Il simbolo grafico lunare è un doppio semicerchio che ritrae la Luna così come viene vista nella sua fase crescente. Il semicerchio è indicativo dell’anima, mentre la fase crescente rappresenta il processo di passaggio verso la Luna Piena: una fase di creatività e fecondità potenziale che porterà al completamento del cerchio (spirito). Il doppio semicerchio può indicare l’anima che si autocontempla per prendere maggiore consapevolezza della sua natura, o che si ostina a rimanervi radicata nel timore di perdere la sicurezza della sua identificazione. Alcuni hanno ravvisato la somiglianza del simbolo della Luna con quello di una barca. La barca consente di trovare protezione tra le acque dei mari emotivi e insegna anche che il solo modo di affrontare le emozioni è di galleggiarvi sopra piuttosto che affogare o lasciarsi ingoiare da esse.
La Luna è il satellite naturale della Terra attorno a cui ruota una volta ogni 27 giorni 7 ore e 43 minuti. E’ il corpo più luminoso nel cielo notturno e, sebbene sia astronomicamente di dimensioni di gran lunga inferiori, la sua forma piena appare agli occhi umani di grandezza simile a quella del Sole nel cielo diurno. Il diametro della Luna è solo quattro volte più piccolo di quello della Terra e, anche se nel sistema solare esistono alcuni satelliti più grandi della Luna, nessuno di essi è così grande in rapporto al pianeta di riferimento. Questo è uno dei motivi per cui Terra e Luna vengono spesso definiti da alcuni scienziati ed occultisti, come pianeti gemelli.
Nell’antichità la Luna era adorata con una molteplicità di nomi. Quasi tutte le divinità femminili avevano una caratteristica relativa. Nella mitologia greco-romana la Luna è rappresentata da due divinità di base (Selene e Artemide) cui si aggiungono altre dee o figure mitiche che variano secondo le funzioni specifiche o le fasi lunari. Questo numero consistente di dee attribuite alla Luna è dovuto al ciclico alternarsi di ere di predominio femminile a ere di predominio maschile. La supremazia maschile, tipica dell’età che pare avviarsi a conclusione, si riflette astrologicamente nella distribuzione delle identità sessuali convenzionali dei corpi celesti: su dieci pianeti astrologici solo due (Luna e Venere) possiedono caratteristiche ufficialmente femminili. Di conseguenza tale squilibrio ha costretto diversi aspetti della natura femminile ad essere riconosciuti solo per mezzo di questi due corpi celesti.
L’identificazione sessuale rappresenta uno dei sintomi più evidenti del processo di separazione dell’ego. L’astrosciamanesimo si fonda sull’equilibrio e sulla trascendenza dell’alternanza continua dei cicli di predominio sessuale tipici della terza dimensione terrena. In questo contesto ciascuno Spirito Totem, dapprima percepito attraverso apparenti aspetti maschili e femminili, si manifesta infine nella sua sintesi unitaria primordiale.
Selene, figlia di Iperione e Teia (entrambi Titani e figli di Urano e Gaia), è la classica rappresentazione della Luna. Essa appartiene alla vecchia generazione degli dei. E’ spesso ritratta come una donna giovane e bella, che si muove nel cielo sopra un carro d’argento trainato da due cavalli o da un toro. Con Elio (Sole), suo fratello e compagno, si unisce all’inizio di ogni ciclo lunare (Luna Nuova). E’ in relazione con la Luna Piena e famosa per i suoi amori con Zeus, Pan e Endimione. A quest’ultimo, Zeus concede di dormire perennemente in eterna giovinezza. Selene, innamorata, si unisce a lui ripetutamente nel sonno, e dà alla luce ben cinquanta figlie. Ad un’altra generazione di dei appartiene Artemide (Diana presso i Romani), sorella di Apollo (la controparte solare) e figlia di Zeus e Latona. A differenza di Selene, decide di rimanere eternamente vergine. E’ rappresentata come una ragazza selvaggia e vendicativa, armata di arco con frecce che usa per cacciare i cervi e per colpire gli esseri umani. E’ in rapporto con la Luna Nuova.
