Alea iacta est


Se vuoi capire chi sei e cosa ti accade nella vita il modo più rapido e per certi versi più efficace è fare ricorso ai dadi. Uno solo di questi piccoli cubi è sufficiente per mostrarti tutto ciò che sei. Infatti sei sono le sue facce. Ma non tutti sanno che un dado, oltre ad avere sei lati visibili, ne possiede altri sei invisibili. C’è la faccia esterna del dado, quella di cui sei cosciente se la vedi dal lato giusto, e quella interna, che è dentro al dado stesso, proprio come le porte di una casa. Quindi ogni dado possiede 12 facce. I lati esterni corrispondono a ciò di cui sei cosciente, mentre quelli interni riguardano l’inconscio, ciò che non riconosci in te e che proietti sugli altri.
La maggior parte delle persone conosce solo i lati esterni del suo dado e nemmeno si avvede che dentro al dado ci possa essere qualcosa. Poi ci sono alcuni che il dado lo tengono fermo sempre nella stessa posizione, per cui ne vedono solo un lato e quindi non sono neanche coscienti della loro identità più apparente.
Un dado ha sei facce, ma se il dado non lo muovi e stai fermo pure tu ne puoi vedere solo un lato o al massimo tre. Se giri la testa a 360° puoi vedere cinque lati, mentre il sesto non lo vedrai mai a meno che non sollevi il dado.
Allora se vuoi iniziare a capire chi sei si tratta di prendere il dado in mano così che puoi vedere le sei facce del dado.
Però come la mettiamo con i sei lati interni?
Per facilitare le cose puoi usare un secondo dado che li rappresenta. Ecco perché in genere si usano due dadi. In questo modo puoi disporre di dodici lati visibili.
Se poi vuoi fare le cose in grande puoi impiegare dodici dadi, che ti permettono di capire chi sei a un livello multidimensionale, quindi in ogni possibile universo parallelo, così come anche chi sono gli altri e tutto ciò che esiste, è esistito ed esisterà. In questo caso disporrai di 72 lati visibili e 72 invisibili, per un totale di 144 lati.
Il dado è un microcosmo dell’esistenza, un concentrato, proprio come il suo equivalente culinario, che è appunto una combinazione di diversi estratti alimentari.
Ma il punto è che sia che tu disponga di uno, due o pure dodici dadi e seppure tu ti possa fare tante fantasie a riguardo, ben poco cambierà nella tua vita a meno che tu i dadi non li lanci.
In effetti i dadi sono in genere lanciati, ma il problema è che raramente sei tu a farlo. Il più delle volte, se non sempre, è qualcun altro che tira i tuoi dati, che può essere qualcuno che conosci o meno, ma che più propriamente sono una coppia di tipi chiamati signore e signora Destino. Questi di tanto in tanto passano e tirano i dadi che trovano in giro. Allora la tua vita tutta d’un tratto cambia. Quando il dado è fermo la vita è piuttosto stabile, piacevole o prospera, se il dado è posto da un certo lato, oppure misera e dolorosa quando lo è da un altro. Poi all’improvviso arrivano questi tipi che prendono il dado e lo tirano e allora la tua vita si stravolge. Talvolta si accaniscono con i lanci, per cui ti accadono cose di tutti i colori, una dietro l’altra, poi in seguito tutto si assesta per un po’ fino al prossimo lancio. La tua vita si ribalta e seguita a ribaltarsi in base alla frequenza dei lanci.
La musica cambia quando impari a lanciare tu il dado. Ma prima di tutto si tratta di recuperare il tuo dado. Questo è il primo passo, perché probabilmente non sai più dov’è. Magari per sicurezza è meglio procurartene più di uno. Poi occorre capire come funziona il dado, quali sono e cosa significano le sue facce. In seguito si tratta di lanciare, di prendere in mano la tua vita e lanciarla tu. Questa è la decisione più importante e fatale che puoi prendere.
Alea iacta est (il dado è tratto), che più propriamente nella traduzione corretta significa “il dado è stato lanciato”.

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