“Un uomo può fallire molte volte, ma non diventa un fallimento finché non comincia a dar la colpa a qualcun altro.”
(William Burroughs, nato il 5 febbraio 1914, Sole in Acquario, Luna in Gemelli, Ascendente in Acquario, scrittore americano)
“Il linguaggio è un virus spaziale” (William Burroughs)
Se ti guardi attorno puoi notare che tutto ciò che vedi ha un nome, un aggettivo, un verbo, un avverbio. Ma anche nel tuo mondo interiore la situazione non cambia. Tutto ciò che senti, pensi e immagini ha un nome, un aggettivo, un verbo, un avverbio. Se in alcuni casi eccezionali c’è qualcosa o qualcuno a cui non sai dare un nome. Allora chiedi o trovi qual è il suo nome, usi un nome che più gli assomiglia o che decidi tu. Altrimenti dimentichi completamente quel qualcosa o qualcuno.
Se qualcosa o qualcuno non ha un nome non esiste.
Cosa viene prima, il mondo che vediamo e sentiamo, o il linguaggio?
“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.” recita il prologo del Vangelo di Giovanni.
Da una prospettiva sciamanica e multidimensionali tutto ciò che vedi e senti, l’intera realtà fisica, incluso il tuo stesso corpo, così come il passare del tempo, sono un’incantesimo ipnotico prodotto dal linguaggio.
William Burroughs, scrittore americano ed esponente della Beat Generation, nato il 5 febbraio 1914 (Sole e Ascendente in Acquario congiunto a Urano e Luna in Gemelli) fu un ardente esploratore delle realtà multidimensionali. Egli sosteneva che gli esseri umani sono così condizionati dal linguaggio per cui ciò che credono essere la loro percezione fisica è solo un’allucinazione. Burroughs riteneva che il linguaggio umano fosse il risultato di un virus contratto in epoche remote dai nostri antenati.
Egli credeva che “il solo modo per trovare ciò che le persone dicono veramente consiste nel tagliare le loro parole e cogliere i significati nascosti dentro”. Fu l’inventore del “cutup”, una tecnica di collage applicata alla prosa, in cui lo scrittore taglia e ricombina parti di un testo, rivelando nuovi significati e intuizioni da testi caotici.