Nella tradizione cristiana la Luna può identificarsi con Maria, la Madonna, madre di Gesù e moglie di S. Giuseppe, chiamata pure con il titolo greco Theotokos (colei cha ha messo alla nascita Dio) e molti altri titoli. Alla Madonna vengono dati numerosi attributi che si riflettono nella varietà di icone e di celebrazioni ad essa dedicate, di cui il primo giorno dell’anno è quella principale. Nell’Apocalisse 12:1 è descritta come segue: “Poi apparve un gran segno nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle.”
Il culto di Maria costituisce un’emanazione e preservazione del culto di antiche dee, come Artemide, Cibele (la madre frigia degli dei) e Iside “dai diecimila nomi”, la grande divinità del pantheon egiziano. Quest’ultima divenne assai popolare anche in Grecia, a Roma e nelle sue province, dove era venerata come Stella Maris (stella del mare) e disponeva di numerosi santuari a lei dedicati. Questo culto fu in seguito integrato in quello della controversa Vergine Nera o Madonna Nera. Tra le numerose immagini di Madonna Nera spicca la Madonna di Tindari. La leggenda narra che essa si trovava originariamente su una nave proveniente dall’Egitto, che fu costretta a trovare riparo nella baia sicula di Tindari. Al termine della tempesta la nave riuscì a muoversi solo allorché l’icona venne salita in una chiesa costruita sulle rovine del tempio di Cibele. I mie nonni siculi erano devoti a questa Madonna e si recavano regolarmente a rendere omaggio alla Madonna Iara, una statua di una chiesetta sita tra gli aranci e i limoni in prossimità di Francavilla di Sicilia (Messina). Un’altra particolare immagine di Maria è quella di Maria Santissima delle Grazie presso la chiesa di San Pietro Martire a Napoli. L’icona mostra Maria mentre dispensa nutrimento esponendo i suoi seni.
La Luna ha un ruolo decisivo sulla vita della Terra: regola il flusso delle acque dei mari, esercita influenze sulla vita vegetale ed animale, oltre che su quelle umane (cicli mestruali, periodi di gravidanza, battiti cardiaci, onde cerebrali, ecc.). Poiché la più alta concentrazione di nascite avviene durante la Luna Piena, la Luna pare esercitare la sua influenza, in aggiunta ai liquidi delle maree, anche su quelli amniotici. Gli oggetti più antichi a noi pervenuti nel corso della storia umana rivelano la precisa associazione tra ciclo mestruale e lunare. È risaputo che le donne che vivono insieme tendono a sincronizzare i loro cicli mestruali e, poiché gli antichi abitatori della Terra erano organizzati in piccole unità tribali, le mestruazioni ed i cicli di fertilità finivano per avere la stessa cadenza per tutte le donne. Secondo alcuni fu proprio l’analogia tra ciclo mestruale e lunare che portò alla creazione dello zodiaco e all’inizio dell’osservazione astronomica.
Fin dai tempi più remoti i cicli lunari ebbero la funzione di indicare l’andamento del tempo. Il mese di allora durava 29 giorni e mezzo, ed iniziava con la Luna Nuova per finire con quella successiva. In quei tempi il ciclo annuale era diviso generalmente in tredici mesi lunari, poi in seguito quest’usanza venne meno: l’anno fu suddiviso in dodici parti e così via via iniziarono a sorgere superstizioni e misteri riguardo il numero tredici.
Per molti astrologi la posizione della Luna indica i modelli di comportamento istintivo e di reazione inconsapevole, i condizionamenti e l’id secondo il modello freudiano della psiche. L’essenza della Luna è familiare ed intima, indipendentemente dal fatto di avere un’espressione armonica o disarmonica. È un punto sicuro di ritorno in momenti di stress e situazioni difficili, o allorché nulla di particolare sta accadendo e v’è solo la necessità di rilassarsi. Talvolta l’espressione di questo spazio può diventare paralizzante e ostacolare il percorso di trasformazione di un individuo. Il blocco fondamentale collegato alla Luna è quello del dolore. Dietro l’espressione delle emozioni lunari si celano uno o più episodi, individuali o collettivi, in cui si è prodotta una ferita. Il ricordo di tale evento continua a provocare paura. La posizione della Luna nel tema natale indica le situazioni in cui l’individuo può sentire questa paura, e gli schemi di risposta sviluppati per proteggersi a tale riguardo. Essa indica anche le sensazioni riguardo la nostra presenza fisica sulla Terra. Secondo lo stato lunare, possiamo essere a nostro agio, sentirci a casa, oppure al contrario, provare alienazione e fastidio.
La Luna descrive spesso la madre o chi ha svolto questo ruolo nell’infanzia. Come per tutte le persone che individuiamo nella carta astrologica, si tratta sempre di una proiezione e non della madre effettiva. In questo caso la Luna indica il modo in cui percepisco la figura materna e l’ambiente famigliare. Qui ogni componente della famiglia ha una sua proiezione, così come una sua distinta posizione lunare. La Luna porta con sé le memorie più remote e significative, ed è indicativa del nostro atteggiamento verso il passato. Essa è spesso in relazione con quei luoghi e periodi storici che maggiormente ci attirano o verso cui proviamo repulsione. La presenza di pianeti sugli angoli o punti medi, l’ultimo pianeta che la Luna ha incontrato prima della nascita, la posizione della Luna natale, il pianeta che governa la Luna o Immum Coeli e gli aspetti con questi pianeti identificano in genere le tradizioni, i luoghi ed i lignaggi che risuonano maggiormente dentro di noi o che sono in rapporto con vite passate significative.
Nel lavoro astrosciamanico la Luna svolge un ruolo significativo poiché fornisce informazioni importanti riguardo il lignaggio, il cammino iniziatico ancestrale o la scuola misterica di cui la persona ha già avuto esperienza. Quest’area, che l’individuo probabilmente ha conosciuto a fondo in tempi precedenti o realtà parallele, rappresenta un fondamento essenziale per la realizzazione dell’Intento di base nella vita o dimensione corrente. Allo stesso tempo, può pure causare dipendenza, attaccamento o abuso quando il suo potenziale acquisito non è focalizzato nell’ambito del cammino presente di iniziazione, che potrebbe differire notevolmente dal precedente.
La Luna non ha luce propria e riflette quella del Sole: di conseguenza, l’anima lunare rispecchia lo spirito solare ed è lo strumento attraverso cui quest’ultimo si esprime nel mondo. Il lato lunare, quando entra in rapporto con quello solare, consente di dare forma all’Intento connesso alla Funzione attraverso il riconoscimento e la liberazione dei rancori. La Luna è la forza fondamentale che permette all’Intento di concretizzarsi e di integrarsi insieme alle altre forze per operare in accordo con la Funzione. Quando l’Intento non è chiaro o è sconnesso dalla Funzione, la Luna diventa vulnerabile a ogni tipo di influenza esterna e la persona in questione finisce con l’essere travolta dai rancori del suo passato personale e di quello planetario. Il passato può essere integrato solo quando l’individuo riesce a riconciliarsi con esso. Ciò, in molti casi, significa rivisitare il passato, nelle situazioni che si presentano spontaneamente o attraverso procedure apposite (liberazione dei rancori, rituali, viaggi sciamanici, ecc.), ed operare cambiamenti e scelte alternative.
Nelle tradizioni di molti indiani d’America la Luna viene chiamata Nonna Luna per sottolineare il suo ruolo primario nell’ambito del femminile e distinguerlo da quello della Madre Terra. La Luna, con la sua rotazione ciclica attorno alla Terra, costituisce uno scudo protettivo rispetto alle energie esistenti al di fuori dello spazio gravitazionale terrestre.