Alfabeto a 12 lettere

L’alfabeto a dodici lettere

Secondo l’astrologia, la vita, in tutti i suoi aspetti, può essere ridotta brevemente a Dodici Settori, o modi di essere, fondamentali. Il linguaggio astrologico è perciò un alfabeto a dodici lettere.[1] Un alfabeto è stampabile con lettere maiuscole, minuscole, in corsivo, in grassetto e con diversi caratteri di stampa, ma una “D” ha sempre a che fare con lo stesso principio di una “d” o di una “d”. Similmente, nell’astrologia, i Dodici Settori o le dodici lettere di base possono essere rappresentate attraverso diverse espressioni dello stesso alfabeto. Alcune di queste rivestono un ruolo fondamentale (pianeti, case e segni), mentre altre hanno un ruolo secondario (per esempio, decani, stelle fisse, dwadashamsa).

Ogni segno zodiacale è associato ad una casa astrologica: il primo segno (Ariete) con la prima casa, il secondo (Toro) con la seconda casa, ecc. Queste case e segni hanno lo stesso principio, o settore, in comune. A sua volta, ciascun pianeta è in relazione con il principio generale di un segno e di una casa. A questo punto insorgono alcune apparenti incongruenze poiché vi sono dodici case e dodici segni, mentre i pianeti astrologici (che comprendono anche Sole e Luna) sono tradizionalmente solo dieci. Il problema cessa di esistere allorché comprendo che alcuni pianeti svolgono una doppia funzione. Così come nella lingua italiana i simboli alfabetici C e G corrispondono a suoni diversi (per esempio, in parole come cane e centro o gatto e gente), i pianeti Mercurio e Venere sono in relazione, il primo con Gemelli/terza casa e Vergine/sesta casa, mentre l’altro con Toro/seconda casa e Bilancia/settima casa. Certi approcci astrologici non si limitano a dieci pianeti e ne impiegano altri corrispondenti a principi che non trovano una definizione completa nell’alfabeto tradizionale (per esempio, gli asteroidi e il pianeta Terra). Secondo il modello dei Dodici Settori, segni, case e pianeti rappresentano lo stesso principio. Questo, ovviamente, non significa che sono la stessa cosa.

La struttura dell’alfabeto a dodici lettere mostra che le numerose combinazioni del linguaggio astrologico (pianeti, case, segni, ecc.) hanno in comune dodici temi di base. “L’astrologia si occupa di dodici modi fondamentali di essere nel mondo, dodici energie umane basilari, dodici bisogni umani e modalità operative. Ciascuna di esse è positiva – non malefica. Ciascuna di queste dodici è necessaria – una caratteristica degli esseri umani. Ciascuna delle dodici, se esagerata, od espressa escludendo una delle altre undici – può essere distruttiva. Ciascuna delle dodici parti è rispecchiata nell’oroscopo da un pianeta, una casa ed un segno.”[2] Per esempio, il Settore, o lettera, 3 si riferisce astrologicamente al pianeta Mercurio, alla terza casa e al segno dei Gemelli. In questo sistema posso in breve definire i pianeti come il fattore più importante e la forma più enfatica del linguaggio astrologico. Essi identificano l’energia nella sua forma essenziale, i diversi volti di Dio, le strade maestre che consentono l’accesso al Centro, gli archetipi di base, gli Spiriti Totem. Sono il che cosa? nella grammatica astrologica. Le case rappresentano invece il dove?: gli specifici campi di esperienza in cui le energie dei pianeti si esprimono. Nelle case si manifesta l’individualità e la specializzazione dell’essere. I segni, infine, riguardano i modi di espressione delle energie planetarie. Rappresentano il come?

I segni zodiacali sono l’aspetto più popolare dell’astrologia e si associano agevolmente con la realtà consensuale, la coscienza tribale e l’identificazione sociale di base degli esseri umani. Essi si riferiscono al piano mentale e oggettivo, e differiscono nettamente dal carattere energetico e soggettivo dei pianeti. Nell’astrosciamanesimo i segni zodiacali appartengono alla periferia del Sacro Cerchio ed esprimono qualità meno evolute o il Livello Uno. Allo stesso tempo, i segni hanno un’importanza centrale poiché indicano l’inizio del percorso di trasformazione e la via di ritorno verso il Centro del Sacro Cerchio. I dodici segni astrologici costituiscono l’accesso ai tre livelli. Marcus Allen li definisce non evoluti, evolutivi, ed evoluti. “Ogni segno è un segno di trasformazione… Il livello non evoluto è la <base>, o punto di partenza… Quello evolutivo è il <sentiero>, o la direzione di crescita… Il livello evoluto è la <meta>, o il frutto della ricerca. […] Le qualità evolutive usano le stesse energie di quelle non evolute di ciascun segno, ma sono impiegate in modi coscienti, creativi e utili che favoriscono la crescita, la salute e la scomparsa dei limiti. Le stesse emozioni negative forniscono l’energia che causa la trasformazione in uno stato più elevato dell’essere. Le qualità non evolute di ciascun segno sono le stesse di quelle evolute, è tutta energia. La sola differenza è il livello di vibrazione. Le nostre stesse debolezze ci donano la forza per crescere.”[3]

