Corpo senza organi


Da una prospettiva sciamanica il corpo senza organi è l’esemplificazione della libertà del nostro sé multidimensionale, un corpo privo di alcun limite di movimento e di tempo, in totale unità con la realtà dell’esistenza, laddove il corpo con gli organi rappresenta la nostra identità separata, asservita all’illusione dell’ego e parte di un mondo predatorio.
Come esseri umani confondiamo in continuazione il corpo senza organi con quello provvisto di organi. Ogni nostra tragedia personale e collettiva, così come ogni possibile conflitto si fonda in effetti su questa confusione. L’emergenza prioritaria da considerare nella nostra esistenza secondo una prospettiva multidimensionale riguarda il recupero della consapevolezza del corpo senza organi. Non riusciremo mai in questa impresa fin tanto che permettiamo al corpo con organi di assorbire ogni nostra risorsa ed energia.
Ciascun essere umano dispone di un corpo senza organi e si relaziona con altri corpi senza organi, ma attribuisce questo corpo alla realtà separata dei corpi con organi, per cui il suo corpo privo di organi vive intrappolato nella realtà virtuale e meccanica fondata sull’organicità. In effetti siamo attratti solo dai corpi senza organi, ma poiché non siamo in grado di riconoscerli direttamente, a causa del nostro intrappolamento nella realtà organica, li proiettiamo su corpi con organi. Ma come esseri umani siamo attratti solo dal rivestimento esterno di un corpo, tanto che alla vista di organi interni, per esempio, un cervello, un fegato o un intestino, per non parlare dei loro residui organici, ben lungi dal provare attrazione estetica o erotica, buona parte dell’umanità prova ribrezzo e vomita pure.
Ogni processo in grado di rivelare la natura effettiva del corpo con organi è rigorosamente occultato. Ci incontriamo socialmente a pranzo, guardandoci mentre mangiamo e apprezzando l’odore, il gusto e la vista del cibo, ma evitiamo a tutti i costi di guardarci l’un l’altro mentre siamo nel gabinetto e gestiamo il modo in cui gli organi interni hanno ridotto quello che abbiamo mangiato in precedenza.
Se osserviamo bene il funzionamento del corpo con organi possiamo notare che la sua struttura è organizzata in maniera meccanica, gerarchica e dittatoriale. Al di là delle sue copiose mistificazioni romantiche e religiose, tipiche per l’appunto di ogni dittatura, si tratta di un regime fondato sulla schiavitù e il terrore.
Gli organi digestivi richiedono cibo in continuazione, per cui occorre lavorare per procurarselo, altrimenti si muore. I residui del corpo organico necessitano essere eliminati e gestiti con molta attenzione pena il rischio di epidemie e infezioni. I polmoni domandano ossigeno per tenere in vita tutto il corpo, altrimenti c’è la morte. Bisogna proteggersi da circostanze ambientali dannose, da virus o da altri corpi con organi che possono aggredirci. Inoltre, da un momento all’altro, il funzionamento di un organo può venire meno e richiedere sforzi e dolori aggiuntivi, destinati a incentivarsi con il passare del tempo fino conseguenze fatali inevitabili. Poi ci sono gli organi di riproduzione che esigono sesso per garantire la sopravvivenza della specie e per fornire allo stesso tempo un’evasione provvisoria dalle frustrazioni della vita.
Il termine Corpo senza Organi, coniato nel 1947 dal drammaturgo Antonin Artaud, rappresenta l’elemento centrale del pensiero di Gilles Deleuze e Félix Guattari. Al di là delle dotte considerazioni di questi filosofi illuminati dell’ultimo 900, la consapevolezza di questo corpo è un dato più che scontato sin dagli albori dello sciamanesimo e della cultura umana, tanto che parlarne come un recente sviluppo è come aver scoperto l’acqua fredda, piuttosto che quella calda. Del resto, una delle cerimonie d’iniziazione sciamanica più diffuse (e non necessariamente solo metaforica) comporta proprio lo smembramento o svuotamento degli organi interni del corpo e una loro radicale trasformazione in equivalenti luminosi.
Antonin Artaud usa il termine durante una trasmissione radiofonica dal titolo Per Farla Finita Col Giudizio Di Dio, dicendo “Legatemi pure se lo volete, ma non c’è nulla che sia più inutile di un organo. Quando avrete fatto un corpo senza organi l’avrete liberato di tutti i suoi automatismi e restituito alla sua vera libertà…” Deleuze e Guattari descrivono il corpo senza organi da diverse prospettive e con un’ampia varietà di significati, per cui le loro posizioni sfuggono a qualunque possibilità di classificazione, appunto perché hanno una valenza multidimensionale (del resto, la loro opera principale s’intitola Mille piani).
In particolare, questi filosofi distinguono tra due sistemi organizzativi: gerarchici e rizomatici. Il primo sistema è quello autoritario, tipico della realtà consensuale, strutturato gerarchicamente e in modo verticale, lineare e unilaterale, come la conformazione di un albero genealogico. Questa struttura arborescente è caratterizzata da rigorosi elementi binari e si fonda sull’identificazione incessante di due polarità.
Il secondo è di natura multidimensionale ed è in rapporto metaforico con il rizoma (una modificazione del fusto di una pianta generalmente da verticale a orizzontale). La caratteristica del rizoma è quella di adattarsi a circostanze avverse sviluppando nuove piante dal suo fusto, che crescono per lo più sottoterra. La struttura rizomatica può stabilire molteplici connessioni sia verticali sia orizzontali, senza gerarchie interne e priva dell’asservimento a punti di entrata e uscita stabiliti.

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