Elogio degli indolenti


Gli indolenti sono coloro che fanno di tutto per evitare sforzi fisici o qualsiasi tipo d’impegno o attività creativa. Pigri, apatici e svogliati non fanno niente di speciale nella vita, mentre attorno a loro c’è gente in movimento, piena d’idee e attività esaltanti, che ogni giorno fa questo e quello.
Non disdegnare i momenti d’indolenza, privi d’ispirazione e creatività, quando vuoi semplicemente startene lì dove sei facendo poco o nulla.
Indolente del resto significa “non dolente” ossia “privo di dolore”. Quindi, cosa c’è di male a essere indolente, a non volere soffrire?
Di male ce n’è perché gli indolenti, gli inattivi, gli stanchi cronici e tutte le categorie affini ci mostrano il nostro destino inevitabile. E questo dà fastidio. A un certo punto, non importa quante acrobazie hai fatto con il tuo corpo, non avrai più la forza per fare niente.
Il tuo corpo è destinato all’inattività totale che giungerà sempre, gradualmente o improvvisa, senza alcuna eccezione.
Se per tutta la vita hai contato sulle tue prestazioni fisiche e intellettuali, arriverà un momento in cui non saranno più disponibili. A malapena riuscirai a respirare e a mettere insieme due parole, prima di piombare nel totale silenzio.
Gli indolenti la sanno lunga a questo riguardo e si preparano in anticipo. A buona ragione, perché nessuno in questo mondo è interessato a imparare come gestire l’inattività, la mancanza di forze e il viaggio verso la morte. Sebbene siamo tutti destinati a perdere le forze e la vita, tutti i libri e i corsi ti insegnano a mantenere le forze e la vita fino all’ultimo, soffrendo spesso il più possibile per questo scopo.
L’indolente preferisce occuparsi di quello che l’attende subito, incurante del disprezzo degli altri. Insomma tutto questo per dirti che se di tanto in tanto ti senti un po’ indolente, di tanto in tanto ti senti un po’ indolente, rallegrati e lodati pure, anche perché se non lo fai tu puoi star certo che non lo farà nessuno.

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