La vita è il ritardo della morte

Il mondo in cui viviamo si fonda sulla negazione della morte e sull’esaltazione della vita. La morte tuttavia arriva sempre puntualmente, facendo ogni volta cessare la vita. Ma poiché la morte è negata, è qualcosa che non deve esserci, ecco che i vivi se la prendono con i morti, che sono morti, e che non dovevano morire, o con altri vivi, che hanno provocato la morte di morti che non dovevano morire.

Puoi difendere la vita fino all’ultimo, prendere le massime precauzioni per preservarla, ma la morte avrà sempre la meglio su tutto e tutti. La vita è solo il ritardo della morte.

Morirai, questo è certo, e insieme a te moriranno tutti. Puoi raccontartela sull’esistenza di altre vite, sulla vita dopo la morte, sulla presenza di Dio, o sull’identità multidimensionale, così come pure io me la racconto, o la racconto ad altri. Questo è ciò che ho fatto per tutta la vita, sia per sincera convinzione sia per motivi puramente strategici. E finché vivo continuerò probabilmente a farlo, ma quel che ti posso dire, in totale trasparenza, che io alla propaganda sociale sulla vita non ho mai creduto, anzi è ciò che mi ha schifato maggiormente.

La vita termina sempre con la morte, è il ritardo della morte stessa, e un mondo che nega la morte, che prova paura, imbarazzo, ribrezzo e vergogna nei suoi riguardi, è un mondo che nega la vita stessa, che prova paura, imbarazzo, ribrezzo e vergogna per la vita.

Tutte le aree della vita verso cui proviamo paura, imbarazzo, ribrezzo e vergogna sono indicative della nostra negazione della vita.

Puoi raccontartela sulla bellezza e i piaceri della vita, sulla sua sacralità, sull’esistenza della vita dopo la morte, ma se non sei in grado di accettare la cruda realtà della morte, della morte e basta, senza alcun sotterfugio o sviluppo a lieto fine, ti stai solo prendendo in giro.

Questo può sembrare un post privo di speranza e in effetti lo è. Ma questo è pure un post di massimo potere e suprema libertà perché nel momento in cui non ti attacchi più ad alcuna speranza, ideologia, credenza, pregiudizio, ecco che sei pronto veramente ad accettare quello che c’è, la verità pura qualunque essa sia. Non ti attacchi più a nulla. Sei finalmente libero.

Il massimo potere che hai sulla vita e sulla morte consiste nel lasciare andare l’attaccamento alla speranza, al lieto fine, alla propaganda, alle ideologie, a ogni isteria sociale, politica e religiosa.

La morte arriva e spazzerà via tutte le tue illusioni, insieme alle storie che racconti su te stesso e gli altri.

Il massimo potere che hai sulla morte, consiste nell’accettarla pienamente, nell’anticiparla, morendo ogni giorno, facendo morire l’attaccamento alla tua storia personale, ai pensieri che ti ossessionano su di te e gli altri…

(6.4) 280816

© Franco Santoro

Nota: Gli articoli che appaiono in questo sito sono intesi a stimolare la consapevolezza e le intuizioni del lettore, e non a sostituire la sua ricerca ed esperienza diretta. I miei scritti non costituiscono l’enunciazione di verità assolute, bensì di punti di vista limitati, che fanno parte di una visione olistica più ampia, o di messaggi strategici intesi a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse. Non appoggio necessariamente alcuna delle idee e delle opinioni espresse in questi scritti, incluse le mie. Non sono interessato a dibattere queste idee e sono potenzialmente d’accordo con qualunque idea a favore o contraria.

Potrebbe interessarti anche: