Amo gli aeroporti, specialmente quando vi rimango diverse ore per prendere una coincidenza. Arrivo da un aeroporto in un altro aeroporto e poi riparto per un altro aeroporto. Sia l’aeroporto di partenza sia quello di arrivo sono associati a luoghi familiari in cui vivo o rimango a lungo, mentre l’aeroporto di transito è solo di passaggio. Si tratta di un bardo, un ponte tra diverse dimensioni.
Quando passo diverse ore in un aeroporto incontro molte persone in attesa di partire per ogni tipo di direzione. Nonostante le destinazioni siano diverse, il luogo in cui la gente aspetta è lo stesso. E questo mi affascina tanto. La più grande varietà di persone e destinazioni si possono trovare in un aeroporto.
Quasi ogni volta che vado a Inverness, l’aeroporto da me più frequentato in Scozia, passo varie ore allo scalo di Londra Gatwick. Talvolta, come in questo caso, trascorro fino a sette ore in attesa della coincidenza. Gatwick è l’aeroporto di transito che preferisco, perché è grande, pieno di cose da vedere, con anche una bella cappella, e due parti collegate da un trenino, il lato Nord e Sud.
L’aeroporto è un microcosmo della vita. L’aeroporto mi insegna che siamo tutti in transito. Il transito può essere più o meno breve o lungo, ma è sempre un transito. Per qualche ora, giorno, mese, anno condividi lo stesso spazio con altre persone, o viaggi pure con loro, fino a quando esse non si fermano dove ti fermi tu o viaggiano da un’altra parte.
Il viaggio finale è il più misterioso, la sua destinazione non è segnata sul tabellone. Sappiamo solo il punto di partenza e non quello di arrivo.
Dovunque viaggi, in questo mondo o in altri, ti auguro una buona partenza e un buon arrivo.