6 gennaio

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Buona Epifania! Il termine epifania indica la manifestazione di una realtà soprannaturale o divina, attraverso un evento sensazionale e visibile nella realtà fisica…

L’Epifania esemplifica l’allineamento dei tre Re Magi, che rappresentano il culmine della saggezza, spiritualità e potere ordinario, con la nostra identità multidimensionale, rappresentata dal Cristo…

L’Epifania può essere il risultato di una grande ispirazione e intuizione riguardo al tuo potenziale e a qualcosa che desideri profondamente. Può essere lo sviluppo di una visione ottenuta durante un viaggio sciamanico, un’esperienza di trance, un sogno o uno stato estatico di coscienza. Può anche emergere da un evento accaduto nella realtà di tutti i giorni, in cui vedi in altre persone o situazioni un modello perfetto di come tu sei, o puoi addirittura sperimentarlo direttamente nella tua vita ordinaria, diventando consapevole di un potenziale sconosciuto, di come tu lo esprimi, e ricevendo riconoscimenti inaspettati dagli altri. In ogni caso durante un’epifania entri in forte risonanza con il tuo intento, tanto da sentire o dire qualcosa come: “Sì! Questo è il mio intento! È così che sono! È così che voglio essere!”. C’è una forte sensazione di potere e supporto. All’Epifania segue una seconda fase, che provoca un cambiamento radicale di percezione, perché implica venire a patti con la realtà separata… (continua la lettura cliccando qui)

Buona Epifania!

 

Individui celebri nati oggi:

“L’uomo soffre perché prende sul serio ciò che gli dei hanno creato per divertirsi.” (Alan Watts, nato il 6 gennaio 1915, Sole in Capricorno, Luna in Vergine e Ascendente in Sagittario)

“Un amico lontano è a volte più vicino di qualcuno a portata di mano. È vero o no che la montagna ispira più reverenza e appare più chiara al viandante della valle che non all’abitante delle sue pendici?” (Khalil Gibran, nato il 6 gennaio 1883 con Sole in Capricorno, Luna e Ascendente in Sagittario)

“Nella sfera della mente qualunque cosa crediamo essere vera, è vera o lo diventa, entro certi limiti che si possono determinare in modo sperimentale ed esperienziale. Questi limiti, a loro volta, sono credenze che devono essere trascese. Nella mente non ci sono limiti… Nella sfera delle menti connesse ciò che la rete crede essere vero, è vero o lo diventa entro certi limiti che si possono determinare in modo sperimentale ed esperienziale. Questi limiti, a loro volta, sono credenze che devono essere trascese. Nella mente della rete non ci sono limiti.” (John Lilly, nato il 6 gennaio 1915, Sole in Capricorno, Luna in Vergine, psicoanalista americano)

 

 

Nella nostra mente non ci sono limiti. L’unica connessione e relazione senza limiti e incondizionata avviene a livello della nostra mente. Solo le menti possono unirsi, mentre i corpi possono unirsi solo provvisoriamente e sono destinati a separarsi. L’unione tra i corpi è una rappresentazione simbolica dell’effettiva unione tra le menti. Le mente umana contemporanea è il frutto di credenze fondate sulla separazione che hanno reso questa mente separata, che hanno creato una realtà separata, scissa da ogni altra realtà.

Il corpo fisico separato, inteso come rappresentativo di un individuo separato e in competizione con altri è il fondamento su cui si basa la nostra realtà separata. Nel vuoto che attornia i nostri corpi fisici, in quanto consideriamo invisibile, privo di forma, assente, dimora la chiave della nostra vera identità, di ciò da cui ci siamo separati.

La mente separata concepisce il vuoto solo come uno spazio inteso a identificare corpi separati. Il corpo fisico, così come lo percepiamo, è il risultato dell’amputazione da un corpo indicibilmente vasto, infinito. La nostra vista, manipolata dalla mente ordinaria, non può vedere questo corpo, ma la nostra mente unificata è in grado di farlo.

La nostra sofferenza è esclusivamente il risultato dell’identificazione con il corpo separato e la mente che lo fomenta. Nella dimensione della separazione la sofferenza è inevitabile. La sofferenza genera rabbia, una rabbia che il genere umano ha riciclato sin dalle sue origini. La rabbia e la violenza che esprimiamo tra noi esseri umani è la conseguenza dell’impossibilità di esprimere la rabbia nei confronti di chi ha creato questa realtà, poiché questi è inteso come il Dio supremo. Ne deriva che l’unica opzione per esternare la rabbia è verso altri esseri umani o noi stessi…

La chiave dimora nella mente che risiede oltre la percezione della separazione, al di là della programmazione cui è stata sottoposta la nostra coscienza. Si tratta di una mente multidimensionale in grado di unirsi con qualunque altra mente e di muoversi liberamente nello spazio e nel tempo.

© Franco Santoro

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