Giovedì Santo

mary_eucharistIl Giovedì della Settimana Santa è associato con l’Ultima Cena, il giorno dell’istituzione dell’Eucarestia.

Gli antichi cristiani relazionavano Maria con il pane e Gesù con il vino. Nelle prime comunità cristiane l’Eucarestia era un vero e proprio banchetto, in cui si mangiava cibo reale, preparato in modo rituale. A questo riguardo le donne, come tenutarie della cucina e del cibo, svolgevano un ruolo essenziale. Come dice il teologo John Dominic Crossan “nel cristianesimo non è la teologia che è giunta per prima, ma il cibo.” Poi le cose cambiarono e le donne furono escluse da ruoli rituali di rilievo.

Secondo la dottrina cattolica l’Eucarestia non è un simbolo del Cristo, ma è il Cristo stesso, presente in tutta la sua persona.

Secondo una prospettiva sciamanica, l’Eucarestia può essere letta come pratica di shapeshifting (mutaforma) o incorporamento sciamanico, in cui un aspetto della materia diventa lo Spirito stesso.

Astrologicamente i 12 apostoli rappresentano i 12 segni zodiacali, intesi come le parti frammentate dell’anima. La loro riunione durante la cena e la consumazione del pasto sacro rappresenta la riunificazione delle 12 parti con il Cristo, il rilascio dell’illusione della separazione e il risveglio nell’unità dell’amore e della pace incondizionata.

Il Giovedì Santo è anche in relazione con la Danza Rotatoria di Gesù descritta negli Atti di Giovanni.

Ogni essere umano, anche per pochi istanti, ha avuto esperienze di pace totale, di armonia con se stesso e tutti, la certezza di essere amato e al sicuro. L’unità è l’estensione di quei momenti all’infinito. Se abbiamo avuto esperienza di questa unità anche solo per pochi secondi, questa è la prova che esiste.

Certo, abbiamo anche esperienze di separazioni e conflitti, e la maggior parte del nostro tempo è dedicata a crearli, subirli, evitarli o sanarli. E più insistiamo a fare ciò più essi seguitano a essere presenti. Esiste una porta dentro di noi che conduce fuori dal tempo, in un luogo in cui la pace e l’amore sono già pienamente realizzate. Di tanto in tanto questa porta si apre per qualche istante, poi si richiude. Ma se si è aperta almeno una volta nella nostra vita, allora sappiamo dov’è, e in qualunque momento, anche adesso, possiamo aprirla, noi stessi.

 

© Franco Santoro

Immagine: dipinto di Jean-Auguste-Dominique Ingres.

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