Hai detto… danza astrosciamanica?

indexIn una scena del film Zorba il Greco, Anthony Quinn che interpreta Zorba dice: “Quando il mio bambino Dimitri è morto e tutti piangevano, io…. mi sono alzato, e ho danzato. Dicevano ‘Zorba è impazzito’. Ma era la danza, soltanto la danza che fermava il dolore… Quando sono felice, è la stessa cosa.” Per Zorba la vita è una danza, e il suo motto è “ogni volta che la vita crolla attorno a te, danza, danza, danza.”

Sin dai tempi antichi e in tutte le culture la danza è stata usata per rilasciare forti emozioni e connettersi con gli aspetti più profondi della propria natura. Le tradizioni misteriche, esoteriche e sciamaniche erano ben consapevoli che la frequenza vibratoria è la forza primaria che sta alla base dell’universo manifesto. Hanno così sviluppato specifiche danze, canti e suoni per espandersi oltre i limiti del sé ordinario ed esplorare i regni multidimensionali. La danza e il suono sono le più antiche forme di linguaggio e i principali metodi di comunicazione con realtà alternative. Sono anche canali attraverso i quali possiamo meglio dare spazio a chi siamo veramente ed esprimere noi stessi al di là delle restrizioni dei linguaggi e dei comportamenti convenzionali.

Chi danza con questa attitudine è consapevole che esiste un’intelligenza più profonda che dimora ben oltre la mente ordinaria. Quest’intelligenza è quella che in definitiva crea la danza e con la quale il corpo fisico è capace di connettersi direttamente, superando il condizionamento della mente consensuale. Il corpo è in grado di allinearsi spontaneamente con la sua natura multidimensionale e muoversi di conseguenza. La mente condizionata può anche continuare a interferire con le sue idee ristrette, tuttavia il corpo, se gli viene permesso di farlo, non può fare a meno di rispondere alla sua matrice profonda. In tal caso importanti cambiamenti e guarigioni possono verificarsi nell’ambiente e nelle persone coinvolte nella danza. Un potere misterioso, tuttavia familiare, viene liberato generando inevitabilmente la trasformazione.

Dalla prospettiva astrosciamanica tutta la vita è una danza e poiché vi sono diversi aspetti della vita ci sono anche molte varietà di danza. C’è una danza per ogni segno zodiacale, e c’è una danza per ogni combinazione di segni, incluse triadi e raggruppamenti più ampi, rendendo i modelli della danza virtualmente infiniti.

Esiste una danza per ogni aspetto della vita, che include pure tutti gli aspetti della morte. Ogni essere vivente danza un ritmo specifico, che può cambiare nel corso di un giorno, un mese o un anno, o seguire una connessione con altri danzatori e ritmi.

Ogni volta che ci svegliamo e iniziamo la nostra giornata, cominciamo a danzare con altri esseri viventi. Alcuni di loro possono essere trasportati dalla stessa musica, altri danzeranno con un ritmo diverso. Possiamo incontrare partner di danza ideali, mentre altri danzatori ci presenteranno forse delle sfide, o ci insegneranno nuovi passi, mentre noi insegniamo i nostri.

La danza astrosciamanica è un sistema olistico di guarigione basato sul ritmo e sul movimento, il risultato dell’integrazione di danza, musica, lavoro energetico, sciamanesimo e astrologia. Il suo scopo è riconoscere, recuperare e integrare i pezzi perduti della nostra anima così come rappresentati dai 12 segni zodiacali. Ogni segno ha la sua frequenza vibratoria e attraverso la danza possiamo allinearci con le sue modalità di espressione e incorporarle nella nostra consapevolezza. Con la danza astrosciamanica ci apriamo alle profonde forze archetipiche connesse con stelle, pianeti, animali, piante, minerali, spiriti e tutto ciò che esiste attorno e dentro di noi. Danzando e suonando fisicamente queste forze, riattiviamo la memoria della nostra antica comunione con esse, abbracciando il loro ritmo e sperimentando le loro energie di guarigione.

La danza astrosciamanica funziona anche come pratica per rilasciare blocchi e rancori, che possono essere individuati dai modelli degli aspetti e dei transiti astrologici. I danzatori lasciano andare emozioni, sensazioni e pensieri attraverso il movimento fisico, rilasciando tutto ciò che sperimentano in quel particolare momento (eccitazione, vitalità, dolore, debolezza, inquietudine, energia sessuale, pazzia, ecc.) fino a che raggiungono uno spazio di calma e vuoto interiore. Questo è l’unico ambiente che permette loro di ricevere realmente. Dopo che hanno lasciato andare ciò che è in eccesso, i danzatori sono pronti a ricevere doni vitali per la guarigione e la trasformazione.

Suoni vari e differenti tipi di musica possono essere impiegati per accompagnare la trance dance. Suoni monotoni (tamburi, sonagli, onde, ecc.) sono ideali perché non influenzano o interferiscono con l’esperienza del danzatore. La danza può anche aver luogo senza alcun suono esterno. In questo caso i danzatori possono ascoltare la loro musica interiore, o usare i loro corpi come strumenti musicali (battendo i piedi, le mani, inspirando ed espirando, ecc.). I suoni ritmici o melodici sono molto utili quando, al contrario, l’intento è evocare o attrarre specifiche energie o esperienze, e orchestrare una più ampia varietà di frequenze derivate dalle forze archetipiche dei segni zodiacali e dei pianeti.

Nell’ultima scena del film Zorba il Greco, il protagonista (Basil), un sobrio uomo d’affari inglese, chiede a Zorba “Insegnami a danzare, ti va?” Ed Anthony Quinn risponde “Hai detto… danza?”, poi si toglie la giacca e la getta via dicendo “Coraggio ragazzo mio!”

© Franco Santoro

Foto: da Zorba il greco.

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