Sessualità e sciamanesimo

Blue flowersPer secoli i conflitti su questioni di sesso sono stati la principale causa di sofferenza sul nostro pianeta. Se siamo su un cammino di risveglio spirituale è vitale riconoscere queste ferite e promuovere energicamente i mezzi per guarirle.

Sciamanicamente ogni essere umano, anche se condizionato o inconsapevole, fa parte della rete della vita. Questo significa che insieme alla sua personalità separata sperimenta pure l’interazione con un’identità multidimensionale, che è il suo vero sé.

Quando più individui si riuniscono con l’intento di dare spazio creativo alla loro vera natura, amplificano l’accesso alla rete della vita e all’unità della coscienza umana, creando le condizioni per una guarigione radicale che si trasferisce nei valori umani.

Il primo passo a questo riguardo richiede il pieno riconoscimento dei conflitti che viviamo nei nostri rapporti interiori ed esteriori, permettendo a ogni parte di essere riconosciuta e accettata.

Questo significa che la trasparenza e la disponibilità al rilascio sono i primi passi per la guarigione, insieme alla capacità di trasformare la propria storia personale in una storia collettiva, ossia pensare in termini di comunità globale invece che di personalità propria.

Dalla prospettiva sciamanica il sesso è la rappresentazione simbolica dell’energia che pervade la rete della vita, spesso descritta come un coito multidimensionale continuo tra la terra e il cielo, il visibile e l’invisibile.

Guaritori, sciamani e altre persone sensibili stanno sulla soglia di questa copulazione, esattamente nel punto dove le polarità s’incontrano, tra l’ordinario e il non-ordinario, il giorno e la notte, la vita e la morte. Sia che lo sappiano o meno, essi sono intensamente legati all’essenza della creazione, manipolano l’energia e la usano per sostenere la rete della vita.

Ciò implica la guarigione della frammentazione dell’anima, che è il risultato di sistemi di credenze basati sulla separazione e la causa di tutte le paure esistenti nella nostra cultura. Coloro che sono consapevoli di questo processo operano ad un livello olistico o archetipico, opposto a quello personale e separato tipico della maggior parte delle persone. Di conseguenza, essi percepiscono l’energia sessuale nella sua essenza, oltre le considerazioni convenzionali. A causa dei condizionamenti e dei tabù esistenti a tale riguardo, ciò può causare notevoli dolori e fraintendimenti.

Allo stesso tempo le persone ordinarie, prive di alcuna conoscenza sciamanica consapevole, possono anch’esse trovarsi improvvisamente e senza preavviso in stati di coscienza sciamanici allorché sono coinvolte in attività sessuali.

A differenza del tantra o l’erotismo taoistico, che comportano una manipolazione consapevole dell’energia sessuale, nell’approccio sciamanico sono gli aspetti multidimensionali di ciò che percepiamo come sesso che conducono a stati alterati di coscienza, piuttosto che l’espressione fisica sessuale.

Quello che conta primariamente qui è il coinvolgimento dell’anima, la relazione con i molteplici aspetti del nostro essere, la comprensione dell’ampia sfera di rapporti che si sviluppano durante l’interazione sessuale e soprattutto il riconoscimento delle connessoni sessuali multidimensionali che abbiamo con entità invisibili.

Secondo una prospettiva sciamanica le nostre passioni sessuali, gli innamoramenti, i drammi dell’abbandono e della gelosia, e ogni accadimento della nostra vita di relazione, così come la percepiamo nella realtà ordinaria fondata sulla separazione, è solo un minimo frammento di quanto esiste effettivamente a un livello più ampio di coscienza.

La nostra percezione ordinaria della sessualità e di ogni rapporto umano può essere definita come una forma di autismo cronico multidimensionale, la conseguenza degli effetti allucinogeni di una realtà separata che ci ostiniamo da tempi ancestrali a considerare come l’unica realtà possibile. Tale autismo se da un lato permette di escludere dalla nostra consapevolezza tutto quanto è estraneo al piccolo mondo in cui ci siamo confinati, dall’altro non impedisce alla realtà più vasta di cui facciamo parte di continuare la sua esistenza.

L’attività sessuale umana ordinaria è, con tutto il rispetto, una forma di masturbazione in cui il corpo fisico è asservito agli stimoli di una fantasia autistica articolata secondo le modalità di programmazione biologica e culturale definite dalla nostra realtà separata.

Due o più individui coinvolti in uno scambio sessuale o sensuale, sia che si tratti di un rapporto puramente fisico o di natura molto più profonda, da una prospettiva multidimensionale si stanno relazionando con un’infinita rete di connessioni che comprendono universi paralleli, realtà invisibili e visibili di ogni grado e natura.

Queste presenze ed energie sono intimamente coinvolte nelle nostre relazioni anche se non siamo disposti a riconoscerle. In effetti, fino a quando rimaniamo ancorati  nella percezione separata derivata dalla realtà consensuale continueremo a mettere in scena ciclicamente gli stessi copioni nella nostra vita sessuale e affettiva.

Per uscire dal nostro autismo multidimensionale occorre che siamo aperti ad avere un’esperienza diretta di quello che accade al di là di quanto siamo stati convinti a credere che sta accadendo.

L’esperienza dell’energia sessuale in chiave sciamanica è in grado di frantumare la percezione ordinaria della realtà, generando un’esperienza estatica milioni di volte più potente dell’orgasmo più convenzionalmente ambito.

Il sesso può essere un varco per superare la realtà separata, nella misura in cui non è intrappolato nella percezione ordinaria. Per questo motivo la sfera sessuale è così oggetto di repressione, fraintendimento, manipolazione e trauma.

Qui quando parlo di energia sessuale e sciamanesimo non mi riferisco necessariamente ai rapporti sessuali, poiché per certi sciamani il lavoro con tale energia implica spesso castità sul piano fisico e una condotta impeccabile.

Il sesso cui mi riferisco implica l’esperienza estatica e la consapevolezza della nostra natura multidimensionale. Il più gran tabù nella nostra cultura non è il sesso, una pratica costante in tutte le epoche; è piuttosto l’esperienza dell’estasi, il mistero della morte, il rilascio della realtà umana separata e la rivelazione della nostra natura multidimensionale.

© Franco Santoro

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