Naviga nel sogno

compass-old-styleCredi veramente che l’idea che ti sei fatto di te stesso e della tua identità sia proprio tu?

Credi davvero che ciò che riconosci come la tua storia, insieme alle circostanze, ambienti e persone che ne fanno parte, sia l’unica possibile?

Hai l’impressione che la tua vita personale continui incessantemente, ma questo perché non sei cosciente delle altre tue vite, dei luoghi e dei tempi in cui ti trovi quando credi di essere solamente qui.

Quanti giorni hai vissuto finora da quando sei nato?

Se hai 40 anni, per esempio, hai vissuto 14610 giorni.

In questo caso hai lasciato questo mondo, andandotene altrove, vivendo altre vite, ogni volta che ti sei addormentato, quindi almeno 14610 volte.

In effetti sono molte più volte, perché lasci questo mondo non solo quando ti addormenti e sogni, ma anche quando durante la veglia hai forti fantasie o insisti a pensare in modo incessante a qualcosa.

Eppure ti ostini a credere che l’unica identità sia quella che hai in questo mondo. Seguiti a pensare di essere una donna o uomo, di una certa età, con un dato aspetto fisico, una storia personale ben chiara e strutturata, e tanti personaggi altrettanto fissi che ti ruotano attorno. Non importa quante altre vite vivi, quante sono le tue identità, continui a permettere ad una sola identità e storia di rappresentare te stesso.

Questa è la vita umana in una realtà separata e nulla potrà mai cambiare nella tua coscienza, non importa quanto ti sforzi, fino a quando seguiterai a ritenere la tua identità ordinaria e la tua vita terrena come l’unica possibile.

Il paradosso è che le altre vite, le alternative alla tua identità ordinaria, non sono potenziali inesplorati accessibili solo a sciamani, mistici o persone con poteri speciali. Sono un’esperienza quotidiana per te e ogni essere umano. In esse ti sposti almeno una volta al giorno.

Non capiremo mai nulla di chi siamo e cosa stiamo a fare in questa vita fino a quando non ci svegliamo veramente da essa, fin tanto che non impariamo a navigare nel sogno.

© Franco Santoro

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