La cosmologia astrosciamanica impiega la classica divisione in asse orizzontale e asse verticale tipica delle culture sciamaniche e delle principali tradizioni religiose ed esoteriche del pianeta. Presso l’asse verticale, rappresentato dai tre Mondi, si estende l’asse orizzontale raffigurato da un cerchio con Quattro Direzioni principali o punti cardinali e Dodici Settori.
Ogni Direzione (Est, Sud, Ovest, Nord) è in allineamento con una stagione dell’anno, un elemento, tre Settori o segni zodiacali, vari animali, piante, minerali, colori ed entità. Esistono diverse tipologie di Sacro Cerchio e ciascuna di esse possiede caratteristiche distintive. Le corrispondenze impiegate per identificare le Direzioni mutano secondo le tradizioni di riferimento.
Dividendo ogni Direzione, elemento o stagione per tre, si ottengono i Dodici Settori. Ciascuno di essi rappresenta un segmento temporale dell’anno solare e può riferirsi a una delle supposte dodici eliche originarie del DNA umano.[1] L’espressione maggiormente nota per identificare questa suddivisione in dodici è chiamata Zodiaco, un termine che deriva dal greco zo (“animale” come nella parola zoo) e significa probabilmente “cerchio di animali”.
Le caratteristiche di ciascun settore sono rappresentate in astrologia attraverso i simboli dei dodici segni, mentre in molte tradizioni sciamaniche si usano i totem. I totem sono unità energetiche che, mediante l’impiego di forme fisiche (piante, animali, minerali, ecc.), facilitano la comunicazione diretta con entità spirituali e non-fisiche. Nei linguaggi algonchini totem corrisponde a otem, “segno” o “famiglia, tribù”, preceduto dal pronome possessivo “t”. Questo termine è ora ampiamente impiegato in antropologia per identificare l’antenato primordiale o il sigillo ereditario di una tribù o tradizione. Nel presente testo ci riferiamo a dodici Spiriti Totem di base costituenti i dodici archetipi essenziali da cui derivano tutte le forme visibili.
Una delle differenze tecniche più evidenti tra cerchio zodiacale e Sacro Cerchio è rappresentata dal fatto che nel primo i settori si succedono in senso antiorario, mentre nel secondo si muovono in senso orario.
I Sacri Cerchi sono legati ai cicli stagionali della Terra, mentre lo Zodiaco, poiché rappresenta la fascia immaginaria che circonda la Terra, è più in relazione con il Cielo e con la misurazione del moto apparente dei corpi celesti secondo la prospettiva terrestre. Questa distinzione di prospettiva evidenzia la diversità tra la visione spirituale delle tradizioni sciamaniche e quella delle filosofie o religiosità prevalenti nel mondo occidentale. La prima sembra favorire il trasferimento dello Spirito sulla Terra e l’osservazione dall’alto verso il basso.
Nelle ruote di medicina tradizionali il Sacro Cerchio è messo a terra e ciò contribuisce a radicare l’energia celeste nella sfera planetaria orizzontale. In realtà, secondo questa stessa visione, l’energia, una volta giunta a Terra, risale verso il Cielo, poi discende ancora e così via procede attraverso uno scambio continuo e indiscriminato tra le dimensioni dell’alto e del basso. L’approccio spirituale prevalente nella cultura occidentale sembra privilegiare invece il processo ascendente verso lo Spirito e l’osservazione dal basso verso l’alto.
