A causa della percezione separata e autistica che caratterizza la percezione umana, ci concepiamo come entità scisse. Identifichiamo solo la presenza e il movimento di ciò che crediamo essere il nostro corpo fisico e quello altrui.
Il corpo fisico, che vedi o tocchi, non è un corpo fisico, e di fisico proprio ha ben poco. La cosa più sorprendente del corpo fisico, quando lo osservi sia da una prospettiva scientifica sia spirituale, è che non è affatto come sembra. La sua quasi totalità è composta di spazi vuoti.
Il mondo fisico è essenzialmente un sistema spaziale e lo percepisci come solido e separato per via del condensamento di un’allucinazione, uno stato ipnotico di trance.
L’atomo è fondamentalmente vuoto tranne che per alcuni minuscoli frammenti di materia. Poiché l’universo intero è composto di atomi, il mondo fisico che vedi e tocchi è costituito quasi totalmente di spazi vuoti. Anche il pavimento su cui poggia il tuo corpo è essenzialmente vuoto. Non ci cadi dentro semplicemente perché questi frammenti di materia, che ruotano velocemente, sono bloccati in un fermo immagine e danno l’illusione di essere solidi.
Quando dici a qualcuno di “stare con i piedi per terra”, o di “restare nel corpo” lo stai invitando a uscire effettivamente dalla realtà fisica di questa terra e universo, e a identificarsi non con il suo corpo fisico bensì con la sua versione arbitraria.
Poiché l’intera società umana si fonda sull’impiego di questa versione separata, arbitraria e allucinatoria, occorre usarla per relazionarci con altre persone.
Come esseri umani viviamo all’interno di un’allucinazione, mentre paradossalmente sogni, visioni o allucinazioni sono spiragli che ci permettono di accedere alla realtà universale.
Non puoi accederci completamente perché il corpo con cui ti identifichi, essendo fondato sulla separazione, non è compatibile con altre realtà. Se da un lato sei vincolato a usare un corpo arbitrario, dall’altro puoi in certi momenti usarlo come strumento per uscire dall’allucinazione.
Gli stati di espansione della coscienza servono per farti uscire momentaneamente dallo stato di trance che genera la realtà ordinaria, così che ritornando in quest’ultima puoi gradualmente liberarti della percezione separata che la caratterizza. Quest’opera graduale ti consente di ritornare al tuo vero corpo, quello multidimensionale, che vive nell’effettiva realtà unitaria dell’universo.
Una pratica utile a tale scopo è la danza rotatoria. Tutto nell’universo si muove, niente è statico. L’allucinazione della separazione genera la percezione del corpo fisico. Le cellule di questo corpo sono in continuo movimento, tutto gira. La Terra ruota intorno a sé stessa, gira intorno al sole, e il sole a sua volta gira intorno al centro galattico.
Nella danza rotatoria il corpo gira attorno a sé stesso e attorno a un centro, proprio come fa la terra. Quindi stare veramente con i piedi per terra significa girare ad alta velocità, sia attorno a sé stessi sia attorno a un centro. Questa è l’esemplificazione scenica del riconoscimento dello stesso centro esistente sia fuori sia dentro.
© Franco Santoro, 2010
In: Franco Santoro, Pronto soccorso multidimensionale: emergenze spirituali, mondi paralleli e identità alternative, Institutum Provisorium, 2020, pp. 38-40.