Se sei in un processo di transizione tra terza e quarta dimensione o, in altri termini, se la tua vera natura si sta risvegliando, la prima cosa che hai da apprendere è camminare multidimensionalmente.
Quando nasci in terza dimensione dapprima resti immobile e gli adulti ti spostano da un luogo all’altro, poi inizi a strisciare, rotolare e gattonare. Il momento decisivo accade quando sei in grado di metterti in piedi da solo. Allora sei pronto a muovere i primi passi. Impari a camminare quando riesci a muoverti autonomamente da uno spazio a un altro. Per essere operativi in quarta dimensione occorre riuscire a camminare da un tempo a un altro.
In termini pratici se sei in un processo di svezzamento multidimensionale, ti capiterà con frequenza di avere esperienze di indicibile estasi, amore e pace, seguite da esperienze di natura opposta.
Così come un bambino quando impara a camminare necessita di acquisire la capacità di individuare e muovere il corpo in relazione ai diversi spazi che lo circondano, come essere emergente in quarta dimensione occorre che riconosci il corpo che ti permette di muoverti in relazione a diversi tempi.
Nell’intervallo che esiste tra l’esperienza estatica e quella di opposta natura, si tratta di definire la presenza di un nuovo corpo in grado di interagire a livello temporale con queste esperienze.
L’intervallarsi di esperienze felici e dolorose serve a farti comprendere la distanza che hai da coprire per muoverti da un’esperienza all’altra.
È un lavoro faticoso e immane, che consiste in diversi tentativi e fallimenti, momenti di precario equilibrio e cadute. Ma alla fine, se pazienti, la spunterai.
© Franco Santoro, 2009
In: Franco Santoro, Pronto soccorso multidimensionale: emergenze spirituali, mondi paralleli e identità alternative, Institutum Provisorium, 2020, pp. 90-91.