La tua realtà può cambiare solo se sei determinato a percepirla diversamente.
Sono certo che nel corso della tua vita hai avuto molte esperienze luminose e tante visioni o immaginazioni di chi sei, su come vorresti essere, su dove e con chi vorresti vivere. Allo stesso tempo hai avuto altrettante esperienze e visioni oscure, dolori e paure riguardo te, gli altri, l’ambiente in cui vivi, il tuo futuro.
In certi momenti vivi situazioni di pace, amore, gioia, soddisfazione, cui seguono esperienze di paura, rabbia, dolore, frustrazione.
Questa altalena è inevitabile a livello della mente umana separata e in una realtà fondata sul dualismo. Le esperienze luminose sono bagliori che giungono da piani esisteziali fondati sull’unità e privi di polarizzazione. Ognuno di noi accede spontaneamente a questi livelli di percezione, ma allo stesso tempo si identifica con un’idea separata di se stesso, che per sopravvivere ricerca istintivamente l’esperienza indesiderata al fine di preservare il conflitto.
Quindi vi sono due attitudini istintive che operano nella nostra mente, una che promuove il conflitto, l’altra che si apre all’unità. Se non interveniamo in modo decisivo su queste due attitudini, se non compiamo uno sforzo volontario di consapevolezza per percepire noi stessi e la vita in modo diverso il conflitto non avrà mai fine. Si tratta di essere determinati a vedere le cose in maniera diversa.
Se vuoi puoi fare un piccolo sforzo ora. E a questo scopo ti propongo un esercizio tratto dalla lezione 21 di “Un corso in miracoli”, per il quale occorre solo un minuto.
Dapprima ripeti a te stesso questa affermazione:
Io sono determinato a vedere le cose in maniera diversa.
Poi chiudi gli occhi e cerca attentamente nella tua mente situazioni passate, presenti o che puoi prevedere, che ti provocano rabbia. La rabbia può assumere forme differenti, che variano da una lieve irritazione alla furia più scatenata. L’intensità delle emozioni che provi non ha importanza. Diventerai sempre più consapevole che un lieve fastidio non è altro che un velo gettato su una furia intensa.
Cerca dunque, nei periodi di pratica, di non lasciarti sfuggire “piccoli” pensieri di rabbia. Ricorda che in realtà non riconosci cos’è che scatena rabbia in te, e nulla di ciò che credi riguardo a questa connessione ha alcun significato. Sarai probabilmente tentato di soffermarti più a lungo su certe situazioni o persone che su altre, col pretesto sbagliato che sono più “ovvie”. Non è così. È soltanto un esempio del fatto che credi che certe forme di attacco siano più giustificate di altre.
Mentre cerchi nella tua mente tutte le forme nelle quali ti si presentano pensieri di attacco, tienine a mente una per volta dicendo a te stesso:Io sono determinato a vedere___________ [nome della persona] in maniera diversa.
Io sono determinato a vedere__________ [specifica la situazione] in maniera diversa.Cerca di essere il più preciso possibile. Puoi, per esempio, concentrare la tua rabbia su una caratteristica specifica di una particolare persona, credendo che la rabbia sia limitata a quell’aspetto. Se la tua percezione soffre di questa forma di distorsione, dì:
Io sono determinato a vedere ___________ [specifica l’attributo] in ___________ [nome della persona] in maniera diversa.
(da Un corso in miracoli, libro degli esercizi, lezione 21)