            I segni zodiacali non sono in relazione con le costellazioni che portano il loro stesso nome. Non hanno le stesse dimensioni e si trovano in posizioni diverse nel cielo. Prima dell’era cristiana segni e costellazioni sembravano coincidere. La precessione degli equinozi ha in seguito prodotto una separazione attualmente di 30 gradi a destra delle costellazioni con lo stesso nome dei segni. Tradizionalmente i segni zodiacali sono divisi in tre tipi di gruppi: elementi, qualità e polarità. Gli elementi, o triplicità (così denominate perché ciascun elemento è composto di tre segni zodiacali), comprendono Fuoco, Terra, Aria e Acqua. La natura di ciascun elemento definisce molte caratteristiche dei segni che lo compongono, anche se ognuno le esprime in modi diversi. Le qualità, o quadruplicità (così chiamate perché ciascuna di esse è composta di quattro segni zodiacali), sono di tipo cardinale, fisso e mutevole. Esse rappresentano il tipo di vibrazione attraverso cui si esprimono gli elementi. I segni cardinali (Ariete, Cancro, Bilancia, Capricorno) corrispondono all’energia diretta, all’azione, al dinamismo, all’apertura di una nuova fase e agli inizi stagionali. I segni fissi (Toro, Leone, Scorpione, Acquario) si riferiscono alla concentrazione di energia, al pieno radicamento della fase precedente, e al culmine stagionale. I segni mutevoli (Gemelli, Vergine, Sagittario, Pesci) rappresentano la transizione verso il cambiamento, il passaggio del movimento a spirale, e il termine della stagione. La combinazione dei quattro elementi con le tre qualità produce i dodici segni zodiacali. Le polarità sono positive e negative, o maschili e femminili. I segni di fuoco e di aria appartengono alla polarità maschile, mentre quelli di acqua e terra a quella femminile.

Le case sono un aspetto meno conosciuto del linguaggio astrologico e si riferiscono generalmente alla coscienza individuale. Le case rappresentano aree specifiche di esperienza in cui le energie planetarie tendono ad operare, e si riferiscono al dove?

I pianeti sono l’elemento più rilevante dell’alfabeto astrologico, quello associato alla coscienza cosmica e al che cosa? Nel linguaggio astrologico esistono due tipologie di pianeti, definiti spesso come personali e transpersonali. Questi ultimi sono rappresentati da Urano, Nettuno e Plutone. Essendo stati scoperti in tempi recenti, essi non fanno parte dell’astrologia tradizionale sviluppatasi precedentemente. Le loro energie sono in rapporto con stati di coscienza non ordinari estranei alla struttura classica dell’ego. I pianeti personali comprendono il Sole, la Luna, Mercurio, Marte, Venere, Giove e Saturno. Essi rappresentano gli ingredienti consueti della struttura dell’ego e tendono ad essere più facilmente integrati nella vita ordinaria. L’asteroide Chirone è considerato da alcuni astrologi come il ponte tra pianeti personali e pianeti transpersonali.

Accanto a pianeti, segni, case, elementi, qualità e polarità vi sono anche altri fattori linguistici derivati dalla combinazione stessa di pianeti, case e segni. La loro funzione è quella di consentire l’effettiva articolazione del linguaggio astrologico. Se i pianeti, come abbiamo visto, sono considerati il fattore più importante, a sua volta, le reciproche relazioni angolari dei pianeti (aspetti e transiti) rivestono un ruolo di primissimo piano. Esse definiscono la qualità del rapporto ed il livello d’interazione tra i pianeti. L’espressione di un pianeta, inoltre, può cambiare enormemente secondo la particolare casa o segno in cui è posto, o la sua eventuale vicinanza agli angoli o ai punti medi degli angoli.

(da: Franco Santoro, Astrosciamanesimo: un viaggio nell’universo interiore, Amazon Kindle, 2013)

[1] Il termine alfabeto a 12 lettere, detto anche Zip Code, è stato coniato dall’astrologa e antropologa statunitense Zipporah Pottenger Dobyns, e successivamente utilizzato dalla figlia, Maritha Pottenger, uno dei principali pionieri dell’astrologia esperienziale. Tra le numerose opere sull’argomento citiamo: Zipporah Pottenger Dobyns, Finding the Person in the Horoscope, TIA, 1973; Expanding Astrology’s Universe, TIA, 1983; Maritha Pottenger, Complete Horoscope Interpretation: Putting Together your Planetary Profile, ACS, 1986; Encounter Astrology, TIA, 1978.

[2]Maritha Pottenger, Complete Horoscope Interpretation: Putting Together your Planetary Profile, ACS, 1986, p. 9-10.

[3] Allen, op. cit., p. 28.

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