Il corpo fisico

Il corpo è la manifestazione del pensiero della separazione e il nascondiglio ideale per nutrire la colpa e il risentimento derivati dal proprio isolamento illusorio.

Secondo Un corso in miracoli, lo gnosticismo e varie scuole misteriche, il corpo fisico e la Terra, così come li percepiamo, non sono stati creati da un Dio amorevole. Essi sono le proiezioni della nostra identità separata e, di fatto, non esistono. “Il corpo è un recinto che il Figlio di Dio immagina di aver costruito per separare parti del suo Sé da altre parti. Ed è all’interno di questo recinto che pensa di vivere, per poi morire quando si deteriora e si sgretola”[1].

Questa consapevolezza è il fondamento essenziale di molti insegnamenti spirituali. Tuttavia, la realtà fisica, essendo l’espressione principale del sistema di separazione dell’ego, non può essere liquidata così facilmente. La maggior parte delle tradizioni religiose hanno sovente travisato la comprensione del ruolo della materia e del corpo, o ne hanno fornito spiegazioni adattate al livello di comunicazione delle genti a cui si rivolgevano. Ne consegue che esistono vari fraintendimenti sul tema.

Alcuni insegnamenti sembrano negare o dare poca importanza agli aspetti terreni dell’esistenza, al punto che l’astinenza dai piaceri materiali è sovente ritenuta imprescindibile per la crescita spirituale. È indubbio che certe rinunce possano apportare benefici, ma quando le austerità diventano puri dogmi, convenzioni o ipocrisie contribuiscono ad alimentare quel senso di separazione stesso che presumono di rimuovere.

Il corpo è semplicemente parte della tua esperienza nel mondo fisico. Le sue capacità possono essere, e spesso sono, sopravvalutate. Tuttavia, è quasi impossibile negarne l’esistenza in questo mondo. Coloro che lo fanno sono impegnati in una forma di negazione particolarmente indegna. Il termine ‘indegna’ qui implica solo che non è necessario proteggere la mente negando ciò che non è mente. Se si nega questo sfortunato aspetto del potere della mente, si sta anche negando il potere stesso[2].

Non si tratta quindi di rifiutare il corpo. Il corpo non è negativo, è solo neutrale. Opera come strumento di comunicazione e può essere usato in due modi: per esprimere conoscenza, amore e unità o per promuovere ignoranza, odio e separazione. Ciò che conta è l’intento, l’atteggiamento mentale, non quello che il corpo fa o non fa.

Da una prospettiva multidimensionale la funzione del corpo fisico è di rendersi non necessario. Fin tanto che la tua percezione è limitata alla realtà ordinaria, a una sola dimensione in cui ti identifichi con corpi fisici separati, non puoi fare a meno di usare il corpo.

I tuoi sensi fisici non ti consentono di vedere e sentire chi sei davvero, ma puoi usare i corpi fisici per rappresentare ciò che esiste in realtà alternative, cui riesci ad accedere mediante esperienze multidimensionali.

Con il corpo puoi descrivere la realtà di cui hai esperienza a livello multidimensionale tramite arte, danza, teatro o semplici azioni della vita quotidiana.

Il solo scopo della realtà fisica, fondata sul dualismo e la separazione, diventa qui quello di fungere da portale per accedere a una realtà fondata sull’unità. Imparare a fare questo è forse l’unico scopo della nostra esistenza fisica. Alla fine dei conti sei qui per rendere la tua vita fisica non necessaria.

[1] Un corso in miracoli, Milano, Armenia, 1999, L427.

[2] Ivi, T37.

Da: Franco Santoro, Pronto soccorso multidimensionale: emergenze spirituali, mondi paralleli e identità alternative, Institutum Provisorium, 2020, pp. 40-42.

Il lato destro del corpo è regolato in prevalenza dall’emisfero sinistro del cervello (parte logica, analitica, temporale, verbale e “maschile”) e trova espressione soprattutto nella vita sociale e convenzionale. Il lato sinistro del corpo è controllato dall’emisfero sinistro (la parte intuitiva, creativa, atemporale e “femminile”) ed è in rapporto in genere con la vita istintiva e le realtà non ordinarie. La parte anteriore del corpo corrisponde al lato che maggiormente viene esibito all’esterno: quello rappresentativo della mia identità così come intendo mostrarla. La parte posteriore è invece in relazione con i lati più nascosti e con rancori ed emozioni represse e indesiderate.

Lavorando direttamente con lo Spirito Guida e con gli Spiriti Totem, nel corpo fisico si possono talvolta produrre cambiamenti notevoli. Malesseri cronici e abituali o anche serie malattie spesso scompaiono come effetto collaterale del lavoro interiore. In diversi casi si comincia ad essere attratti verso altri cibi, si cambia dieta o ci si libera dalla dipendenza da alimenti dannosi e da sostanze tossiche.

