Demoni e Graha

Demoni e Graha

Il termine “demone” (daimon) indica originariamente un’entità superiore il cui scopo è fungere da mediatore tra il mondo spirituale e quello terreno, uno spirito guida, con caratteristiche molto simili all’angelo custode, che in seguito con il cristianesimo enne confuso con il demonio (diavolo), dando al termine connotazioni molto negative. V. Demone.
Nell’astrosciamanesimo il demone è una figura ambigua con diverse connotazioni, ed è assimilato al  Graha.
I Graha possono essere descritti come forze di apparente antagonismo frutto della proiezione dei nostri rancori o di ciò che non siamo in grado di vedere quando la nostra percezione è limitata al livello tridimensionale. Essi si alimentano della consapevolezza e la offuscano con il miraggio di una coscienza separata. I Graha sono sovente percepiti come intrusioni, emozioni, ombre o rancori. Quando sono focalizzati consapevolmente verso un Intento luminoso connesso alla Funzione, essi favoriscono l’annullamento dell’illusione dolorosa della separazione e la vera percezione dell’unità. Se questo non accade, essi operano come forze antagonistiche atte a nutrire la separazione. In tale caso i demoni bloccano i portali di espansione della nostra coscienza e ostacolano il collegamento con gli Spiriti Guida. La loro trasformazione in fertile concime procede quando sono identificati come nostre creazioni e rilasciati lungo l’asse verticale e Sacro Cono. Tale operazione permette ai Graha di inoltrarsi verso quelle dimensioni (come le epiche Handor e Rodnah) che sono in grado di collocarli fruttuosamente in conformità con la Risoluzione del Gioco.
I Graha si riferiscono inoltre a forme sciamaniche relative ai nostri lati ombra. Il loro scopo in questo caso è impedire l’accesso ad aree operative strategiche vitali per evitare danni per noi e gli altri. In questo contesto i Graha impediscono lo sviluppo dei nostri poteri fino a quando troviamo chiarezza sulla purezza del nostro Intento e siamo disposti a collegarlo con la Funzione.

L’astrosciamanesimo considera varie tipologie di Graha. Fondamentalmente queste si articolano secondo lo schema tradizionale dei Sadoha (Spiriti Guida) e dei Paheka (Spiriti Totem). Ciò significa che esistono Graha per ogni settore e mondo. I Dodici Settori rappresentano l’area integrale su cui spazia la consapevolezza umana, così come è descritta dalla struttura DNA potenziale di dodici eliche. A causa di un blocco, o Paheka Rubhe, gli esseri umani si limitano a un sistema di elica binario. Nell’ambito di codesta polarità una componente è riconosciuta come parte dell’ego dominante del soggetto, mentre l’altra si riflette nella percezione di ego esterni o di ego interni secondari che l’individuo in questione non riconosce come facenti parte della sua natura. Quest’ultima identità fa parte del nostro essere, sebbene tendiamo a non accettarla e a proiettarla su forme che percepiamo come distinte da noi.

Un aspetto significativo del lavoro con lo Spirito Guida consiste nel riconoscere e integrare queste forme.
Non esiste alcuna possibilità di reale evoluzione del genere umano salvo che il rapporto consapevole con l’altra polarità sia integrato pienamente. Questa polarità negata si chiama qui Mahagraha, o Demone Grigio.

Il lavoro consiste nel recuperarla e trasformarla in una parte totalmente integrata del nostro essere. Quando i Graha hanno affinità di discendenza con i Mare Paheka (polarità nere o negative) sono denominati Magraha, o Demone Nero, mentre quando sono relativi agli Hare Paheka (polarità bianche o positive) si chiamano Hagraha, o Demone Bianco. Mahagraha (Demone Grigio) è perciò una combinazione che comprende entrambi Hagraha e Magraha. La realizzazione di una relazione consapevole con Mahagraha, nella sua espressione duplice di Hagraha e Magraha, il rilascio dei relativi rancori e la loro trasformazione mediante il riconducimento alla matrice degli Spiriti Totem e delle Guide del Mondo dell’Alto e del Basso rappresentano astrosciamanicamente un’impresa tanto vitale quanto quella della relazione con lo Spirito Guida del Mondo Medio.

Mahagraha (Demone Grigio) sembra formarsi gradualmente nel periodo che intercorre dalla nascita all’età di sei o sette anni. Durante questo periodo l’illusione dell’ego è assimilata e costruita nella mente ordinaria. Tale illusione, nei suoi molteplici aspetti, per mantenersi in vita ha bisogno di un contrappeso. A tale scopo si sviluppa un’entità nei piani sotterranei del mondo interiore o, in altre parole, negli spazi vuoti non percepibili all’occhio umano. Tale entità è appunto Mahagraha, definibile altresì come il doppio dell’ego. Essa contiene le energie che l’ego reprime, giudica malamente o ritiene di non possedere perché non può accettare di vedere come parte della sua natura, poco importa se sono positive o negative. Mahagraha è il simbolo stesso della separazione, per cui è di grande imbarazzo per l’ego che fa di tutto per occultarlo o proiettarlo nelle forme fisiche visibili esternamente.

L’esistenza del demone è essenziale per la sopravvivenza dell’ego, così come è fondamentale preservare uno stato di inconsapevolezza riguardo alla sua natura. Ogni individuo sulla Terra vive di fatto in stretto e continuo rapporto con questa parte, che la segue proprio come un’ombra, ma ne è tuttavia raramente cosciente. Mahagraha appare sia interiormente (attraverso sogni, visioni, emozioni) che esternamente negli spazi vuoti. In quest’ultimo caso, poiché gli spazi vuoti non sono letti dalla mente ordinaria, viene proiettato sulle persone con cui entriamo in relazione (in particolare: partner, coniugi, soci, parenti), ma anche su amici, vicini di casa, persone incontrate occasionalmente e spesso, data l’influenza dei mass media, su uomini politici, attori, personaggi televisivi, ecc.

