Considerazioni storiche veloci sulla nudità.
L’occultamento pubblico di genitali, sederi, seni o altre parti del corpo è un fenomeno clamorosamente recente. Nel mondo occidentale risale solo al 1700, con l’avvento della storia moderna!
Le popolazoni della preistoria, della storia antica, della storia medievale, pure quelle di due secoli dopo la fine del medioevo non concepivano la nudità come oscena.
Storici, novellieri, scrittori, artisti, poeti di quei tempi documentano una realtà sociale in cui il nudo è libero e presente ovunque, nonostante le crescenti riserve e talvolta proibizioni delle chiese cristiane.
Sottolineo “crescenti” perché nel primo millennio del cristianesimo l’atteggiamento delle chiese cristiane non era affatto ostile al nudo. Per mille anni il Battesimo si praticò a corpo integralmente nudo, sia per bambini, sia per uomini e donne adulte. Il sacerdote aspergeva pubblicamente con acqua consacrata i corpi nudi dell’uomo o della donna in presenza dell’intera comunità cristiana, e inoltre talvolta lo frizionava pure con olii e unguenti aromatici.
La nudità ascetica era uno dei tratti più caratteristici di eremiti, anacoreti, mistici, uomini e donne, dell’età antica e medievale. Francesco d’Assisi era un nudista sfegatato e chiese di essere sepolto totalmente nudo: “quando mi vedrete sul punto di spirare ponetemi nudo come mi avete visto ieri sulla nuda terra”.
Numerosi gruppi e sette cristiane dell’antichità praticavano la nudità totale anche nella vita sociale pubblica, come atto di trasparenza, umiltà, semplicità, ad imitazione della nudità di Adamo ed Eva, che “Erano ambedue nudi e non ne provavano vergogna” (Genesi 2. 25). Di conseguenza vergognarsi di mostrare ai proprii simili quello che Dio non si era vergognato di creare. rappresentava una gravissima mancanza di rispetto verso il Creatore.
Fino al XVII secolo la nudità era praticata liberamente per motivi igienici, pure nello Stato Pontificio, dove nei bagni pubblici ci si lavava misti, nudi, uomini e donne.
Poi le cose cambiarono, tanto che lavarsi con frequenza e integralmente venne considerato un male. Ora sembra che ci troviamo nell’epoca più buia riguardo la coscienza del nudo.
Eppure la versione della Chiesa riguardo il nudo, come riportata nelle dichiarazioni di recenti pontefici e autorità ecclesiastiche è che non esistono parti del corpo oscene ed altre no. Lo scandalo è nel comportamento, non nella nudità. Si può essere vestiti e comportarsi in modo osceno. L’oscenità più diffusa nell’uso del corpo in questo caso è l’occultamento di alcune parti del corpo e la loro esplicita o velata ostentazione onde fare accrescere il desiderio e l’invidia negli altri…