I pensieri generano i risultati fisici

La realtà si genera a livello del pensiero, per cui quando un evento fisico si manifesta questo è solo l’effetto finale di un processo iniziato nella mente di qualcuno. Il paradosso qui è che chi compie l’azione o ne subisce gli effetti non è necessariamente la stessa persona che l’ha pensata.

I pensieri e le emozioni generano i risultati fisici, ma rimangono anonimi nella realtà percepibile umanamente. Ogni giorno siamo testimoni, attraverso i mass media o la nostra esperienza diretta, di eventi crudeli e dolorosi. Ci fissiamo tuttavia sugli eventi e i loro protagonisti, perdendo di vista quel che succede nel piano che crea gli eventi stessi.

Quel piano è la nostra mente. Se a livello fisico una persona violenta non si incontra tutti i giorni, a livello astrale e mentale ne siamo circondati in ogni momento e uno di questi siamo forse noi.

Il crimine più grave a livello spirituale è promuovere pensieri di odio, avversione e giudizio verso gli altri. Ciò include anche comportarsi “gentilmente” con qualcuno, per poi odiarlo o giudicarlo nei propri pensieri “segreti”. Questo è qualcosa che in tanti facciamo o abbiamo fatto spesso senza accorgerci, appunto perché ciò che conta è quel che accade esternamente. Pensiamo che i nostri pensieri e le nostre emozioni siano private e che possiamo farne quel che ne vogliamo, senza danni per nessuno. Sciamanicamente non è affatto così.

Un tempo le persone erano in grado di comunicare telepaticamente, semplicemente essendo trasparenti, nudi, riguardo i loro pensieri. Il linguaggio fu creato quando questa facoltà si è persa.

Il linguaggio permette di dire “ti amo” a qualcuno anche se stiamo pensando “ti odio”. Abbiamo perso la facoltà telepatica allorché abbiamo sentito l’esigenza di mentire, e in effetti è in quel momento che si è generata la separazione, che abbiamo sentito il bisogno di avere un corpo in cui nascondere la nostra mente….

Franco Santoro

 

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