ACCORDI GENERALI DEL CONVIVIO DI PAHAI INTERDIMENSIONAL

Il Convivio è regolato da accordi che occorre fermamente mantenere onde garantirne l’integrità. Nuovi accordi possono essere aggiunti in base all’evoluzione del Convivio e alle esigenze esperienziali della gruppo o della comunità.

Accordi Base

(Schema riassuntivo dato all’inizio di ogni incontro, ad eccezione dei convivi di breve durata e dei seminari)

1 Rispetto dei tempi. Indicazione della durata di ogni intervento e nomina del Tenutario del Tempo

2 Uso della prima persona

2 Chi parla non viene interrotto

3 Non si danno feedback o interpretazioni, giudizi sulle persone presenti o assenti.

4 Riservatezza.

5 Si evita di identificare la persona con ciò che esprime in quel momento.

Per gli accordi estesi clicca qui.

Rispetto dei tempi: Gli incontri iniziano e si concludono all’ora stabilita. Se il Tutore o altri membri del gruppo desiderano ritardare la conclusione, devono richiedere il consenso dei partecipanti. Se qualcuno è in ritardo, sarà il Tutore a decidere se e quando potrà entrare nel Convivio senza disturbarne lo svolgimento. I partecipanti si impegnano a restare fino alla fine del Convivio. Un partecipante (Tenutario del Tempo) ha l’incarico di tenere il tempo, segnalando quando manca un minuto o circa alla conclusione e quando il tempo è finito.

Comunicazione da Pahai: I partecipanti parlano nella consapevolezza di essere in Pahai, in uno spazio sacro e in rapporto con il Centro, inteso pure come centro del corpo (cuore, petto, ecc.) considerando questa espressione anche letteralmente, esercitando l’immaginazione a sentire le parole che escono dal petto piuttosto che dalla bocca. Ogni volta che ci si sente confusi o si incontrano difficoltà nella comunicazione, è importante tornare alla consapevolezza centrale di Pahai. Quando le parole vengono da Pahai l’energia del Convivio si espande e la connessione tra i partecipanti diventa più intima e sottile. In questo modo diventa più facile lasciare andare gli atteggiamenti difensivi, le paure, i giudizi o gli attaccamenti alle proprie posizioni. Parlare da Pahai non significa dire sempre necessariamente qualcosa di bello su se stessi o sugli altri. Nel rispetto della propria sicurezza e di quella degli altri partecipanti, vuol dire essere onesti e diretti riguardo quello che si sente prendendosi piena responsabilità per i propri stati d’animo. Significa inoltre dire ciò che conta veramente e impiegare con saggezza e rispetto l’opportunità di essere ascoltati con la massima attenzione dagli altri partecipanti. I partecipanti possono anche condividere rimanendo in silenzio, o facendo pause di silenzio, per cui vanno ascoltati anche in questo. L’intervento del partecipante non finisce quando cessa di parlare, ma solo quando rimette il pezzo parlante al centro, o quando dichiara di avere terminato, nel rispetto dei tempi, e solo a questo punto un successivo partecipante può proseguire.

Ascolto da Pahai: I partecipanti ascoltano nella consapevolezza di essere in Pahai, con la curiosità luminosa ed empatica che intende partecipare a cosa sta vivendo l’altro, integralmente inteso come parte di sé, espressione visibile di un aspetto di Pahai. In genere si ascolta l’altro solo per farsi un’idea di ciò che dice e poi si comincia a preparare la risposta prima che l’altro abbia finito, o, se non si è coinvolti emotivamente, si ascolta in modo distratto e intermittente. Il successo del Convivio è in gran parte determinato dalla qualità di ascolto. La capacità di ascolto si sviluppa allenando il corpo ad essere ricettivo. Si può immaginare che le parole entrino nel petto piuttosto che nelle orecchie. Se ci si sente annoiati, nervosi o distratti durante il Convivio, in genere non si sta ascoltando da Pahai. Se si sta scomodi la capacità di ascolto diminuisce.