“Il cambiamento spirituale è cambiamento fisico. Per proiettare una nuova realtà o per cambiare l’attuale ologramma, l’unità di proiezione stessa, il veicolo fisico, deve essere cambiato. Mentre le cellule richiedono nuovo cibo, noi rispondiamo cercandolo e perdendo interesse in quello vecchio”.[1]

Il corpo è la casa dell’ego, per sua propria scelta. È l’unica identificazione con la quale l’ego si sente al sicuro, dato che la vulnerabilità del corpo è la sua migliore argomentazione a favore della tesi secondo la quale non puoi essere di Dio. Questa è la credenza che l’ego sostiene ardentemente. Tuttavia l’ego odia il corpo, perché non lo ritiene sufficientemente buono ad essere la sua causa. È qui che la mente si sbalordisce davvero. Le viene detto dall’ego che è veramente parte del corpo e che il corpo è il suo protettore, e le viene anche detto che il corpo non può proteggerla. Quindi la mente chiede: ‘Dove posso rivolgermi per avere protezione?’; al che l’ego risponde: “Rivolgiti a me’. La mente, e non senza motivo, ricorda all’ego che è stato lui a sostenere che essa è identificata col corpo, così non c’è motivo di rivolgersi ad esso per avere protezione. L’ego non ha una risposta valida, perché non ce n’è alcuna, ma ha una soluzione peculiare. Cancella la domanda dalla consapevolezza della mente. Una volta fuori dalla consapevolezza, la domanda può produrre disagio, ed effettivamente lo produce, ma non le si può dare risposta perché non può essere posta.[5]

“Il corpo è un miracolo, è incredibilmente bello, è un fenomeno straordinariamente complesso. Non esiste un’altra cosa altrettanto complessa e sottile quanto il corpo. Voi non lo conoscete affatto. L’avete visto soltanto allo specchio. Non l’avete mai guardato dall’interno, altrimenti vi sareste accorti che è un universo in sé stesso. E’ quello che hanno sempre detto i mistici: il corpo è un universo in miniatura. Se lo osservi dall’interno è incredibilmente vasto – milioni e milioni di cellule, ed ogni cellula vive una vita sua propria, ed ogni cellula funziona con perfetta intelligenza…”(Osho).[2]

Nella pagina seguente riporto una breve tabella delle corrispondenze delle parti del corpo con i Settori e le specifiche esperienze della vita (indicati da S, per Settore, seguito dal numero del Settore in questione). Per una trattazione più completa si rimanda alle voci di ciascun fascicolo di Settore.

Corpo fisico, corrispondenze di settore:
Anche S7 Equilibrio fisico, decisioni, obiettivi e Intento.
Ano S8 Rilascio dei rancori, volontà, piacere, libera espressione.
Arterie S5 Gioia e piacere di vivere.
Bocca S2 Ricevimento di nuove energie, fame, piacere, accettazione.
Braccia S3 Apertura all’esperienza, comunicazione, attività, movimento.
Capelli S7 Atteggiamenti esterni, pensieri, forza, energia vitale.
Caviglie S11 Liberazione da sensi di colpa, capacità di ricevere piacere e di volare.
Cervello S1/5 Capacità di comando, chiarezza, creatività, intelletto, pensiero.
Collo S2 Flessibilità, capacità di vedere oltre, comunicazione anima e corpo.
Colonna vertebrale S5 Intento, integrità, coerenza, autorità, fiducia, asse verticale.
Cosce S9 Forza, potere creativo.
Cuore S5/7 Intento, Centro, perdono, amore, coraggio, rapporto con Spirito Guida.
Denti S2/10 Capacità di decisione, presa di possesso, tempo, crescita, aggressione.
Dita S3/S6 Particolari e dettagli, modelli energetici: (anulare) creatività, unioni, sessualità, Sole; (indice) ambizione, espansione, intelletto, vita, Giove; (medio) morte, ambizione, Saturno; (mignolo) verità, finzione, poteri occulti, Mercurio; (pollice) energia, potere, volontà, Marte.
Faccia S1 Personalità, identità nel mondo esteriore.
Fegato S9/6 Collera, emozioni primitive, passioni, coraggio.
Gambe S10/9 Supporto, motivazione, fiducia.
Genitali S8 Potere, sessualità, separazione, accettazione.
Ginocchia S10 Orgoglio, identità, ambizione, determinazione, autorità terrena.
Glutei S9 Forza, potere.
Gola S2 Espressione, creatività, adattamento ai cambiamenti.
Gomiti S3/4 Cambiamenti di direzione, flessibilità, accettazione di nuove esperienze.
Intestino S6 Discriminazione, assorbimento, conoscenza esoterica, compassione, emozioni, liberazione rancori.
Lingua S2 Piacere, godimento, parola, discernimento.
Mani S3/6 Comunicazione, messaggi, attività, autoespressione, potenza, dominio.
Milza S6 Ossessioni, preoccupazioni, risata.
Naso S1 Identità nel mondo esteriore, curiosità, intuizione.
Occhi S1 Chiarezza, percezione della realtà, luce, protezione, vigilanza.
Orecchi S2 Informazioni sottili, animalità, sessualità, comunicazione passiva.
Ossa S10 Struttura, autorità, fermezza, essenzialità.
Ovaie S8 Creatività, adeguatezza.
Pancreas S6 Dolcezza e semplicità nella vita.
Pelle S10 Rapporto con il mondo esterno e strategie relative.
Pene S8 Energia vitale, principio maschile, trasformazione, aggressione.
Petto S4/5 Orgoglio, nutrimento, emozioni, sessualità.
Piedi S12 Comprensione della vita, rapporto con la Terra, servizio.
Polmoni S3 Vita, pienezza, totalità, tensione.
Polso S3 Movimento, tranquillità.
Reni S7 Trasformazione dei rancori.
Spalle S3 Rapporto con esperienze passate e presenti, capacità di portarne il peso.
Stomaco S4 Impiego del nutrimento, blocco dei rancori, condensazione dell’energia.
Unghie S3/6 Protezione, sicurezza.
Utero S8 Creatività.
Vagina S8 Principio femminile, procreazione.

[1] Un corso in miracoli, Testo, pp. 81-82.

[2] Osho, Estasi: il linguaggio dimenticato, Riza Libri, p.  219.

Potrebbe interessarti anche: