Puoi elevarti con successo lungo il percorso spirituale, ma se non fai i conti con il tuo lato ombra con molta probabilità seguiterai a cadere rovinosamente fino a quando non scegli di affrontare la belva dentro di te.
La belva, incompatibile con l’ipocrisia della realtà consensuale, è repressa, abbandonata, negata, ridotta alla perversione e allo stato animale. La possiamo sentire sia internamente, attraverso rabbia e tensione indicibile, istinti primordiali, desideri frustrati e copiosi rancori, o esternamente mediante la rabbia e i rancori di altre persone.
Da un punto di vista multidimensionale non c’è alcuna differenza tra la tua belva e quella degli altri. Interna o esterna, fin tanto che causa agitazione, paura, imbarazzo, condanna, colpa, rabbia o impotenza, abbiamo a che fare con la nostra belva, che è la belva di tutti. Questa belva è energia pura, e non appartiene a nessuno, proprio come l’aria. Ciò che può cambiare è solo il modo di respirarla, di gestirla.
Nella maggior parte dei casi la belva è il risultato di una profonda frustrazione dovuta a qualcosa che continua a non essere accettato ed espresso. Talvolta è la nostra reticenza e procrastinazione cronica a esserne la causa, il promettere qualcosa e poi lasciarlo perdere. Allora, è necessario onorare i nostri propositi, i momenti in cui proviamo chiarezza. Ma questa chiarezza raramente può giungere se non riusciamo a liberare in modo idoneo e protetto gli aspetti della belva incompatibili con la realtà ordinaria.
Lo scopo dei seminari su questo tema è dare spazio alla belva in spazi sicuri e protetti attraverso teatralizzazioni, rituali, danze e altre pratiche sciamaniche catartiche. L’intento è individuare, accettare e liberare le nostre radici, il polo più basso, al fine di raggiungere con integrità gli aspetti più alti del nostro essere.