Leone – Culmine dell’estate: Luce sui nostri tesori nascosti

1-the-light-of-the-world-william-holman-huntIl Sole è nel segno del Leone e l’estate raggiunge il suo apice nell’emisfero settentrionale, laddove in quello meridionale l’inverno impera. Estate e inverno coesistono sul nostro pianeta.

Vita e morte, giorno e notte, luce e buio, tutte le coppie d’opposti esistono simultaneamente in ogni momento. Con la nostra percezione limitata sperimentiamo la vita in modo lineare, abituandoci e attaccandoci a una polarità e trascurando l’altra finché con il tempo, spesso con disagio e incredulità ciò che è ignorato inevitabilmente prende il sopravvento.

Così come c’è una parte in noi che fiorisce con la vita, ce n’è un’altra morta. Mentre un lato è gioioso, un altro è triste, uno è buio e l’altro luminoso, povero e ricco, ammalato e sano, e così via. Tutti gli opposti vivono dentro di noi, interagendo e fondendosi continuamente, e mentre alcuni brillano sulla scena, altri si nascondono dietro le quinte, aspettando il loro turno. Continuano tuttavia ad essere sempre presenti nello stesso momento.

Il Leone è tradizionalmente il segno del teatro, del dramma, degli attori e di tutti coloro che brillano sulla ribalta della vita. È associato con il potere regale, l’oro alchemico ed il Sole. Tuttavia, questo Sole non è quello che va e viene, cambiando drasticamente i suoi effetti secondo i mutamenti stagionali o giornalieri. Non è nemmeno esclusivamente il sole dei monarchi e delle stelle dello spettacolo, dei riconoscimenti accademici e dei leader politici. È un Sole interiore profondo, sovente sconosciuto, ma in grado di dispensare i doni più generosi in ogni momento.

Possiamo trovare questo Sole andando alla ricerca delle nostre parti nascoste, negate o semplicemente dimenticate, riconoscendo ciò che è stato eliminato dalla nostra coscienza.

Paradossalmente, per trovare la sorgente della luce si tratta di lavorare nell’oscurità, affrontando i nostri lati buii. Occorre che ci spingiamo in zone delicare, che incutono resistenza, cessando di agire come se non esistessero o di giudicarle malamente.

E se le parti che troviamo difficile accettare in noi stessi finissero per rivelarsi le nostre migliori qualità e i nostri doni più belli?

Potremmo essere così spaventati dalla vera luce, così pieni di vergogna e pregiudizi sui nostri autentici tesori, da nasconderli, e mostrare invece al mondo le nostre parti peggiori, credendo paradossalmente che siano le migliori.

Molti di noi si sforzano di esprimere ciò che è morto nella loro vita, reprimendo invece ciò che è vivo, conformandosi ad un mondo ossessionato dalle apparenze convenzionali e tralasciando lo splendore del loro Sole interiore.

Tuttavia, indipendentemente da come tentiamo di nasconderla, questa luce ritorna regolarmente e brilla su di noi. Risplende su tutti i punti cruciali del nostro sentiero. Ci incoraggia a lasciar andare i nostri copioni e ruoli obsoleti, ciò che è morto e desidera fare il suo corso. Essa risplende su quelle parti fiorenti che siamo realmente destinati a recitare e danzare nel teatro della vita.

Vi auguro una gran bella estate e… inverno.

© Franco Santoro

Image: by William Holman Hunt, 1854

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