Concisione: I partecipanti si attengono al tema del Convivio proposto dal Tutore, essendo consapevoli di ricevere l’attenzione del gruppo e onorandola con brevità, coerenza, chiarezza nell’esposizione, evitando ripetizioni. Se qualcuno ha bisogno di particolare assistenza lo può comunicare nella condivisione e fissare un appuntamento con chi lo può assistere quando il Convivio è finito.

Spontaneità: I partecipanti non preparano il loro intervento mentre gli altri stanno parlando. E’ necessario avere fiducia che quando verrà il proprio turno si dirà ciò che il Convivio ha bisogno di ascoltare in quel momento. La pratica dimostra che quando ci dimentichiamo di dire qualcosa che ci è passato per la mente prima del nostro turno, questo significa che non è essenziale o che verrà menzionato da qualcun altro più tardi. Se mentre si ascolta arrivano osservazioni, associazioni, intuizioni, memorie, eccetera, occorre riconoscerle con affetto e lasciarle andare. Occorre cancellare la lavagna dei pensieri ogni volta e ricordarsi che si è parte integrante del Convivio e che si troverà il proprio modo di esprimersi quando verrà il proprio turno. Nei convivi decisionali si tratta invece di giungere preparati, avendo avuto cura di prendere nota delle questioni, proposte e temi su cui dibattere.

Attenzione senza interruzioni: Nel Convivio si dedica la massima attenzione a chi si esprime e non lo si interrompe mai, a eccezione delle segnalazioni di tempo e di eventuali richiami del Tutore dovute a infrazioni di accordi. Solo la persona che tiene il pezzo parlante ha il potere di parlare. Ciò comporta inoltre non parlare o interagire fisicamente o in altri modi con persone presenti o distanti, incluso tenere i telefoni cellulari e altre apparecchiature elettroniche spente, o astenersi da qualunque forma di distrazione.

Prima persona: Ognuno parla usando ‘io’ e non ‘loro’, ‘noi’ o forme impersonali. Occorre evitare espressioni che generalizzano la realtà personale o che pretendono di esprimere qualcosa al posto degli altri. Bisogna correggere queste attitudini usando per esempio ‘ho bisogno di essere’, invece che ‘bisogna essere’, ‘non mi va bene’ piuttosto che ‘non va bene’. Bisogna evitare espressioni anonime o riferite a categorie di persone come ‘certa gente…’, ‘alcuni…’, ‘i politici…’, ‘i preti…’, ecc.

Riservatezza: I partecipanti al Convivio si impegnano a essere riservati riguardo le esperienze o le condivisioni degli altri partecipanti e agli accadimenti che si verificano durante gli incontri. Si può eventualmente parlare con persone estranee al Convivio soltanto della propria esperienza. Allo stesso modo i membri che conversano tra loro su temi o situazioni del Convivio al di fuori dei momenti effettivi di incontro finiscono con il creare forti dispersioni di energia. In alcuni casi il Convivio può chiedere a due o più membri di chiarire alcune questioni personali o temi specifici prima di un prossimo incontro e di presentare un rapporto.

Vigilanza: Ogni membro del Convivio ha la responsabilità di evidenziare e comunicare al Tutore alla fine del Convivio, i casi di inadempienza di accordo che percepisce o suppone, senza tuttavia interrompere chi parla (facoltà che spetta solamente al Tutore e Guardiano). Non si tratta di individuare chi ha violato gli accordi, bensì di riconoscere l’inadempienza, correggersi e confermare così gli accordi.

Astensione da valutazioni, suggerimenti e riscontri: I partecipanti evitano valutazioni, giudizi, suggerimenti, riscontri, sia positivi sia negativi, a meno che non siano stati richiesti in modo totalmente esplicito dall’interessato e solo nelle circostanze in cui tale richiesta è permessa.

Assenza di identificazione personale: Ogni membro del Convivio quando interviene assume un ruolo sacro di canalizzazione, per cui non è identificato personalmente in base a ciò che condivide. I partecipanti possono esprimere liberamente emozioni, sensazioni e parole (usando le modalità degli accordi), con la consapevolezza che quanto esprimono è ritenuto rilasciato nel Convivio, e non va quindi attribuito all’interessato dopo che il Convivio si è concluso, a meno che non vi sia un’espressa richiesta della persona in questione a trattarlo ulteriormente.

