29 giugno

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di Vladimir Pajevic

I fanciulli trovano il tutto anche nel niente, gli uomini il niente nel tutto.

Giacomo Leopardi, nato il 29 giugno 1798, Sole in Cancro, Luna e Ascendente in Capricorno

Tutto è follia fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto.

Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.

Immagine: opera di Vladimir Pajevic, nato il 29 giugno 1948, Sole in Cancro, Luna in Ariete, pittore italiano.

 

Altre personalità nate oggi:

Antoine de Saint-Exupery, nato il 29 giugno 1900, scrittore francese, Sole in Cancro, Luna in Leone, Ascendente in Vergine.

Amore non è guardarci l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.

Ho sempre amato il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio.
Oriana Fallaci, nata il 29 giugno 1929, scrittrice, giornalista e attivista italiana, Sole in Cancro, Luna in Ariete, Ascendente in Pesci, († 2006)

La morte di un amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato.

La solita fiaba dell’eroe che si batte da solo, preso a calci, vilipeso, incompreso. La solita storia dell’uomo che rifiuta di piegarsi alle chiese, alle paure, alle mode, agli schemi ideologici, ai principii assoluti da qualsiasi parte vengano, di qualsiasi colore si vestano, e predica la libertà. La solita tragedia dell’individuo che non si adegua, che non si rassegna, che pensa con la propria testa, e per questo muore ucciso da tutti.

Nella fiaba dell’eroe è il ritorno al villaggio che giustifica le pene sofferte e le imprese compiute nel regno dell’impossibile: senza ritorno la sua lunga assenza perderebbe ogni significato. Però il ritorno è anche l’esperienza più amara che egli deve affrontare, un dolore che lo strazia più di quanto lo straziarono le battaglie sostenute nel priodo delle grandi prove, e non solo perché fino alle porte del villaggio egli è avversato dagli dèi che non si stancano di collaudarlo, di tormentarlo, ma perché rientrando tra i comuni mortali egli deve subire la loro ingratitudine, la loro indifferenza, la loro cecità.

 

Francesco Gioli, nato il 29 giugno 1846, Sole in Cancro, Luna in Vergine, pittore italiano.

 

William C. Chittick, nato il 29 giugno 1943, studioso della cultura islamica.

 

 

 

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