L’arena maggiore delle proiezioni di Mahagraha è generalmente nel settore delle relazioni intime. In questi casi un partner finisce con l’interpretare il Mahagraha dell’altro e viceversa. Questo processo innesca una combinazione ciclica di attrazione e repulsione, che rappresenta la politica principale impiegata dall’ego al fine di conservare la sua esistenza. Quando due individui acconsentono consapevolmente di riprendere le loro mutue proiezioni di Mahagraha e si impegnano a lavorare insieme con il loro Spirito Guida, ecco che abbiamo una sacra alleanza o una relazione intesa a sostenere la Risoluzione del Gioco.

In base al sistema dei misuratori energetici e alla loro applicazione ai rapporti di coppia, Mahagraha corrisponde principalmente al Settore 7 (settima casa). Nel contesto astrologico questo significa che le caratteristiche di Mahagraha possono essere descritte dall’esame della propria carta natale rovesciata: il tuo Discendente (cuspide della settima casa) diventa il suo Ascendente, il tuo Medium Coeli il suo Immum Coeli, ecc. La carta astrologica fornisce quindi tutte le rudimentali informazioni di base sui  partner, così come li percepisci. Nella carta natale di una donna Mahagraha può essere anche identificato dalla posizione di Marte, mentre in quella di un uomo può associarsi con la posizione di Venere.

La collocazione naturale e strategica dei Graha e della loro polarità negativa (Magraha) si identifica in genere con la pancia, le emozioni e il Mondo del Basso. Questo mondo è il luogo della conoscenza istintiva delle radici della Terra, dei nostri poteri animali, vegetali, minerali, del bambino interiore, degli antenati, degli antichi abitatori del pianeta e di altri dati che, sebbene di gran lunga più autentici e significativi di quelli precedentemente forniti, non trovano possibilità di espressione tramite il linguaggio convenzionale.

Nella società contemporanea occidentale il Mondo del Basso è stato cancellato e scisso dalla consapevolezza ordinaria. Una parte significativa del lavoro astrosciamanico consiste nel recuperare il rapporto con questa dimensione perduta e nel rilasciare i suoi aspetti demonici (Magraha). In questo contesto si tratta di imparare a trasformare Magraha in una preziosa figura di supporto: la Guida del Mondo del Basso. L’incontro con questa Guida richiede di diventare consapevole, senza alcuna eccezione, di tutto ciò che è stato occultato o negato sia nella consapevolezza individuale che in quella collettiva del pianeta. Una volta che hai concluso il lavoro di esplorazione dei Dodici Settori e l’incontro con ciascuno dei relativi Spiriti Totem, il passo successivo riguarda il rapporto con il Mondo del Basso ed i suoi segreti.

Una relazione consapevole con Mahagraha è la chiave per rilasciare efficacemente i rancori e conseguire felicità in ogni tipo di rapporto. La connessione con Mahagraha rappresenta lo sviluppo verticale della relazione con gli Spiriti Totem, le forme sciamaniche e i misuratori energetici. Mahagraha può anche essere rappresentativo delle caratteristiche dei propri Doppi multidimensionali.

Hagraha, o Demone Bianco, rappresenta uno dei due aspetti di Mahagraha (l’altro è Magraha, o Demone Nero). Magraha rappresenta ciò che è comunemente percepito come negativo o malvagio, mentre Hagraha si manifesta tramite aspetti positivi e benefici. Ad esempio, se io percepisco alcune persone come esseri belli, amorevoli, saggi, allegri, devoti e compassionevoli, in buona salute e provvisti di abbondanti talenti, ebbene questa è certamente una gran bella cosa! Tuttavia, se io considero le loro qualità come separate dalle mie, provando invidia o senso di inferiorità, facendo paragoni, proiettando tutta la bellezza su queste persone ed escludendo la possibilità che io possa avere simili qualità, ebbene è all’opera Hagraha. L’ubicazione naturale di Hagraha si identifica con l’area della testa, il regno mentale ed il Mondo dell’Alto. Nel Mondo del Basso tratto primariamente con Magraha e il materiale di concimazione generalmente emotivo, mentre nel Mondo dell’Alto gestisco i residui di natura mentale e il rapporto con Hagraha. Che cosa posso fare allorché mi confronto con Hagraha? È un processo molto sottile che rischia spesso di passare inosservato, seppure rappresenti uno degli aspetti maggiori del lavoro astrosciamanico. Ogni qualvolta vedo qualche cosa di positivo in altre persone, una cosa è certa al 100%: questi individui stanno riflettendo parti positive di me. Essi operano come specchi e mi mostrano qualcosa che mi riguarda. Questo significa che, per onorare tali persone e me stesso, necessito di recuperare e possedere le qualità che essi riflettono.

Una buona pratica è quella di relazionarsi con le forme sciamaniche cui queste persone corrispondono nello Spirito Cerchio e permettergli di essere reintegrate nella mia consapevolezza. Un’altra scelta è anche quella di imitare queste belle persone ed usare alcune delle loro espressioni, gesti o modi di fare. Similmente a Magraha, il lavoro consiste nel trasformare Hagraha in un’altra preziosa figura di supporto: la Guida del Mondo dell’Alto. L’incontro con questa Guida implica divenire gradualmente consapevoli delle mie origini antiche e degli abbondanti poteri che dimorano oltre la mia corrente percezione.

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