Silenzio: Ogni partecipante può chiedere mezzo minuto di silenzio ogni volta che ha bisogno di centrarsi o qualcuno ha l’impressione che il Convivio abbia questa necessità. Questa facoltà non si applica ai Convivi base e richiede il consenso del Tutore.

TIPOLOGIE DI CONVIVIO:

Consideriamo di seguito alcune tipologie di Convivio:

Convivio Superno: ha luogo impiegando in particolare l’immaginazione.

Convivio Ieratico: procede soprattutto mediante la ritualizzazione e teatralizzazione.

Convivio Omologato: comporta l’esame, trattazione, condivisioni e decisioni concernenti la realtà ordinaria; si applica quando sono presenti partecipanti che non sono a conoscenza del metodo Pahai Interdimensional.

Convivio Base: incontro di breve durata, massimo 30 minuti.

Convivio Integrale: incontro di maggiore durata

Convivio di Assise: incontro generale che comporta processi superni, ieratici e omologati di natura decisionale.

Convivio di Rilascio: ha luogo quando esistono situazioni di rancore e alto livello grahico.

Convivio Curiale, o Sinodo Curiale: è in rapporto con le attività ieratiche della Curia Superna del Sacro Cono.

Adattamento di Convivio: si tratta di un Convivio adattato alle particolari esigenze di un gruppo, tradizione, cultura o situazione.

CONVIVIO BASE

Il Convivio Base è un breve processo comunitario di guarigione ispirato ai principi e alle norme dell’Istituto, della Curia, o di un particolare gruppo o comunità. Esso può essere svolto quotidianamente in genere all’inizio di un giorno o turno di lavoro. Alla fine del giorno o turno di lavoro può seguire un altro Convivio Base. La sua durata è di circa 15 minuti e massimo 30 minuti.

Lintento del Convivio Base è:

Riconoscere la presenza di Pahai come riferimento prioritario, centrale e costante in ogni circostanza della vita.

Promuovere uno spazio sacro di condivisione privo di giudizi, basato su accettazione, fiducia, supporto, perdono, empatia e amore incondizionato, in cui i partecipanti possono essere trasparenti, aprire i loro cuori e rilasciare paure e rancori in allineamento con Pahai.

Organizzare le loro attività pratiche a breve termine e prendere decisioni, ascoltando e riconoscendo ogni parte, con integrità, pragmatismo, consapevolezza olistica e connessione con Pahai.

Scopo del Convivio Base è pertanto di dare l’opportunità di mettere a fuoco, esternandole brevemente in un ambiente protetto, emozioni o vissuti, dirigendole verso il Centro, dove è posto un oggetto o una candela che rappresenta l’asse verticale, Pahai.

Questa pratica nell’Istituto ha l’intento di promuovere in ogni situazione nel quotidiano del gruppo o della comunità un atteggiamento di ascolto e comunicazione attenta, di centratura e presenza, anche in casi di intense emozioni o conflitti.

Le linee guida del Convivio Base sono:

  1. Fermezza nel mantenere la consapevolezza della presenza di Pahai. Qualunque cosa succede nel gruppo o fuori è impiegata per favorire l’esercizio e l’applicazione del metodo Pahai Interdimensional e la sua integrazione nel rispetto di altre realtà e circostanze.
  2. Condivisione trasparente e onesta, priva di giudizi, analisi e interpretazioni verso gli altri e se stessi
  3. Ascolto totalmente attento verso chi condivide, senza interruzioni, discussioni, consigli, commenti o dialoghi con altri.
  4. Uso della prima persona singolare, parlando della propria esperienza e onorando quella altrui, senza esternare approvazioni o conflitti con quanto è espresso da altri.
  5. Responsabilità personale riguardo quanto è condiviso, senza rendere gli altri responsabili per come ci sentiamo, difendersi o giustificare il proprio operato, andare oltre i limiti di tempo per ogni intervento o richiedere attenzione esclusiva dal Convivio.
  6. Attenzione al momento presente e a quello che vi accade ad ogni livello, senza riferire episodi passati o futuri, a meno che non abbiano estrema rilevanza nel presente.
  7. Riconoscimento silenzioso di ogni intervento con alcuni secondi di silenzio.

