La mente separata è selettiva e discriminante. Desideriamo, vogliamo o otteniamo qualcuno o qualcosa di specifico e ci fissiamo su di esso, escludendo così tutto il resto.
Vogliamo e otteniamo qualcosa o qualcuno di specifico al fine di tagliarci fuori dal resto dell’esistenza, e crogiolarci nella separazione.
Cerchiamo e ci procuriamo il nostro proprio partner, i nostri propri figli, il nostro proprio maestro, la nostra propria professione, il nostro proprio percorso spirituale, così che possiamo separarci da tutti i possibili partner, figli, maestri, professioni, percorsi spirituali.
Ci ritiriamo in una realtà autistica in cui esiste solo quello che vogliamo e otteniamo come nostro, mentre tutto il resto è evirato dall’universo. Questo ci dona l’allucinazione della nostra sicurezza e del nostro potere. Ma si tratta di una sicurezza e potere dal sapore amaro, perché per conseguirlo ci separiamo dalla vera fonte di sicurezza e potere, che è rappresentata dall’apertura al tutto.
Quando ci apriamo al tutto identifichiamo noi stessi e ogni cosa o essere con il tutto, per cui non ci fissiamo più su qualcuno o qualcosa, siamo semplicemente aperti a tutti i possibili qualcosa e qualcuno. Non viviamo più nell’aspettativa di ottenere qualcosa o qualcuno, né nell’ostinazione a preservarlo.
La situazione in cui ci troviamo di momento in momento determina chi siamo. Siamo aperti a tutto, nel presente, e tutto ciò che c’è nel presente può essere il nostro partner, figlio, maestro, professione, percorso spirituale.
Quando cessiamo di volere o ottenere qualcuno o qualcosa, iniziamo a volere o ottenere tutto.
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© Franco Santoro