Lo scopo dell’umanità è la sopravvivenza, restare in vita. Su questo non ci piove. Ogni volta che c’è una nascita o un matrimonio (una gravidanza potenziale) ecco che tutti festeggiano e sono contenti, perché questo è segno di successo. Quando invece c’è una morte nessuno si sognerebbe di essere contento. Si tratta di un evento tragico, una perdita e decisamente un gran fallimento.
Il problema qui è che, nonostante gli immani sforzi di sopravvivenza compiuti dall’umanità, la vita finora, senza nessuna eccezione, si è sempre conclusa con la morte.
La vita è in termini pragmatici il ritardo della morte.
Quindi potremmo dire che lo scopo primario dell’umanità è ritardare il più possibile qualcosa che accadrà inevitabilmente.
Quando qualcuno muore c’è grande dolore e nessuno osa sorridere come per le nascite e i matrimoni. Da un lato c’è dolore e sincero cordoglio, ma dall’altro c’è un grande imbarazzo. Questo perché ogni morte implica un fallimento dello scopo della vita, che è appunto la sopravvivenza. La morte è un insuccesso. Anche se proviamo simpatia per chi è deceduto alla fine dei conti lo consideriamo un fallito. Allora usiamo frasi del tipo “non ce l’ha fatta”, “la morte ha avuto la meglio su di lui”, “non è riuscito a rimanere in vita”. Possiamo averlo amato e stimato tanto da vivo, ma ora che è morto ci sentiamo in fondo delusi, appunto perché non è riuscito a sopravvivere.
Se invece fosse riuscito, anche a costo di orribili rinunce e sofferenze, a sopravvivere, allora al contrario si tratterebbe di un trionfo. “Ha vinto la battaglia contro la morte!”, “ha saputo sconfiggere la malattia!”, “ce l’ha fatta!”. In questo caso si tratta di un grande successo, da cui deriva ammirazione, popolarità.
Sui morti invece pesa l’onta del fallimento, la colpa di non essere più vivi. Talvolta questa colpa è riversata su altre persone o circostanze che hanno provocato la morte. La morte è un fallimento, di cui bisogna incolpare qualcuno o qualcosa.
Così sono andate, vanno e andranno le cose in un mondo in cui lo scopo è la sopravvivenza.
Ma a parte questo mondo, qual è il tuo scopo?
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