Il Convivio Base si articola come segue:

  1. Nomina del Tutore (può essere lo stesso per un’intera settimana o venir deciso per ogni occasione)
  2. Invocazione di apertura (da parte del Tutore), può avvenire prendendosi per mano, aprendo Pahai o svolgendo la Santa Pratica in forma breve.
  3. Definizione dei tempi di ogni intervento (da parte del Tutore) e nomina di un Tenutario del Tempo
  4. Indicazione degli accordi (quando partecipa una nuova persona)
  5. Breve condivisione (in genere massimo 3 minuti ciascuno, da ridurre se il numero di partecipanti è alto). Chi inizia per primo sceglie la direzione della condivisione.
  6. Indicazione del programma, compiti, servizi e attività del giorno da parte del Tutore, accertamento e ripartizione degli incarichi, turni ed eventuali richieste.
  7. Invocazione di chiusura, può avvenire prendendosi per mano o tramite chiusura Pahai.

CONVIVIO INTEGRALE

Il Convivio Integrale è un profondo processo comunitario di guarigione ispirato ai principi di Pahai Interdimensional. Esso è svolto periodicamente, in occasione di lune nuove o piene, o con cadenza settimanale, durante una mattina o pomeriggio che i partecipanti dedicano esclusivamente al Convivio. Se i partecipanti vivono in comunità, l’incontro sostituisce un turno ordinario di lavoro. La durata varia da una a tre ore.

Lintento del Convivio Integrale è:

Riconoscere la presenza di Pahai come riferimento prioritario, centrale e costante in ogni circostanza della vita, unendo i partecipanti in una pratica spirituale comune.

Promuovere uno spazio sacro di pratica spirituale comunitaria e condivisione privo di giudizi, basato su accettazione, fiducia, supporto, perdono, empatia e amore incondizionato, in cui i partecipanti possono avere tempo e attenzione necessaria per essere trasparenti su temi profondi e rilevanti della loro vita spirituale e personale, aprendo i loro cuori e rilasciando paure e rancori in allineamento con Pahai.

Riconoscere, valutare e organizzare le loro attività pratiche a medio e lungo termine, prendere decisioni, ascoltando e riconoscendo ogni parte, con integrità, pragmatismo, consapevolezza olistica e connessione con Pahai.

Operare a livello superno e ieratico, in rapporto ai cicli solari e lunari, impiegando discriminazione multidimensionale, discernimento degli spiriti e altri strumenti di Pahai Interdimensional per gestire situazioni di vita individuale, relazionale e comunitaria.

Scopo del Convivio Integrale è creare le condizioni affinché ogni partecipante possa disporre del tempo e dell’ascolto attento necessario per esternare il suo profondo vissuto, condividendo con gli altri membri e con il Centro, dove è posto un oggetto o una candela che rappresenta l’asse verticale, lo Spirito, Pahai.

Questa pratica ha l’intento di promuovere un’attività periodica di atteggiamento di ascolto e comunicazione attenta, trasparenza e profonda empatia, centratura e presenza, anche in casi di intense emozioni o conflitti.

Le linee guida del Convivio Integrale sono:

le stesse del Convivio Base, più

8) Richiesta di mezzo minuto di silenzio ogni volta che un partecipante ha bisogno di centrarsi o qualcuno ha l’impressione che il Convivio abbia questa necessità.

