Sii grato verso quanti ti odiano, provano rancori o si ribellano verso di te apertamente. Sono decisamente preferibili a coloro che per paura ti lodano e sono servili finché detieni potere, per poi, quando lo perdi, mostrare i loro effettivi sentimenti. Sono pure meglio di quanti ripetutamente dicono di amarti, per ipocrisia e perbenismo, o in virtù del mondo di cuoricini in cui intendono illudere se stessi e gli altri di vivere.
Quindi, sii grato verso quanti esprimono sinceramente ciò che provano, non importa quanto sia odioso e imbarazzante. Sii grato verso chi ti dice di essere solo attratto sessualmente, invece di simulare innamoramenti o sintonie spirituali, fingendole così bene tanto da non rendersene più conto. Sii grato a chi ti invidia apertamente, a chi ammette di volerti sfruttare o di relazionarsi con te solo per il proprio interesse.
E, soprattutto, se non ti senti affatto di essere grato, nonostante le mie esortazioni alla gratitudine, per favore non esserlo! Sii apertamente ingrato, metti fine alla litania dei falsi ringraziamenti.
Solo quando riconosci e accetti l’odio, la rabbia, l’invidia, la paura e tutti i rancori che provi verso te stesso e gli altri, allora potrai iniziare a comprenderli e ad esplorare il mistero di questa vita. Poi, a un certo punto, se lo riterrai opportuno potrai ringraziare in modo autentico oppure dire semplicemente “prego”.
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