La proiezione è un meccanismo di difesa che comporta spostare emozioni, pensieri e altri aspetti di se stesso su altri oggetti o persone.
Il tema della proiezione è uno dei concetti base del lavoro astrosciamanico. La proiezione non è un disordine psicologico o problema. È un fenomeno naturale per tutti i possessori di un corpo fisico. Ciò che conta è l’uso che facciamo delle proiezioni e la nostra consapevolezza a riguardo. In base a questa premessa, tutto ciò che percepisci nel mondo, non importa quanto sia apparentemente bello o brutto, diventa uno schermo, o misuratore, riguardo qualcosa che esiste dentro di te o a un altro livello di coscienza. Questo crea una rete di proiezioni che è in vero la rete della vita. Siamo tutti connessi da una rete invisibile agli occhi umani. Ogni forma esistente, dall’atomo all’intero organismo umano e fino all’universo stesso, è collegata a una rete di unità invisibile.
La realtà dell’universo è l’unità e noi siamo tutti collegati attraverso le nostre proiezioni. Le proiezioni non hanno niente a che vedere con la natura effettiva delle persone in questione o al modo in cui altri le considerano o giudicano. Esse sono in relazione solo con la nostra proiezione su di loro. Tutte le persone e le situazioni che si animano nello schermo della vita – passata, presente e futura – hanno una precisa collocazione nell’ambito del mondo sciamanico. Nell’astrosciamanesimo il modo in cui le percepiamo rivela la qualità della nostra relazione con specifici Spiriti Totem e i loro settori.
Gli Spiriti Matrice, o Paheka, sono gli archetipi di base del lavoro astrosciamanico, la tastiera operativa di tutto ciò che accade nel mondo esterno. La natura degli Spiriti Matrice è di per sé neutra. Le loro caratteristiche mutano secondo il grado delle nostre proiezioni. Possono apparire come alleati o nemici, piacevoli o spiacevoli, affascinanti o terrificanti. Se il tuo rapporto con uno è disturbato, questi si manifesta nella tua vita mediante aspetti sgradevoli e demonici. Tali tratti possono essere facilmente proiettati sulle persone o situazioni che provocano paura, repulsione, ossessione, odio, dipendenza e ogni tipo di rancore.
Altri tipi di proiezione, come le relazioni di amore speciale, sono pure il risultato dell’interazione con gli Spiriti. In questo caso i contenuti positivi di uno Spirito sono proiettati su un essere umano specifico o su una situazione del mondo esterno. Ciò che accade, in effetti, è che stiamo vedendo qualcosa che esiste dentro di noi o in un’altra dimensione attraverso la proiezione di qualcosa che c’è al di fuori nella realtà ordinaria.
Quando la proiezione è piacevole e utile, ne derivano sensazioni di benessere e soddisfazione. Tuttavia, se perdiamo di vista la fonte reale di emanazione di tale stato e limitiamo la nostra consapevolezza al mondo esterno, siamo destinati a provare dolore e miseria quando la proiezione cambia o giunge al termine.
Il vero sviluppo di un percorso spirituale è impossibile fino a quando ci ostiniamo a considerare il mondo esterno come la base della nostra realtà.
“Finché la proiezione inconscia ha luogo, ogni persona nella vostra realtà esterna è letteralmente una parte di voi che si proietta e funziona come la percezione dell’ego dell’altro – tutti sono attori nel vostro film e interpretano ruoli positivi o negativi per adattarsi al copione del vostro specifico film. Il vostro ego attuale (ciò che credete di essere al momento) agisce come una membrana tra le forze che scorrono fuori di voi nel mondo e le forze che ritornano a scorrere dentro le altre entità di proiezione nella vostra realtà personale. Finché non riuscite a fare esperienza del modo in cui le vostre energie di proiezione influenzano gli altri, non riuscirete mai a capire come le loro proiezioni a sua volta vi influenzano”.[1]
In astrologia, le persone, oggetti, e tutte le categorie della realtà fisica che operano come proiezioni, possono essere rintracciati attraverso il sistema delle case derivate.[2] Secondo questo approccio, il tema natale è di per sé sufficiente a mostrare tutti i dati chiave dell’interazione sia con la realtà ordinaria che con quella non-ordinaria…
Secondo Un corso in miracoli la proiezione consiste nel prendere la colpa che abbiamo dentro di noi e rovesciarla addosso a qualcun altro. In questo modo, la colpa che non vogliamo vedere in noi, la vediamo in lui, lei o loro. È come scaricare i rifiuti domestici nella casa del vicino, per poi accusare quest’ultimo di essere sporco ed emanare odori sgradevoli.
Il punto è che la proiezione è un sistema di smaltimento così istantaneo e segreto da farci dimenticare che siamo noi ad avere prodotto i rifiuti che ora vediamo nella casa accanto. Qualcun altro diventa quindi responsabile per la miseria, la sofferenza, il dolore che c’è nella nostra vita. Non ha alcuna importanza chi è l’oggetto della proiezione. Può essere una persona, molte persone, un partito, una razza, una nazione, una religione o anche Dio stesso. Ciò che conta, per l’ego, è solo riuscire a trovare qualcuno su cui scaricare la responsabilità per quel che abbiamo dentro.
La proiezione è il metodo più efficace impiegato dall’ego per liberarci dalla colpa. Ovviamente, è anche il modo migliore per trattenerla ed esaltarla. È un trucco dell’ego per farci sentire diversi dagli altri e per rinforzare così la nostra credenza nella separazione. In realtà, quando accusiamo qualcuno di essere la causa dei nostri dolori, a un certo livello, ci rendiamo conto che stiamo solo sfuggendo dalla responsabilità per la colpa e il rancore che proviamo verso noi stessi. Creando questa dinamica di aggressione, mettiamo in moto un circolo vizioso di colpa e attacco.
Più ci sentiamo in colpa, più forte sarà il bisogno di negare questa colpa in noi stessi, per proiettarla all’esterno attaccando qualcuno. Più l’attacchiamo, più forte sarà la nostra colpa, perché intimamente sappiamo che l’attacco non è giustificato, e che in realtà stiamo solo aggredendo noi stessi. Una forma più insidiosa di proiezione è quella che UCIM definisce relazione di amore speciale.
NOTE:
[1] Edwin C. Steinbrecher, The Inner Guide Meditation: A Spiritual Technology for the 21st Century, Samuel Weiser, 1988, pp. 19-21.
[2] La tecnica delle case derivate consiste nell’esaminare ciascuna delle 12 case astrologiche del tema natale di una persona come l’Ascendente di un ulteriore ciclo di 12 case. L’insieme dei cicli determina un totale di 144 case. Questo metodo tradizionale fu divulgato negli anni trenta da Eudes Picard (vedi Eudes Picard, a cura di Grazia Mirti, Le case astrologiche derivate, Xenia). Le case derivate, seppur con variazioni significative rispetto all’elaborazione di Picard, sono impiegate ampiamente da Edwin C. Steinbrecher nel suo prezioso lavoro di iniziazione al rapporto con la Guida Interiore (vedi Steinbrecher, op. cit.).