Il Convivio Integrale si articola:

  1. Nomina del Tutore (di regola decisa anticipatamente, a conclusione dell’incontro precedente)
  2. Invocazione di apertura Pahai (da parte del Tutore)
  3. Pratica spirituale comunitaria (diretta dal Tutore): Santa Pratica, Rituale Pahai, ecc. (per almento 20 minuti), danza, ecc.
  4. Definizione dei tempi di ogni intervento (da parte del Tutore) e nomina di un Tenutario del Tempo
  5. Indicazione degli accordi (sempre)
  6. Ampia condivisione su vita personale e spirituale (definita come durata all’inizio, in genere 15 minuti). Parla chi è pronto, è possibile usare il pezzo parlante
  7. Pausa (con bevanda e merenda)
  8. Attività ieratiche e rituali associate al ciclo solare e lunare, intervento su situazioni e crisi.
  9. Condivisione su servizi e attività lavorative (definita come durata all’inizio)
  10. Comunicazioni e temi comunitari
  11. Eventuali decisioni, inclusa la data, il luogo e il tutore del prossimo incontro.
  12. Invocazione di chiusura Pahai


CONVIVIO DECISIONALE, O ASSISE

Il Cerchio Decisionale è un processo comunitario ispirato ai principi di Pahai Interdimensional e impiegato per scambiare opinioni, fare e approvare proposte, e prendere decisioni. Esso è svolto quando è necessario considerare proposte o prendere decisioni di rilievo. Il suo andamento può essere più informale, con una maggiore accelerazione negli interventi, che possono diventare anche dialoghi, con botta e risposte. In questa forma di Convivio occorre l’opera di uno Scriba, che prende nota degli aspetti salienti di quanto ogni partecipante propone, e dei particolari delle decisioni prese.

Le linee guida del Convivio Decisionale sono:

le stesse del Convivio Base.

Il Convivio Decisionale si articola:

  1. Nomina del Tutore (di regola decisa anticipatamente, al momento della convocazione del Convivio).
  2. Invocazione di apertura (da parte del Tutore)

3)  Lettura dell’agenda dell’incontro e dei relativi temi su cui presentare proposte o prendere decisioni.

  • Definizione dei tempi di ogni intervento per articolare il giro di proposte o pareri (da parte del Tutore) e nomina di un Tenutario del Tempo e di uno Scriba.
  • Giro di proposte e opinioni.
  • Forma di dibattito (per esempio, chi ha fatto la proposta, riceve domande e risponde)
  • Giro di schieramento decisionale.
  • Pratica di connessione con Pahai (i partecipanti mettono da parte le loro idee e posizioni, e si aprono a ricevere un messaggio o intuizione dall’asse verticale e Pahai)
  • Giro di condivisione dei messaggi ricevuti.
  • Rappresentazione ieratica esplicitamente intesa a canalizzare entità matrice in caso di conflitti o situazioni confuse.
  • Riflessione prima della dichiarazione di voto (tiene conto sia di quanto emerso nel dibattito, dello schieramento decisionale e dei messaggi ricevuti)
  • Dichiarazione di voto.
  • Varo della decisione in base alle forme previste, verbalizzazione o in mancanza di consenso rinvio ad altro incontro.
  • Invocazione di chiusura Pahai.

CONVIVIO DI DISCRIMINAZIONE INTERDIMENSIONALE

Questo Convivio è un processo di guarigione e risoluzione di conflitti che si possono generare tra i membri della comunità, o tra membri della comunità e altri individui, ispirato ai principi di Pahai Interdimensional. Esso viene svolto all’occorrenza.

CONVIVIO CON TELEFONIA ELETTRONICA

Quasi tutte le tipologie di Convivio possono aver luogo anche via Skype e altri sistemi di telefonia elettronica. Questa forma di Convivio è assai importante per lo sviluppo di una consapevolezza multidimensionale perché permette di essere insieme senza identificarsi con i corpi fisici.

Vi sono due tipi di questo Convivio: parziale e totale. Quello parziale comporta la partecipazione via telefonia elettronica di alcuni membri nell’ambito di un Convivio che si tiene in un luogo fisico. In questo caso alcuni partecipanti saranno presenti in forma fisica nello stesso luogo, mentre altri si collegheranno tramite internet. In quello totale tutti i partecipanti sono collegati via internet.

Il Sacrista fa le chiamate e gestisce la tenuta del collegamento, recuperando i partecipanti a cui cade la linea e facendo eventuali comunicazioni di servizio tramite chat. In questo tipo di Convivio si tratta di ricordare ogni volta che inizia l’incontro, oltre ai consueti accordi, anche quello di tenere i microfoni muti e attivarli solo quando si prende la parola.



