“Impetuoso, il tuo corpo è come un fiume in cui il mio si perde. Se ascolto, sento solo il tuo rumore. Di me, neanche il segno più breve. Immagine dei gesti che tracciai, irrompe puro e completo. Per questo, fiume fu il nome che gli diedi. E in esso il cielo diventa più vicino.”
(Eugénio de Andrade, nato il 19 gennaio 1923, poeta e scrittore portoghese)