Il termine ego deriva dalla parola latina che significa Io e si riferisce alla consapevolezza della propria identità separata. Nella maggior parte dei dizionari moderni l’ego è definito “il sé, specialmente in quanto distinto dal mondo e altri sé.” Nonostante le sue connotazioni generali negative, dovute all’associazione con termini come egoismo ed egocentrico, è tuttavia inteso come l’Io e chiunque o qualunque cosa viene comunemente recepita come la nostra identità individuale.
L’ego è fondamentalmente il nostro senso di individualità, la credenza di essere un’unità autonoma e di esistere in una realtà separata.
Da quando l’illusione della separazione iniziò a prevalere in questo mondo, tutti i sentieri iniziatici di guarigione hanno sempre fornito strumenti per lasciar andare l’identificazione con l’ego, e riconoscere la propria vera natura come Sé indiviso.
Lo sciamano-filosofo siciliano e greco Empedocle, che per primo identificò i quattro elementi, prendeva in considerazione un sé divino estraneo all’identificazione fisica separata con il corpo e desideroso di ritornare alla sua unità originaria con Dio. Gli gnostici chiamavano questo sé inferiore separato eidolon, che significa “immagine”, ed è quello che gli esseri umani sembrano essere. L’eidolon è il sé contraffatto, il doppio astrale falso, che viene rilasciato ritualmente mediante la crocifissione. Il filosofo romano Plotino lo chiama l’intruso, mentre il siriano gnostico Basilide lo definisce la “psiche parassita”. L’eidolon, da cui deriva il termine “idea”, è l’identificazione con l’ego e la conseguente idea di essere il corpo fisico, piuttosto che la Coscienza che ha prodotto l’idea stessa.
Tutti i percorsi iniziatici di guarigione operano per lasciare andare l’attaccamento all’illusione dell’ego e per recuperare la nostra vera identità multidimensionale. Questo processo è astrosciamanicamente descritto come il mutamento d’identificazione dalla periferia del Sacro Cerchio, la Configurazione Umana Arbitraria (CUA), al centro, l’Identità Multidimensionale Centrale (IMC).
Secondo lo gnosticismo, il Demiurgo, il creatore del mondo separato della manifestazione e capo dei suoi governatori (arconti), esemplifica l’ego e il regno della separazione. Egli è l’artefice del male e dell’imperfezione cosmica. Non è il vero Dio il creatore del cosmo, ma il Demiurgo.
I primi cristiani associavano il Demiurgo al Dio del Vecchio Testamento e alla sua natura capricciosa, gelosa e vendicativa. Questo dio imperfetto ha creato un mondo basato sulla sua immagine corrotta, dissociata dall’unità essenziale di cui egli era un tempo espressione. Come l’ego egli è ossessionato da un paranoico desiderio di potere assoluto.
Ma sebbene il Demiurgo appaia inadeguato e stolto, non è malvagio. Il male è il risultato del suo folle tentativo di insistere a dimorare nella realtà confusa che ha generato. La Funzione del processo di iniziazione, lungi dal promuovere l’antagonismo con il Demiurgo, con l’ego, è lasciar andare la percezione della separazione e svelare la realtà dell’unità, o mettere insieme il Sé Inferiore con il Sé superiore. Come scrive il maestro gnostico Valentino: “Quando il sé umano ed il divino ‘Io’ sono interconnessi possono raggiungere la perfezione e l’eternità”.
Al livello psichico di iniziazione, il Demiurgo emerge come la causa di tutti i problemi che proliferano nella dimensione separata (CUA), mentre al livello pneumatico di iniziazione, è uno strumento cruciale sul sentiero della trasformazione.
“Sul cammino cristiano l’iniziazione psichica è il perfezionamento progressivo dell’eidolon – l’immagine di sé – per mezzo della comprensione del sé come parte integrante del tutto. L’iniziazione pneumatica consiste nel trascendere completamente l’illusione dell’autonomia personale ed essere la Coscienza che testimonia passivamente l’Unità svelata, che include ogni ‘nostro’ pensiero e azione. Facendo questo non significa che scopriamo di essere soltanto degli automi programmati senza libero arbitrio. Significa che non c’è ‘noi’ per essere liberi o diversi. C’è il Mistero che testimonia l’Unità.” [i]
I processi iniziatici di guarigione non s’interessano di speculazioni intellettuali. Sono molto pragmatici e si occupano di fattori esperienziali, generalmente tralasciati nelle nubi delle complessità. Soltanto noi possiamo scegliere se impiegare il mondo per rimanere in uno stato di paura, dove siamo vittime di circostanze, o considerarlo un sentiero d’insegnamento per recuperare la memoria e raggiungere la nostra vera eredità. Per supportare quest’ultima scelta ci sono diversi strumenti che identificano infine un solo rimedio: il rilascio o perdono. Attraverso la pratica del perdono lasciamo andare il passato e, con esso, tutti i pregiudizi, le paure e i rancori che l’ego ha posto tra noi e la nostra Identità Multidimensionale Centrale, che Un Corso in Miracoli chiama Dio. Dio è qui inteso come l’amore interiore, la nostra vera fonte dove riconosciamo noi stessi come parte del Tutto.
L’ego è un falso centro, un’identità separata, basata sulla paura e su una percezione illusoria di chi siamo. È la credenza nella realtà di un sé falso e separato, un sostituto della nostra vera natura multidimensionale, “un simbolo dell’impossibile: una scelta di opzioni che non esistono”, “niente ma in una forma tale da sembrare qualcosa” o “un sogno malvagio che sembrava essere reale mentre lo stavi sognando” (UCIM, Manuale per insegnanti 85-86).
L’ego ci priva del nostro stato estatico naturale di amore, pace e beatitudine, creando un continuo scenario basato su conflitti, rancori, paura e colpa. Ma poiché l’ego è uno stato allucinatorio non ha senso combatterlo. Lottare con l’ego rafforzerà soltanto la sua realtà illusoria. Come afferma Un Corso in Miracoli: “Io non attacco il tuo ego. Io lavoro con la tua mente più elevata, la dimora dello Spirito Santo, sia che tu dorma o che sia sveglio, proprio come il tuo ego fa con la tua mente inferiore, che è la sua casa. Io sono la tua vigilanza in questo, perché sei troppo confuso per riconoscere la tua stessa speranza. Io non mi sbaglio. La tua mente sceglierà di unirsi alla mia, e uniti saremo invincibili. Tu e tuo fratello vi unirete così nel mio nome, e verrà ripristinata la vostra sanità mentale.”
Eppure tutte queste o altre argomentazioni, non importa quanto siano illuminanti, seguitano ad appartenere tenacemente alla dimensione dell’ego, e in definitiva sono false. Esse non possono portarci nemmeno un passo in avanti lungo un effettivo percorso di trasformazione.
L’ego più temibile e perverso è l’ego che nega se stesso, che opera al fine del suo rilascio cammuffato.
L’ego impiega il linguaggio verbale come suo mezzo naturale di proliferazione della sua realtà separata e fino a quando adoperiamo il linguaggio, anche il più elevato possibile, rimaniamo nella realtà dell’ego.
Un percorso iniziatico finalizzato all’effettiva liberazione, al rilascio della percezione della realtà separata, a un concreto processo di trasformazione, impiega il linguaggio in modo puramente strategico, con il fine di condurre l’iniziato verso esperienze dirette, che non è possibile descrivere mediante il linguaggio, appunto perché sono oltre la realtà dell’ego.
Con il linguaggio possiamo tuttavia creare degli stimoli che inducono ad avere un’esperienza, così come un pubblicitario usa degli slogan per facilitare l’acquisto di un prodotto.
Un percorso iniziatico è fondalmente pragmatico, non si cura tanto della forma, bensì del contenuto, del risultato finale. Tanti hanno provato a compiere l’immane salto dalla separazione totale all’unità assoluta, ma hanno miseramente fallito. È legittimo e nobile acquisire coraggio e capacità atletiche per tentare questo salto, così come è legittimo e nobile costruire dei ponti. Il vantaggio dei ponti è che consentono l’accesso a tutti, indipendentemente dalle loro capacità atletiche.
Gli ego provvisori, o doppi, costituiscono questi ponti. Si tratta di ego biologici, riciclabili, “usa e getta”, identità intenzionali di transizione che fungono da ponte tra la nostra attuale identità separata (ego ordinario) di terza dimensione e la nostra natura multidimensionale. (continua… forse)
© Franco Santoro
Immagine: una probabile rappresentazione del Demiurgo, incisa in un’antica gemma gnostica.
[i] Timothy Freke & Peter Gandy, Jesus and the Goddess: the Secret Teachings of the Original Christians, Thorsons, p. 245.