Le linee guida e larticolazione del Convivio di Discriminazione sono:

  1. Pahai

Il presupposto è che non è possibile guarire situazioni di conflitto a meno che non siamo disposti a concordare un punto di riferimento comune, che in questo caso è Pahai, inteso come Centro, consapevolezza superiore, Divino, Spirito, ecc. All’inizio di ogni Convivio ogni membro mette da parte divergenze, rancori, emozioni e giudizi, per allinearsi con Pahai, dando il permesso di sovrintendere all’incontro, a regolarne l’andamento e a definirne la risoluzione. Ciò viene svolto attraverso un’invocazione, Santa Pratica e un breve momento di silenzio, e nel caso di situazioni di conflitto delicato da una pratica spirituale di media e lunga durata.

2) Gratitudine

Le prime parole pronunciate dalle parti sono espressioni di gratitudine, in cui si riconosce ciò che funziona, che è positivo e luminoso, nella Comunità e in particolare nei confronti della persona con cui esiste un conflitto. Questa procedura è richiesta anche quando risulta difficile, perché, dopo aver invocato Pahai, evidenzia la volontà di apportare guarigione.

3) Descrizione dei Fatti 3D

Le parti descrivono esclusivamente ciò che è accaduto sul piano strettamente fisico, indicando i fatti e le azioni concrete 3D, quanto è stato osservato, detto, udito, toccato o fatto nella realtà ordinaria e visibile, evitando nel modo più assoluto di formulare giudizi, valutazioni, sensazioni ed emozioni, o di usare un linguaggio ironico. Il Tutore vigila, affinché ogni parte proceda conformemente, intervenendo quando è necessario. Spesso, se c’è stato un fraintendimento o un equivoco nella comunicazione, la descrizione è di per sé sufficiente ad appianare un conflitto.

4) Emozioni 4D

Le parti descrivono le loro emozioni e sensazioni in relazione ai fatti che sono stati descritti, evitando di indicare quello che pensano ed escludendo completamente giudizi e valutazioni. Esprimere le emozioni consente ad esse di essere riconosciute in maniera pura, priva di interpretazione e di attribuzioni di colpe, al fine di creare un rilascio e rendere libero lo spazio per un dialogo più trasparente. Le emozioni sono definite usando il linguaggio ordinario e con semplicità. Gli psicologi identificano fino ad un massimo di sei emozioni base: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza, sorpresa. Tutte le altre emozioni sono varianti e combinazioni delle emozioni di base. Per esempio, piacere e amore sono varianti di felicità, mentre disgusto e rabbia producono disprezzo, laddove rabbia, amore e paura producono gelosia.

5) Giudizi  pensieri 5D

Le parti riferiscono eventuali giudizi, valutazioni o pensieri che hanno formulato, indicando anche se c’è qualcosa di cui sono dispiaciuti, e prendendosene totale responsabilità.

6) Riflessione

Le parti rimangono in silenzio per alcuni minuti, riflettendo sulla situazione, e allineandosi con Pahai. Osservano come si sentono, e riconoscono eventuali riferimenti ad analoghe situazioni e condizionamenti del loro passato, proiezioni di loro aspetti mancanti o in eccesso sull’altra parte, ecc.

7) Bisogni e Volontà

Le parti riconoscono i loro bisogni e ciò che valutano e vogliono in generale, senza esprimere richieste, o indicare azioni e preferenze specifiche.

8) Richieste

Le parti indicano le azioni concrete che possono soddisfare i loro bisogni o volontà, rivolgendosi alla controparte attraverso richieste relative. La controparte risponde dapprima ripetendo ciò che ha compreso riguardo la richiesta, onde mostrare di aver ascoltato l’altro e assicurarsi di aver compreso ciò che ha detto. Poi accetta la richiesta, o segue una negoziazione.

9) Risoluzione

L’incontro si conclude con un riconoscimento di quanto è stato conseguito, delle decisioni prese e dei punti che sono stati chiarificati e, qualora ciò sia il caso, di quanto è rimasto in sospeso ed è inviato ad altro incontro, da concordare. Le parti esprimono gratitudine reciproca e si conclude con una invocazione Pahai.

CONVIVIO DI RILASCIO

Il Convivo di Rilascio è un rituale di guarigione e trasformazione, ispirato ai principi di Pahai Interdimensional. Esso è svolto nella consapevolezza che quanto è liberato nel Convivio è rilasciato in Pahai, nell’asse verticale ed è finalizzato a dare supporto all’intento della Comunità in allineamento con la volontà di Pahai. Viene svolto in particolari momenti stagionali (lune piene o nuove, equinozi e solstizi) o all’occorrenza. E’ un’occasione in cui i partecipanti rilasciano blocchi e rancori, diventando canali di guarigione collettiva. Il Convivio di Rilascio può essere svolto anche con la precisa finalità di sanare o allineare con Pahai una particolare situazione di malessere o conflitto che riguarda uno o più membri della Comunità, il territorio o altri individui. La sua effettuazione ha da essere approvata esplicitamente da coloro che sono in uno stato di malessere e trovare il consenso della Comunità. È preferibile tenere il Convivio di Rilascio in luoghi adibiti esclusivamente per uso rituale.

CONVIVIO DI VISIONE

Il Convivio di Visione è un rituale di apertura verso Pahai e ricerca di direzione. Esso è svolto quando la Comunità necessita di ricevere indicazioni riguardo i suoi scopi e attività. 

CONVIVIO ASTROSCIAMANICO

Il Convivio Astrosciamanico è un rituale multidimensionale di guarigione in cui ogni parte del Cerchio in cui i partecipanti si posizionano corrisponde ad un settore zodiacale e pianeta in transito.

In questo Convivio ogni partecipante diventa canale di energie multidimensionali e archetipe, rappresentante dai segni zodiacali. Il Convivio Astrosciamanico è usato per creare armonizzazione tra Cielo e Terra, tempo e spazio, l’Alto, il Basso, il Medio, la realtà superna, ieratica e omologata. La struttura del Convivio Astrosciamanico può essere impiegata anche per tutte le altre forme di Convivio, per rendere più espliciti e solenni gli aspetti di sacralità dell’incontro. In questo modo ogni partecipante è in grado di disidentificare se stesso e gli altri dal proprio ego, acquisendo la consapevolezza di rappresentare un segno zodiacale.

Per gli Accordi di Base clicca qui.

PRINCIPI DI BASE

1. Spiritualità e Multidimensionalità

Scelgo di impegnarmi con costanza nelle pratiche spirituali e multidimensionali attuate nell’Istituto a beneficio dell’individuo, della comunità e del pianeta, riconoscendo che la caratteristica di base degli insegnamenti forniti è data dalla loro esplicita provvisorietà, per cui hanno una funzione puramente strategica, il cui scopo è facilitare l’esperienza diretta dei misteri della realtà in cui viviamo o crediamo di vivere. Sono consapevole che oltre alla mia identità personale esiste una realtà più ampia, che comprende il territorio, la comunitá e ogni tipo di realtà, visibile e invisibile

2. Coscienza

Sono determinato ad attuare un armonioso e personale ampliamento della mia coscienza e consapevolezza. Sono disposto a riconoscere gli ostacoli del percorso e mi impegno alla loro trasformazione con i miei strumenti e quelli in uso nell’Istituto, chiedendo supporto, se necessario.

3. Servizio

Sono al servizio di me stesso, della comunità, del pianeta e di realtà multidimensionali di luce, in modo concreto e amorevole. Ogni attività di lavoro è un’espressione di questo servizio inteso come amore in azione.

4. Integrità

E’ mio impegno mantenere un’attitudine di integrità personale e di allineamento con i principi e l’intento  dell’Istituto, attuando la coerenza tra pensieri, parole ed azioni concrete nella realtà fisica  la discriminazione multidimensionale.