Questa prospettiva, come la precedente, può causare squilibrio quando viene a mancare la consapevolezza del processo opposto. Una tendenza comune a molte tradizioni spirituali recenti è di enfatizzare l’ascesa verso il Cielo e una sorta di fuga dalla Terra. L’Epica del Sacro Cono, così come la maggior parte delle tradizioni sciamaniche, insegna che, prima di andare da qualche altra parte, è necessario anzitutto amare e diventare tutt’uno con questo pianeta. Come dice Ur Kraab “Possiamo ritornare a Padre Cielo solo se ci portiamo dietro Madre Terra.”[3]
I Dodici Settori rappresentano le diverse vie ed energie che dall’asse orizzontale conducono all’asse verticale e al Centro. In questo Centro non esiste alcun senso di separazione poiché tutto è percepito come parte della stessa unità. I settori costituiscono specifiche emanazioni orizzontali del Centro intese a renderlo comprensibile per le menti condizionate dall’illusione della separazione. Un modo per spiegare quanto sopra è che, poiché ci troviamo in uno stato illusorio (in cui percepiamo i settori come separati gli uni dagli altri), possiamo accedere al Centro solo mediante un sistema riconoscibile da questa stessa allucinazione. Di conseguenza, il Centro ha creato, per così dire, una sorta di Piano che, partendo dalla nostra distorsione percettiva e tramite l’ausilio di soggetti immuni da tale allucinazione (Spiriti Guida), ci permette di ritornare alla vera percezione (l’unità del Tutto). In questo libro denomino tale Piano, il Piano di Salvezza, o la Risoluzione del Gioco.
Il Sacro Cerchio è il contenitore di tutte le situazioni possibili nell’ambito dell’esperienza umana e non umana. Qualunque situazione esistenziale è inquadrabile all’interno di questo sistema. Ciò significa che, se sei distante dal Centro, la tua esatta posizione può essere identificata nel Cerchio e, procedendo da quel punto, sarai in grado di seguire l’itinerario che ti conduce al Centro. Da questa prospettiva in ciascun settore esiste sempre un passaggio che consente di raggiungere il Centro, poco importa dove ti trovi.
In breve, il lavoro astrosciamanico consiste nel riconoscere il nostro Intento e il Centro da dove esso emana, così che possiamo muoverci orizzontalmente in ciascun settore e trovare l’accesso al Centro. Si tratta di un’operazione sistematica e ciclica che può essere praticata consapevolmente o inconsapevolmente. Ogni creatura vivente è parte integrante di questo processo. Alcuni scelgono di lavorare coscientemente a proposito o di arrendersi al fluire degli eventi, mentre altri fingono di non essere coinvolti o assumono il ruolo di vittime. Tutti gli itinerari portano inevitabilmente allo stesso Centro e come tali sono ugualmente rispettati e onorati.
L’area più propriamente in rapporto con l’asse orizzontale è il Mondo di Mezzo, che corrisponde sia alla cosiddetta realtà ordinaria, nel modo in cui è percepita dalla maggior parte degli uomini, sia a una sua trasposizione in chiave non-ordinaria, nella quale è possibile viaggiare sciamanicamente avanti e indietro attraverso la storia del pianeta. L’esplorazione di questo mondo permette di spaziare lungo i territori della realtà quotidiana per localizzare piante, pietre, strumenti di potere, oggetti, luoghi ideali, e stabilire comunicazioni telepatiche, individuare fonti di disturbo, ecc. Il Mondo di Mezzo contiene spesso entità intrappolate, forme pensiero distruttive e rancori concernenti esperienze passate che hanno bisogno di essere rilasciate.
[1] Secondo una specifica chiave di lettura dell’Epica del Sacro Cono, l’attuale molecola del DNA umano è limitata a due eliche o Settori, a causa del blocco provocato dal Paheka Rubhe. Questo termine, traducibile come “la rete binaria degli Spiriti Totem”, indica le 144 combinazioni dei dodici Paheka (così come sono epicamente denominati), o delle doppie polarità degli Spiriti Totem, che bloccano l’espansione della percezione umana. Sciogliere queste combinazioni e ritornare alla forma originaria del sistema a dodici è uno dei principali obiettivi strategici delle pratiche astrosciamaniche avanzate.
[2] Erodoto, Le Storie, II, 4.
[3] In verità, quest’affermazione è traducibile pure come: “Possiamo ritornare a Madre Cielo solo se ci portiamo dietro Padre Terra”.