Ricorda bene questo, perchè forse ti può servire in momenti di grande crisi e malessere personale.
Non esistono crisi e malesseri personali.
In effetti ciò che contribuisce a rendere le crisi e i malesseri estremamente dolorosi e disperati sembra essere proprio il fatto di considerarli personali.
Non esistono crisi e malesseri personali.
Esiste semplicemente la crisi, il malessere, il dolore, la malattia, la morte.
E questa esiste per tutti.
Quando sei in crisi e provi malessere in quel momento stai avendo un’esperienza di ciò che tutti gli antenati e le generazioni presenti hanno provato e provano, e molto probabilmente proveranno le generazioni future.
Non prendertela con te stesso o con gli altri quando sei in crisi o provi malessere, perché questo è proprio ciò che rende la crisi e il malessere molto crudele e doloroso.
Evita di fare confronti con coloro che stanno bene, o piuttosto sembrano stare bene, di competere con gli altri rispetto a chi riesce a star meglio, sentendoti un fallito quando stai male.
Quando sei in crisi e provi malessere stai sentendo la crisi e il malessere che accomuna ogni essere umano.
Senti il dolore e la disperazione di tanti malesseri, perdite, crimini, traumi, rancori, morti.
Questa oscurità c’è dall’inizio dei tempi e seguita a esserci. Negarla, combatterla, interpretarla mediante idee filosofiche, religiose e politiche, attribuirne la colpa a qualcuno o qualcosa può essere talvolta utile come analgesico, ma alla fine dei conti serve a ben poco. Il malessere rimane e diventa ancora più oscuro, perché coperto da idee fisse che non permettono di riconoscerlo e accettarlo veramente.
Se ti trovi in uno spazio di crisi e malessere, da un lato prenditi cura di te stesso al fine di alleviare il dolore, dall’altro ascolta il malessere, lascialo esprimere. E per favore, non fare interpretazioni! Non dire, “sto male perché ho fatto questo o perché lui ha fatto questo”, o “sto male e questo significa che devo…”
Questo non è affatto ascoltare il malessere.
Per ascoltarlo veramente, per essere disposti a capire che cosa è, si tratta di accettarlo come un mistero, di mettere da parte tutte le idee fisse che abbiamo sul malessere.
E se l’ascolti e riesci a capire che cosa è, aspetta un po’ prima di trarre conclusioni definitive, prima di andarlo a dire in giro, di creare ideologie o religioni basate sulla rivelazione di che cosa è il malessere e come eliminarlo o gestirlo. Ce ne sono già anche troppe!