Febbraio deriva dal latino “februa”, letteralmente “strumenti di purificazione”. Nell’antica Roma il termine “februa” indicava un’ampia varietà di utensili per la purificazione, come le vesti usate per spargere il sangue delle vittime di sacrifici, le focacce salate di farro tenute dai sacerdoti durante la purificazione delle case, ecc. Da “februa” deriva il verbo “februare”, ossia “purificare”. Februus era anche il dio romano della purificazione.
I primi due giorni di febbraio sin dai tempi antichi sono stati celebrati come festività di purificazione in onore dell’arrivo della primavera, tra cui Imbolc, e in seguito la festa cristiana della Candelora. (per l’articolo clicca qui)
“Immagina di aver passato tutta la vita senza mai lavarti, e poi un giorno decidi di fare una doccia. Inizi a strofinarti, ma con orrore osservi lo sporco che trasuda fuori dai pori della tua pelle e gronda per il tuo corpo. Qualcosa non funziona: credevi di diventare più pulito, ma tutto quello che vedi è solo sporcizia. Ti fai prendere dal panico e ti lanci fuori dalla doccia, convinto che non avresti mai dovuto cominciare. Ma finisci solo con lo sporcarti ancora più di prima. Non capisci che la cosa più saggia da fare è avere pazienza e terminare la doccia. Per un po’ può sembrare che diventi più sporco, ma se continui a lavarti, ne verrai fuori rinfrescato e pulito. È un processo, il processo di purificazione. Se sorge un dubbio, vedilo semplicemente come un ostacolo, riconoscilo come… uno stadio nel processo di purificazione e apprendimento. Permetti al processo di continuare e di completarsi, e non perdere mai la tua fiducia e determinazione. Questa è la via seguita da tutti i più grandi praticanti del passato, che usavano dire: ‘non esiste armatura più forte della perseveranza’” (Sogyal Rinpoche)
Immagine: John William Waterhouse, 1896, Hylas and the Nymphs