Non puoi aprirti al corpo emotivo, se non sei in grado di denudarti a un livello fisico, se necessiti di abiti e trucchi per occultare il corpo fisico. Il corpo fisico è stato creato per nascondere il corpo emotivo, laddove il corpo emotivo è nato per occultare quello mentale, mentre quello mentale fu generato per celare il corpo spirituale. Tutto questo occultamento è la conseguenza del processo di separazione.
Il corpo spirituale è unità pura. Per separarsi da tale unità occorre creare un corpo separato, prodotto da un pensiero di separazione, ossia il corpo mentale fondato sulla separazione.
Il corpo mentale fondato sulla separazione è inteso a occultare il rapporto con il corpo spirituale basato sull’unità, e di conseguenza si sostituisce a esso, negando l’esistenza stessa dell’unità, la quale diventa invisibile, non percepibile. Il corpo mentale separato è il prodotto di un dio separato, il Demiurgo gnostico. Allorché il corpo mentale è accessibile e nudo, diventa possibile individuare i suoi collegamenti con il corpo spirituale.
Tale collegamento è lecito in una realtà fondata sull’unità, laddove la separazione è una scelta strategica o ludica, non intesa a negare l’unità. Allorché la separazione nega l’unità e si propone come l’unica realtà possibile, ecco che abbisogna di un corpo aggiuntivo inteso a occultare la sua nudità mentale.
Dapprima il corpo mentale, onde nascondere le parti di collegamento con l’unità, si ricopre di un vestito mentale fondato su pensieri di separazione intesi a negare i pensieri di unità, che addivengono quindi tabù. Le attività promosse da tali pensieri sono considerate illegali, proibite e, quando il pensiero di separazione diventa dominante, anche inesistenti.
Tuttavia i pensieri di unità, emananti dal corpo spirituale, sono vitali per la sopravvivenza del corpo mentale, il quale è mantenuto in vita dal corpo spirituale stesso, dalla rete della vita fondata sull’unità.
Quindi si tratta di usare i pensieri di unità per dare supporto alla separazione, negando tuttavia la consapevolezza di tali pensieri o fraintendendone la natura.
In questo caso il vestito mentale ricopre i pensieri di unità, così come sul piano fisico l’abbigliamento intimo occulta parti del corpo considerate tabù. Paradossalmente le parti fisiche considerate tabù sono quelle che generano la vita fisica separata, così come le parti mentali considerate tabù sono quelle che mantengono in vita il corpo mentale separato.
Il vestito mentale rimane tuttavia sempre un vestito, e non è in grado di occultare completamente quello che c’è sotto, così come un reggiseno o un paio di mutande possono essere sempre tolte da chi le indossa. Si tratta di una situazione rischiosa per la separazione.
Il processo di separazione, per potere sopravvivere, necessita di un occultamento ben più radicale e a tale scopo si espande mediante la creazione di un corpo a sé stante, ossia il corpo emotivo.
Lo scopo del corpo emotivo, di quarta dimensione, è nascondere il corpo mentale in maniera radicale. Nel corpo emotivo sono cosciente delle emozioni, ma non del pensiero da cui derivano tali emozioni. Percepisco solo le emozioni, ma non il pensiero che le ha prodotte, sia che si tratti di pensiero di unità o separazione.
Onde evitare che le parti tabù del corpo mentale, quelle fondate sull’unità, possano essere esibite, il corpo mentale fondato sulla separazione crea un altro corpo che copre totalmente sia i pensieri di separazione sia quelli di unità.
Il corpo emotivo rimane tuttavia collegato a quello mentale in alcuni punti vitali, che sono in effetti i punti tramite cui il corpo emotivo è mantenuto in vita da quello mentale.
Quindi un corpo emotivo interamente nudo può rivelare i collegamenti con il corpo mentale, rendendo vana la funzione di occultamento del corpo emotivo stesso. A tale scopo il corpo emotivo è ricoperto da vestiti emotivi, intesi a nascondere le parti di collegamento con il corpo mentale, con la stessa funzione dei vestiti mentali e di quelli fisici,
A sua volta il corpo emotivo, onde occultare in maniera più radicale le emozioni segrete e tabù, genera un corpo alternativo, quello fisico, il corpo che ti ritrovi nella realtà separata umana.
Similmente nella realtà separata umana vi sono parti del corpo fisico considerate tabù e conseguentemente occultate da vestiti fisici. Queste parti nascoste possono rivelare i collegamenti con il corpo emotivo, che a sua volta possono esporre quelli del corpo mentale e del corpo spirituale.
Quindi quelle parti fisiche vanno rigorosamente coperte, e le loro attività controllate severamente. Ora, in questa collocazione spazio-temporale, è in atto nella realtà separata umana la gestazione di un corpo ulteriore di separazione.
Questo corpo sta prendendo spazio, tra le altre cose, attraverso l’emergenza crescente dei social network. Centinai di milioni di individui trascorrono tempo copioso interagendo mediante identità telematiche. Queste identità internet, insieme ad altri dispositivi, sono destinate a rimpiazzare i corpi fisici. In effetti, laddove il corpo fisico è di terza dimensione, quello telematico è di seconda dimensione.
Da notare che il corpo fisico era originariamente un social network del corpo emotivo, e che a sua volta il corpo emotivo lo era per il corpo mentale. Il corpo fisico è una complessa organizzazione telematica robotizzata di terza dimensione collegata a una realtà di quarta dimensione.
Sei in un momento di transizione? In questo caso sta avvenendo il passaggio graduale di separazione tra un corpo a un altro. Il vantaggio di questa transizione è che, se la consideri con attenzione, ti può consentire di identificare i processi delle precedenti transizioni. Quindi laddove da un lato possiamo separarci ulteriormente e rendere ancora più remota la possibilità di ritornare all’unità originaria, dall’altro possiamo anche svolgere il processo opposto.
Il lavoro parte dalla trasparenza del corpo fisico, il suo affrancamento totale da ogni tabù riguardo ogni sua parte e le loro attività, inteso a denudare in seguito il corpo emotivo, quello mentale e spirituale. Trattasi di nudo multidimensionale integrale.
Nella realtà separata il processo seguita all’inverso ed è destinato a incrementare l’occultamento, fino a produrre un ulteriore corpo separato. In Pahai si entra nudi.