Linguaggio

Quanto tempo passiamo a comunicare scrivendo e parlando, leggendo e ascoltando?
Così facendo crediamo di comunicare e relazionarci, ma in realtà ci stiamo solo rapportando con le nostre reciproche identità ordinarie, quelle programmate dal linguaggio.
L’unica differenza che esiste tra uno smartphone e le nostre identità ordinarie è che queste ultime sono un po’ più sofisticate. Più propriamente il maggiore fatto distintivo è che quando usiamo uno smartphone o computer per comunicare siamo consapevoli che è stato programmato per questo scopo, mentre quando adoperiamo la nostra testa per comunicare, con o senza smartphone o altri apparecchi, pensiamo di essere davvero noi stessi.
Tutto quello che esprimiamo con il linguaggio fa parte di un programma sia che usiamo un apparecchio esterno sia che impieghiamo la nostra testa.
Quindi ogni volta che provi difficoltà a esprimerti e proprio non trovi le parole giuste, tanto che quello che dici o scrivi viene totalmente frainteso, ebbene rallegrati, perché questo è il segnale che non sei diventato interamente uno smartphone.
Ogni difficoltà di comunicazione, specialmente quando da essa ne deriva un grande sconforto e dolore è il segnale che la tua anima è ancora viva, seppure sofferente.
Tutto quello che non riesci a esprimere con il linguaggio rappresenta chi sei veramente, o per lo meno, con tutto il rispetto per gli smartphone, costituisce la parte di te che non è stata programmata.
La maggior parte delle persone ignora o reprime questa parte, e fa di tutto per ignorarla e reprimerla negli altri. Tuttavia questa parte c’è anche se la ignori, e si esprime attraverso tutto ciò che ti inquieta nel mondo fuori e dentro di te, che è poi per altri versi quel che ti attira di più.
Tutto questo discorso potrebbe seguire all’infinito, ma onde evitare di creare fraintendimenti, mi fermo qui e spengo lo smartphone.

Potrebbe interessarti anche: