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Aspetto: congiunzione. Colori: rosso. Elementi: fuoco/fuoco. Fase: luna nuova. Gradi: 0°-2½ Ariete. Numero: 1. Qualità: cardinale/cardinale. Riferimento epico: Akirwa, Akiria. Ruolo: Audace Guerriero. Spirito binario: Kahe Kahe. Spirito Totem: Kahe Pahe. Unità territoriale: Italia: Lazio; Città del Vaticano.
Misuratori: madre del padre, padre della madre, partner del terzo fratello o secondo figlio, quinto figlio, ex-partner del partner, padre del padre del partner, amici del primo fratello, primo figlio del terzo figlio, secondo figlio del secondo figlio o terzo fratello, sesto fratello, datore di lavoro della madre, casa del padre. 12-2, 11-3, 10-4, 9-5, 8-6, 7-7, 6-8, 5-9, 4-10, 3-11, 2-12.
Pregi: autostima, audacia, carisma, chiarezza, coraggio, eroismo, iniziativa, innocenza, intuizione, invincibilità, leadership, prontezza, onestà, ottimismo, sincerità, solerzia, spontaneità, visione.
Rancori: accidia, aggressività, amarezza, ansia, antagonismo, antipatia, apatia, attacco, contraddizione, delitto, egocentrismo, impulsività, insensibilità, prepotenza, primitività, rabbia, rivalità.
Rilevanza: Sole in Ariete e Luna in Ariete natali o in transito; Sole natale in Ariete o prima casa e Luna in transito in Ariete o prima casa e viceversa; collocazione di un pianeta natale o in transito nei gradi del binario; nascita, residenza o spostamenti nell’unità territoriale corrispondente.
Temi: agonismo, armamento, assalto, attività, attrazione, competizione, conflitto, desiderio, eccitazione, energia, esercito, febbre, fuoco, guerra, impeto, ingegneria, inizio, lotta, martirio, mascolinità, nascita, partenza, passione, sangue, uccisione, velocità, violenza, vittoria.
Anatomia: testa (1) e testa (2), dalla cima del capo al naso; testa lobo frontale sinistro, ghiandola pituitaria; 1ª falange pollice palmo destro.
Animali: antilope, aquila, ariete, drago, falco rosso, nibbio, pantera, pettirosso, squalo, tasso, tigre.
Minerali: acciaio, agata di fuoco, calcedonio rosso, corallo rosso, diaspro rosso, ferro, lepidolite, opale rossa, pirite, rubino, zolfo.
Piante: aloe, anemone, arnica, artemisia, banana, biancospino, brionia, cacao, cactus, canapa, cappero, cardo selvatico, fico d’India, garofano rosso, genziana, ginestra, mango, mostarda, ontano, ortica, pungitopo, ravanello, rosmarino, sanguinaria, tiglio.
Abbraccia la tua visione e ciò che ti anima nel profondo. Fallo adesso e muovi il primo passo decisivo verso ciò che vuoi. Ciò è quel che sei e ora anche chi decidi di essere.
Questo è il doppio Ariete, il binario prototipo, l’amplificazione del fuoco primordiale, portatore di uno spirito rovente, colmo di energia, estroverso, incisivo, predisposto all’azione e a qualsiasi impresa che richieda tempestività e coraggio. 1.1 ispira i pionieri per eccellenza, eroi di pronto intervento, sia per l’unità sia per la separazione, maestri nella difesa e nell’attacco, così come nell’assenza di difese e attacchi. Essendo il capostipite dei binari, rappresenta l’inizio più radicale possibile sul piano orizzontale. Ogni binario con identico valore numerico è in relazione con l’essenza del segno zodiacale in questione, per cui 1.1 configura le caratteristiche pure del segno dell’Ariete e, in quanto primo segno di fuoco, anche quelle più travolgenti di questo elemento.
Sul piano ordinario questa è una combinazione che caratterizza personalità sicure di sé, avvincenti, luminose, positive, colme di una freschezza senza pari, come se si generassero nel preciso momento in cui le incontri. Da ogni suo poro 1.1 emana una carica e una risolutezza incrollabile, insieme a un senso assodato d’infallibilità e maestria. Ciò lo rende oggetto di grande fascino e magnetismo, così come di allarme allorché emerge il timore di essere indotti a compiere sotto pressione imprese azzardate o contrarie alla propria volontà. Per 1.1 è arduo mostrare sensibilità e considerazione per gli altri a meno che non sussista una manifesta sintonia di visione. Qui prevale uno stato generale di emergenza che richiede prontezza e iniziativa immediata, per cui opinioni alternative, dubbi e riserve rappresentano gravi impedimenti e sono di fatto inaccettabili. Questo binario non tollera sia l’aperta opposizione che la sottile divergenza, per cui l’approccio preferito in tali circostanze comporta una reazione drastica ed esplicita senza alcun riguardo per le conseguenze. L’impulsività arietina sale alle stelle con 1.1, operando in modo deflagrante ed estinguendo ogni conflitto anche a costo della propria distruzione.
Il doppio Ariete è in rapporto con la matrice di ogni possibile nascita o inizio, che può innescare un processo di crescita e sviluppo ma anche concludersi nel breve o più lungo termine con aborti e interruzioni. Questo binario è in rapporto con l’essenza del novilunio, uno stadio delicato di transizione in cui il seme è identificato e inizia ad attecchire ma non ha ancora preso una forma definita. A questo punto la capacità di cogliere intuizioni e ispirazioni tramite un’attitudine di ascolto e apertura è determinante, assieme alla vigilanza sulla qualità dei propri pensieri, sogni ed emozioni. La Luna Nuova qui, come in altre occasioni, porta una consapevolezza inedita e un mutamento di prospettiva che richiedono una pronta centratura sulle priorità nella vita.
Sole e Luna congiunti in Ariete raggiungono la massima fusione, una singolarità estrema in ogni variante, da illuminata a dispotica. 1.1 incorpora il primo stadio della separazione, che è solo una fantasia di separazione, poiché di fatto c’è ancora unità. Manca qui l’esperienza concreta del dualismo, di cui è presente solo il sentore, mentre il mondo delle forme autonome ancora non esiste. C’è solo l’uno, ma si tratta di un uno palese, l’emanazione dello zero primordiale, che si autocontempla, mettendo in scena così la distinzione tra soggetto e oggetto: una doppiezza unitaria, che è in effetti 1.1.
Questo primo binario galvanizza ricordi remoti nell’inconscio dormiente, svelando la memoria di un ego genuino, che è egocentrico semplicemente perché non c’è nessun altro là fuori, perché l’idea di altruismo non esiste. 1.1 è la quintessenza sia della separazione sia dell’unità. Ti allinei con i tratti più puri di questo binario attraverso quelli più grossolani, che comportano la semplice espressione di un ego primitivo esclusivamente centrato su sé stesso. Questo implica mettere da parte ogni nozione di affrancamento dall’ego, scagliando un urlo di sfida inteso a evidenziare solo la propria esistenza: ci sono solo io! Mi importa solo di me!
“Se vogliamo risvegliarci,” scrive Timothy Freke “non abbiamo bisogno di sradicare l’ego, dobbiamo semplicemente essere consapevoli anche del sé più profondo”.
L’ego adulterato fa del suo meglio per alimentare confusione creando conflitti infiniti tra ego e non-ego, egoismo e altruismo. Finché le energie si mescolano e scompigliano la separazione continua a prosperare. Quando le energie sono identificate e palesemente separate la struttura dell’ego espone la sua meccanica di base. Il primo passo verso l’unità, lungi dal muoversi verso di essa, implica esagerare la separazione per smascherarla. 1.1 è la pietra angolare della guarigione spirituale, una grande opportunità per elaborare e compostare enormi quantità di emozioni represse.
Il tempo che precede 1.1 è l’ultimo periodo di gestazione, il punto zero che conduce al concepimento finale di 1. Nel ciclo annuale è un momento decisivo di rilascio, che coinvolge l’intero arco del tempo. 1.1 rappresenta l’inizio della primavera e del ciclo annuale, il risveglio definitivo della natura e della coscienza assopita, così come la lunazione, l’inizio del ciclo lunare e di tutti i cicli possibili. Confronta con la fatidica opportunità di restare svegli e consapevoli, senza essere travolti dall’amnesia e dalle convenzioni, ma trattenendo il ricordo arcano della nostra natura.
Il binario 1.1 emerge come l’invadente suoneria di una sveglia che all’improvviso ti desta per richiamare l’attenzione sulla realtà o sull’illusione che avevi messo da parte. Il suo rumore irrompe talvolta con tensione e prepotenza, pertanto può instaurarsi una lotta tra lo spazio precedente, quello in cui ti trovavi prima della sveglia, lo spazio di cui la suoneria è messaggera, che esige a tutti i costi attenzione.
La sveglia può essere una tentazione, un depistaggio, inteso a farti deviare dal retto sentiero, così da risucchiarti nella separazione, o l’esatto opposto, un segnale dell’anima che ricorda le sue priorità, esortandoti a lasciare andare le illusioni dominanti. “È ora di svegliarsi! Hai una missione!” sollecita la psichica Dolores Cannon, “È ora di cominciare. Smettila di sprecare tempo! Il tempo per realizzare ciò che sei venuto a fare sulla terra si sta esaurendo!” [1].
Se 1.1 risuona in questo momento per te, lascia che i propositi più sacri e arditi del cuore siano annunciati apertamente nel profondo del tuo essere, con impeto invadente, proprio come il segnale pungente di una sveglia, prevalendo sopra ogni ansietà, tensione e illusione del mondo. Confida pienamente nella tua visione interiore e non prestare fede a quanto ti mostrano i tuoi occhi fisici. “Credo solo a ciò che non vedo e unicamente a ciò che sento” dichiara il pittore simbolista Gustave Moreau[2].
Questo binario apre il cancello della primavera e della lunazione, quello del cuore e del trionfo crescente della luce. Di questo portale tu detieni l’accesso. Sii consapevole che le circostanze di 1.1 contengono in parti uguali luce e buio. Accetta pienamente il buio, perché è in queste tenebre che si rivela la luce, è nella notte che nasce il giorno. Concedi a ogni notte e buio di fungere da utero celestiale per l’emergenza dei tuoi intenti luminosi. Permetti ai propositi più sacri e arditi del tuo cuore di essere annunciati apertamente, prevalendo sopra tutte le paure di questo mondo. Tu ne possiedi le chiavi. Le hai ricevute come tuo diritto di nascita, per poterle usare, per entrare nel santuario del cuore, per ritrovare la tua vera luce e condividerla in tutto ciò che fai e sei.
Oltre le idee che hai assorbito sin dall’infanzia, i traumi e le vicende della vita, con tutte le opinioni che tu e gli altri si sono fatti di te, esiste un seme primordiale, che rappresenta il vero motivo per cui tu esisti, la tua natura più autentica, un’immagine innata che non ti abbandona mai. Lo psicanalista James Hillman la descrive con la “teoria della ghianda”, ossia l’idea che “ciascuna persona sia portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta”[3]. Ognuno di noi è emerso in questo mondo con un’immagine innata che ci definisce, per cui non importa quanto insisti a forzare la tua natura, se sei una ghianda il tuo destino è diventare una quercia. Quest’immagine ha un’intenzione angelica, è una scintilla di coscienza che ha “a cuore il nostro interesse perché ci ha scelti per il proprio”[4]. Alla fine dei conti ricorda che tu sei la luce del mondo, per cui ogni volta che rinasci e muovi il primo passo in questa realtà fai attenzione a non oscurare la luce in te non importa quanto sia oscura l’apparenza della vita. “Che la luce del mondo risplenda attraverso questa apparenza. Quest’ombra svanirà di fronte alla luce” (L-pI.81r.2).