San Giovanni

“la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l’hanno accolta.” (Giovanni 1, 5)

Solo nelle tenebre puoi distinguere con chiarezza la presenza della luce, caro amico. Per cui non ti lagnare del buio, perché il buio agisce come contrasto rivelatore della luce. È così che pare funzionare questo strano mondo, in cui giorno e notte, vita e morte, bene e male si alternano sin dall’inizio.

Oggi 27 dicembre, giorno di San Giovanni Evangelista, festa dal gran sapore esoterico, la notte di San Giovanni al contrario, nella sua versione invernale, quella delle tenebre.

Giovanni Evangelista è associato all’Aquila, perché le sue parole (seppur tradotte in alcuni casi malamente) sono quelle che si spingono più verso l’alto proprio come l’aquila che può fissare direttamente la luce solare.

“L’aquila fissa il sole senza arretrare punto, come l’anima interiore guarda Dio senza distogliere mai lo sguardo da lui. […] Quando l’aquilotto non può fissare il sole, viene gettato fuori dal nido. Così farà l’anima sapiente […] poiché all’anima – al pari dell’aquila – non si addice il riposo, bensì il volo incessante verso l’altezza sublime.” (Hadewijch)

 

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