Il primo di aprile è uno dei più importanti periodi non-ordinari dell’anno tollerati dalla realtà ordinaria, poiché costituisce un varco riconosciuto nel funzionamento della realtà convenzionale.
Le sue origini sembrano essere collegate con la manipolazione del tempo tridimensionale e l’avvicendarsi ufficiale delle stagioni sul calendario. Nei tempi antichi, sia nel mondo occidentale che in quell’orientale, il primo giorno dell’anno cadeva dopo l’equinozio di primavera ed era, di solito, celebrato intorno al 1° aprile.
Quando nel 1582, Papa Gregorio XIII riformò il Calendario (che prese il nome di Gregoriano), stabilì che l’inizio dell’anno fosse celebrato il 1 gennaio. Molte persone non ne vennero a conoscenza o rifiutarono di uniformarsi a questo cambiamento, continuando a celebrare l’inizio dell’anno il 1 aprile.
Secondo un’altra spiegazione fornita dal prof. Boskin la tradizione del primo aprile risale al regno di Costantino, quando un gruppo di buffoni e giullari di corte dissero all’imperatore romano che avrebbero potuto fare un lavoro migliore governando l’impero. A quei tempi i giullari erano considerate sciamani e guaritori. Il loro ruolo richiedeva equilibrio tra realtà ordinaria e non-ordinaria, mediante l’uso di umorismo, paradossi e risate.
Come conseguenza Costantino prese il suggerimento dei buffoni molto seriamente e permise che uno dei giullari, di nome Kugel, fosse re per un giorno. Kugel emanò un editto in cui, in quel giorno, era consentita ogni assurdità e l’evento diventò una consuetudine annuale. Questa spiegazione fu portata alla pubblica attenzione nel 1983 dall’Associated Press e stampata da molti giornali. Il punto è che il prof. Boskin inventò tutta la storia e solo dopo un paio di settimane all’Associated Press realizzarono di essere stati vittime di un Pesce d’Aprile.
Scherzi tipici del Primo Aprile sono, per esempio, mandare qualcuno a cercare cose che non esistono, cercare di far credere alle persone cose ridicole, attaccare il disegno di un pesce sulla schiena dei compagni di scuola e gridare “Pesce d’Aprile” quando viene scoperto.
In Scozia il Primo Aprile è celebrato per due giorni di seguito. Il secondo giorno è dedicato agli scherzi che interessano la regione posteriore del corpo, le natiche. Viene chiamato “Taily Day”. L’origine del “kick me” (un foglietto con su scritto “dammi un calcio”) deriva da questa usanza.
Ecco alcuni esempi di pesci di aprile:
Nel 1957 il notiziario spettacolo della BBC, Panorama, annunciò che, grazie ad un inverno molto mite, in una fattoria svizzera c’era stato un raccolto eccezionale di spaghetti. La notizia fu accompagnata da un documentario in cui si vedevano i contadini svizzeri che tiravano fili di spaghetti giù dagli alberi. Un enorme numero di spettatori fu tratto in inganno e molti chiamarono per sapere come potevano coltivare gli alberi di spaghetti. A questa domanda la BBC rispose che potevano “mettere uno spaghetto in un barattolo di salsa di pomodoro e sperare per il meglio”.
Nel 1976 l’astronomo inglese Patrick Moore annunciò su BBC2 che alle 9:47 del mattino si sarebbe verificato un avvenimento astronomico unico e irripetibile, che gli ascoltatori avrebbero potuto sperimentare nelle loro case. Il pianeta Plutone sarebbe passato dietro Giove, causando un allineamento gravitazionale temporaneo che avrebbe contrastato e diminuito il campo gravitazionale terrestre. Moore disse agli ascoltatori che sarebbero balzati in aria nel preciso istante in cui si sarebbe verificato questo allineamento planetario e che avrebbero sperimentato una strana sensazione di galleggiamento. Quando furono le 9:47 la BBC2 cominciò a ricevere migliaia di telefonate da ascoltatori che sostenevano di aver provato quella sensazione. Una donna raccontò perfino che con i suoi undici amici erano saltati su dalle sedie e avevano fluttuato in giro per la stanza.
Eventi miracolosi si sviluppano ogni giorno in una parte della nostra mente che risiede nella Luce. In quello spazio esiste l’Amore e tutto ciò che cerchiamo altrove. L”altrove” è solo uno specchio, che quando è distante ci attira. Poi quando lo raggiungiamo, ci sbattiamo contro e questo fa male. Allora pensiamo che si tratta dello specchio sbagliato e ne cerchiamo un altro. Così continua finché siamo ridotti all’osso e non abbiamo più alcuna forza, né sappiamo più dove altro andare.
Fin tanto che scambiamo gli specchi per ciò che riflettono, vivremo nella frustrazione e nell’illusione. Non potremo fare alcuna esperienza reale e la Luce non avrà alcun senso per noi, perché crediamo nel buio, e nel buio non abbiamo vita, siamo morti.
Ma la Luce seguita ad esistere, così come la parte di noi che in essa vi dimora. Questa parte insiste a chiamarci, paziente e indefessa, usando ogni mezzo e strategia, fino a quando non ci sveglieremo. E questo risveglio avviene proprio oggi, adesso. Potrebbe essere un “pesce di aprile”… E se invece tutti gli altri giorni della nostra vita fossero stati un “pesce di aprile”.
© Franco Santoro
Immagine: collage di Max Ernst, deceduto il 1° aprile 1976, nato il 2 aprile 1891.