Non importa in che spazio ti trovi, piacevole o spiacevole, felice o doloroso, chiaro o confuso, luminoso o buio, in quel momento fai sempre parte del tutto. Da una prospettiva olistica occorre che impariamo a renderci conto che siamo parte del tutto. Si tratta di comprendere che le stagioni si alternano, così come il ciclo della vita e della morte. Se sei nella luce, da un’altra parte qualcuno è al buio, poi in seguito sarai tu a essere nel buio, mentre l’altro sarà nella luce.
Alcuni stanno più nel buio, altri più nella luce, mentre altri vivono le due polarità in modo equilibrato. Ci sono paesi che sono più esposti al sole, al calore, altri meno, mentre altri ancora alternano luce e buio in modo equilibrato. Tuttavia ogni persona, ogni paese fa sempre parte della terra.
Qui non si tratta di competere per fare durare la luce il più possibile, per avere sempre successo, mantenersi in perfetta salute o essere felici, sentendosi poi dei falliti quando arriva il buio, ci sono fallimenti, crisi, malattie, dolori.
Si tratta di accettare il mistero della presenza della luce e del buio, della loro alternanza, di onorare sia la luce sia il buio. La felicità che si basa sulla presenza della luce, del successo, della salute, dell’abbondanza, della bella vita e sulla negazione del buio, della scarsità, del dolore e della morte, è una felicità piuttosto stolta. Purtroppo essa è ciò che accomuna la maggior parte del genere umano.
Questo perché ciò che accomuna senza eccezioni il genere umano è l’esperienza finale del buio, della decadenza fisica, della malattia e della morte.
La luce viene per consentirci di abbracciare il buio, di andargli incontro, di accettarlo, non per sfuggirlo e negarlo.
Le statistiche dimostrano che il 100% degli esseri umani morirà. Sì, certo, alcuni possone cercare di prolungare la vita il più possibile, ma nel momento in cui moriranno si troveranno nelle stesse condizioni di coloro che sono morti prima di loro.
Allora perché, oltre a vivere il più possibile, non facciamo qualcosa per accettare, comprendere e prepararci all’incontro con la morte, che inevitabilmente avverrà per ciascuno di noi? Un incontro che in effetti avviene non solo alla fine della vita, ma ogni giorno, quando ci addormentiamo e lasciamo per diverse ore la presenza cosciente nel mondo. Avviene nei momenti di crisi, perdita, abbandono, malattia.
Ogni spazio fa parte del tutto, il buio e la luce, il dolore e la felicità, la morte e la vita. Non importa in che spazio sei, che ti piaccia o meno, fai sempre parte del tutto. Quando impari a sentirti parte del tutto, allora piano piano non ha più tanta importanza cosa succede alla tua parte del tutto, perché ti rendi conto che la tua parte non è tua, è del tutto, e tu possiedi tutte le parti possibili.