Tante volte ci innamoriamo, ci lasciamo andare e apriamo il cuore senza riserve verso qualcuno. Questo è uno degli stati di coscienza più estatici e piacevoli che possiamo esperire nella vita umana. La trance di innamoramento e di apertura del cuore destabilizza l’ego e la nostra identità ordinaria. Poi questa condizione a un certo punto svanisce, talvolta brutalmente, e l’ordine precedente viene drasticamente ristabilito.
Dopo che una storia di amore intensa si conclude, entriamo spesso in stati di coscienza dominati da sistemi di credenza irti di giudizi e interpretazioni rigorose riguardo quanto ci è accaduto. Iniziamo quindi a raccontarci una serie di storie sulle ragioni e i significati dell’esperienza vissuta.
La trance della realtà ordinaria prevale sulla trance precedente, che definiamo come “infatuazione”, “illusione”, “relazione tossica” o altri termini che ci permettono di provare che quello che abbiamo vissuto non era reale. Creiamo complesse teorie intese a giustificare l’imbarazzo di aver vissuto un’esperienza che ci ha fatto perdere la testa, portandoci a comportare in modo folle, infantile, immaturo…
Ma queste storie che ci raccontiamo sono spesso anestetici e menzogne sociali, la cui funzione è ricondurci a un modello di esistenza automatizzata in cui la capacità di mantenere il controllo sulle proprie emozioni e di reprimere ogni apertura a stati di coscienza alternativi è indicata come modello di salute mentale.
La tua storia di amore, non importa quali spazi di estasi hai vissuto, è stata un’illusione, un’infatuazione, un’evasione dalla realtà, perché lui in effetti… mentre lei… quindi…
Esiste anche la possibilità che la tua storia di amore, anche se è durata molto poco e pure se è finita brutalmente, ti abbia dato l’opportunità luminosa di accedere a una realtà ben più autentica e reale di quella in cui hai vissuto in precedenza. Un luogo estatico, sublime, di fusione, unità e immane amore di cui tu hai avuto un’esperienza diretta. La persona che hai incontrato ti ha permesso di raggiungere quel luogo e anche se essa non c’è più quel luogo continua ad esserci. E tu puoi ritornarci quando vuoi, non importa se da solo o in compagnia.
© Franco Santoro