In un mondo fondato sulla separazione tutto si muove sempre più in fretta: sms, messaggini veloci, Twitter, Instagram, ecc.
Quel che conta è la prima impressione.
Non c’è tempo per spiegare, per chiedere spiegazioni, per approfondire, per capire cosa l’altro davvero intende dire. Non c’è nemmeno tempo per capire cosa tu stesso intendi dire. Non c’è più spazio per intendere, ma solo per fraintendere, un modo assai più sbrigativo, che risparmia l’onere del dialogo, della pazienza, della verifica.
Scontri, conflitti, contestazioni, polemiche, aggressioni dilagano fini a se stessi, con il pretesto di un aggettivo messo in una posizione ritenuta sbagliata o di una parola impiegata invece di un’altra.
Ognuno vive prigioniero della sua testa, in un soliloquio con la sua mente separata.