Oggi è San Biagio, santo venerato sia nel cristianesimo orientale sia occidentale, noto perché nella sua festa è diffuso un rito piuttosto sciamanico e curioso, che consiste nella “benedizione della gola”. Il santo è invocato contro i dolori e le malattie della gola, che in effetti durante la stagione in cui cade la festa sono frequenti. Il rito consiste nel poggiare due candele incrociate sulla gola del malato, oppure ungendo la gola e facendo una croce con l’olio benedetto, invocando l’intercessione del santo.
San Biagio è legato alla gola per un suo miracolo che permise a un bambino morente per una spina di pesce conficcata nella gola di ritornare in vita.
Dalla Chiesa viene festeggiato il 3 febbraio. Durante la messa di questo giorno i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando ad esse due candele.
A Milano il santo è molto popolare e un altro modo per cercare la sua intercessione usando sempre la gola è mangiare il panettone avanzato a Natale, che è chiamato panettone di San Biagio.
La gola è legata al mangiare e anche al parlare, così che in questo giorno possiamo pure benedire la nostra comunicazione, le parole che pronunciamo, le nostre conversazioni, affinché siano allineate con la luce.