Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt

“Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt”

Quanto sopra esprime l’intento nella lingua originale di un essere alieno incarnato in un corpo umano sulla terra e quanto egli vuole veramente dal profondo del suo essere.

Il problema è che se lui dice “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt” nessuno lo capisce perché la sua lingua è aliena.

Allora si tratta di tradurre “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt” in una lingua che anche gli altri esseri umani conoscono.

Il problema è che nella lingua che anche gli altri conoscono mancano le parole che corrispondono a “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt”.

Allora si tratta di sforzarsi ti trovare delle parole che non corrispondono a “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt” e che corrispondono ad altro, ma che tuttavia sono intese a suggerire almeno una vaga idea di “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt”

Il problema è che facendo così gli altri non comprendono proprio nulla o capiscono qualcosa che niente ha a che fare con “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt” o peggio ancora l’alieno stesso arriva a non capire più niente, per cui alla fine succede che si dimentica pure di “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt” e non sa più quel che vuole o vuole qualcosa che in effetti non vuole.

Allora, dopo tanti rovinosi tentativi, forse tanto vale che l’alieno dica “Arrrugnarsdrzkjy pfkissttzzrdui oitjdd llarmstdrghsy arrt” e basta.

 

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