La liberazione dalla realtà separata, il recupero dell’interezza della nostra anima o, in termini più ordinari, la risoluzione dei problemi che ci affliggono, non è effettivamente possibile fino a quando non recuperiamo la memoria delle condizioni contrattuali che determinano la situazione in cui ci troviamo.
Nella realtà ordinaria una firma è vincolante per la validità di un contratto, poco importa se ci siamo dimenticati o pentiti di averla fatta. Similmente ciò accade anche a un livello multidimensionale dell’esistenza, nell’articolazione di ciò che noi siamo simultaneamente in questa e altre realtà, sul piano dell’anima.
Se abbiamo autorizzato, per esempio, un contratto con addebito automatico, o pagamento ricorrente, in cambio di un determinato servizio o prodotto, questa situazione continuerà fino a quando non inviamo una richiesta di disdetta secondo le clausole contrattuali sottoscritte. Talvolta è possibile disdire immediatamente, in altri casi occorre un preavviso a breve o lungo termine, che può essere onorato in alcuni giorni, mesi, ma anche anni, o perfino a completamento della vita propria o di un certo numero di vite di future generazioni.
Qualunque siano le norme contrattuali, sia che si tratti di un’operazione di disdetta che possiamo effettuare immediatamente o dopo lunga attesa, se non siamo più a conoscenza della natura del contratto, del motivo per cui lo abbiamo autorizzato, delle condizioni che implica e anche dell’identità o vita assunta al momento della stipulazione, non riusciremo a venirne fuori.
Ne consegue che prima di tutto si tratta di recuperare la memoria, operazione di solito resa assai difficile da uno spesso strato di amnesia. Questa perdita di memoria può essere promossa sia intenzionalmente dal beneficiario dei pagamenti automatici o inconsciamente da noi stessi onde evitare il confronto con aspetti rimossi della nostra realtà, causa di immane imbarazzo, paura, vergogna e altre emozioni indicibili.
Il recupero della memoria è il primo passo. Un modo potente e sacro per compiere questo passo consiste nell’usare rituali sciamanici danzanti che, mediante la ripetizione incessante di ritmi musicali, invocazioni e passi, favoriscono stati profondi di trance ed espansione della coscienza. Simili cerimonie sono impiegate in molte tradizioni esoteriche e religiose, come le danze rotatorie dei dervisci fondate sul dhikr (che in arabo significa “ricordo”), che consistono nell’impiego di invocazioni rivolte ad Allah.
Gli stati di trance, quando sono promossi da rituali e cerimonie sacre, senza l’uso di sostanze psichedeliche, favoriscono l’emergere di una consapevolezza multidimensionale che permette di portare luce sulle dinamiche matrice dell’anima, sulla natura della volontà di Dio per noi, e conseguentemente sul nostro scopo prioritario.
In base al risveglio della memoria e la conoscenza delle norme contrattuali che regolano la nostra esistenza, possiamo comprendere cosa stiamo ricevendo e dando in cambio, riconoscendo se ciò è in armonia con il nostro scopo primario e la volontà divina. In caso contrario possiamo annullare il contratto ottemperando alle condizioni per farlo. E questo è il secondo passo, che richiede precise formalità, spazi e tempi.
Questa visione della vita secondo la prospettiva dell’istituto giuridico del contratto è un espediente strategico per descrivere il lavoro sciamanico da una prospettiva pragmatica, priva di romanticismi, effetti speciali e mistificazioni.
Il termine contratto deriva dal latino contractus, participio passato del verbo contrahĕre, che significa “trarre insieme, riunire’. Attraverso la consapevolezza e comprensione dell’istituto giuridico sciamanico del contratto, delle sue norme e applicazioni, possiamo liberarci legittimamente da questa realtà separata, attuando un effettivo recupero dell’anima, riunendoci con il Tutto e aprendoci alla nostra vera natura multidimensionale.
© Franco Santoro
Vedi anche Recupero dell’Anima (clicca qui) e Cenni di giurisprudenza multidimensionale (clicca qui).
Tratto da: Franco Santoro, Pronto soccorso multidimensionale: emergenze spirituali, mondi paralleli e identità alternative, Institutum Provisorium, 2020, pp. 79-81.