La danza e il tocco sono le forme di comunicazione e gli atti sacri di guarigione per eccellenza. Mediante la danza e il tocco l’uomo si allinea con il movimento della natura e degli astri, ritrovando nel suo corpo l’unità tra terra e cielo.
Nella danza e nel tocco di guarigione astrosciamanico, un adattamento in chiave contemporanea delle antiche pratiche delle religioni misteriche mediterranee, il tuo corpo si fonde con quello della terra e del cielo, lasciando andare l’identificazione con la maschera dell’ego e i suoi ruoli sociali. Questo è il primo passo nella guarigione: passare dallo stato autistico della nostra personalità separata a quello collettivo dell’unione con il pianeta e con il tutto. Da questa prospettiva uno stato di salute non significa essere privi di disturbi fisici o psicologici, in contrasto con altre persone che sono malate.
La salute non è una competizione intesa a dimostrare di essere più sani e prestanti, di vivere più a lungo e meglio di altri. La salute vuol dire essere allineati con la terra e il cielo, sentirsi parte del tutto, non importa se sei fisicamente malato o meno.
La malattia è invece l’identificazione con il proprio corpo, l’essere interessato solo alla salute e la benessere privato, il senso di separazione dal tutto.
Il tutto include il ciclo della vita e della morte. Ogni minuto muoiono nel nostro corpo un centinaio di milioni di cellule e questo per consentire al nostro corpo di vivere. Ogni giorno nel pianeta muoiono 160000 individui e questo permette al pianeta di vivere. Anche questo pianeta a un certo punto morirà, per consentire all’universo di vivere.
Guarire non significa guarire te stesso! Guarire vuol dire cessare di identificarti con il tuo corpo.
Quando ti identifichi solo con il tuo proprio corpo, ecco che pretendi che viva sempre. Allora entri in competizione con altri corpi e l’ambiente che percepisci come soggetti estranei. Ti deprimi, dai la colpa a te stesso o ad altri se sei ammalato. Ma in realtà tu sei già ammalato da lungo tempo, sia che tu sia sano o malato. E anche se riesci a superare una malattia fisica, con grande soddisfazione per la tua autostima personale, seguiterai a essere malato, anzi ancor più malato di prima.
Il fatto che tu riesca a guarire da una malattia, invece di morire, non vuol dire proprio niente in termini di salute effettiva. Certo, puoi sentirti bene ed essere ammirato per avere vinto la malattia, scrivendo pure dei libri di successo a questo riguardo. Ma la tua vittoria sulla malattia serve in effetti a dimostrare amaramente che coloro che muoiono sono dei perdenti. E poiché tutti sono destinati a morire, incluso tu, nel momento in cui esulti per la tua guarigione, condanni tutti e te stesso alla sconfitta.
La danza e il tocco di guarigione servono a guarire dal senso di separazione, a recuperare la tua identificazione con tutto e tutti, ad accettare la vita e la morte, a essere vittoriosi sempre, mai su qualcuno o qualcosa, ma insieme a tutto e a tutti.
© Franco Santoro