5. Responsabilità

Farò uso di tutte le mie conoscenze e abilità per dare la migliore risposta alle sfide quotidiane, senza sentirmi vittima, con la chiara consapevolezza che qualsiasi cosa incontro nella vita è il risultato di un piano più ampio.

6. Rispetto

Ho un atteggiamento di rispetto verso le altre persone, i loro beni, le loro opinioni, le loro differenze e origini, verso tutte le forme di vita, considerando tutto come aspetti del Tutto.

7. Comunicazione

Mi impegno ad usare sempre una comunicazione chiara ed onesta con le persone, gestendo eccessi emotivi e ogni tipo di  squilibrio mediante le tecniche dell’Istituto e qualunque strumento efficace allo scopo, e in spazi appositi. Evito di parlare male degli altri, di comunicare disagi o risentimenti in loro assenza e di riferire osservazioni fatte da terzi. Parlo direttamente con le persone, piuttosto che parlare di loro. Sono aperto all’ascolto, accogliendo le osservazioni dirette, costruttive e sincere.

8. Trasformazione

Accolgo e riconosco il valore di rancori ed emozioni disturbanti (rabbia, giudizio, senso di colpa, ecc…), senza proiettarle verso gli altri o su me stesso, bensì impiegandole come energia per supportare intenti di luce o rilasciare rancori. Mi impegno a trasformarle con un lavoro personale, utilizzando tecniche e spazi apposti, o chiedendo sostegno al gruppo comunitario.

9. Sostegno

Sono disponibile a sostenere chi è in difficoltà o nel bisogno, se mi viene chiaramente richiesto e se mi ritengo competente, a chiedere espressamente sostegno se ne ho la necessità. Qualora abbia bisogno di un sostegno continuativo è mia responsabilità ricercare supporto in forma professionale.

10. Corpo

Coltivo un atteggiamento di consapevolezza e connessione con le sensazioni del mio corpo, prendendomi cura della mia salute e benessere fisico. utilizzando gli strumenti che ritengo adeguati e le pratiche in uso nell’Istituto. Mi impegno a astenermi dall’uso di droghe illegali e ogni tipo di sostanza stupefacenti o di alterazione della coscienza, e a evitare eccessi nell’impiego di alcolici e altre sostanze dannose alla salute psicofisica. È vietato fumare in tutti i locali e spazi comunitari, interni ed esterni.

11. Sessualità

Rispetto ogni scelta sessuale, monogama, aperta a scambi e di castità, eterosessuale e omosessesuale, il tutto nella misura in cui è espressione di una visione di sessualità consapevole e sacra, basata sul rigoroso consenso di ogni parte coinvolta. Esprimo la mia sessualità come libera manifestazione del mio corpo, vivendone la sacralità nella gioia e nel piacere.

12. Talenti

Riconosco l’importanza di avere piena consapevolezza dei miei talenti e successi, condividendoli con la Comunità; altresì, riconosco, apprezzo e gioisco dei talenti e dei successi altrui. Nell’Istituto ogni successo o sconfitta individuale è un evento di cui tutta la comunità è partecipe.

13. Cooperazione

Presto attenzione a comunicare chiaramente e tempestivamente le decisioni e azioni che intraprendo, innanzitutto a coloro che ne potrebbero essere coinvolti, considerando il loro punto di vista con rispetto. Riconosco che altri potrebbero prendere decisioni che mi riguardano e accetto di rispettare la cura, l’integrità e la saggezza che hanno messo nel loro processo decisionale. 

14. Accordi e impegno

Mi impegno a mantenere gli accordi presi verso me stesso e la Comunità, e le leggi dello Stato Italiano. Decido di praticare questi principi e di viverli dandone testimonianza concreta. 

SISTEMA BINARIO ASTROSCIAMANICO

Il Sistema Binario Astrosciamanico identifica il sistema operativo della mente umana separata, l’ego, un programma binario fondato sul dualismo, la polarizzazione, la divisione tra soggetto e oggetto, così come il portale che immette nell’aggiornamento del programma stesso mediante il rilascio e recupero della parti frammentate, la consapevolezza multidimensionale, l’espansione e l’unificazione della coscienza.



IN COSTRUZIONE…..

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