Non saremo mai in intimo contatto con la natura o in armonia con la terra, o il Tutto, se non siamo disposti ad andare oltre l’ologramma che produce la nostra percezione tridimensionale dell’esistenza.
Essere in armonia con la natura non significa circondarsi di piante e animali, abitare in ambienti rurali, mangiare cibi biologici o svolgere altre attività intese a convincere noi stessi e gli altri che stiamo vivendo in modo naturale.
Fino a quando riconosciamo la nostra percezione ordinaria come l’unica realtà possibile non saremo mai in armonia con nulla e seguiteremo a essere separati da tutto ciò che esiste, incluso la terra, le piante e gli animali. Fino a quando ci identifichiamo unicamente con un corpo tridimensionale e quello che vediamo con i suoi occhi artefatti, non importa quanti sforzi facciamo per essere naturali, resteremo sempre sintetici, adulterati, artificiali.
L’intimità con la natura, l’accesso all’armonia con la terra, necessitano prima di tutto che siamo disposti a lasciare andare l’attaccamento alla percezione illusoria che abbiamo dell’esistenza, a uscire dall’autismo multidimensionale in cui ci ostiniamo a rimanere confinati.
L’armonia con la natura implica lasciare andare l’idea stessa che abbiamo della natura, il modo in cui la vediamo, per rapportarci con il vuoto che la circonda e sottende. Si tratta di trovare dei varchi nei nostri campi visivi e percettivi. Questi varchi sono portali in grado di condurci verso la vera natura, la terra reale e l’essenza autentica di noi stessi e del multiverso. Possiamo accedere a questi spazi ovunque ci troviamo nel mondo e in qualunque condizione, sia in un bosco selvaggio sia in un supermercato.
© Franco Santoro