Margini

distaccoI margini sono mura create dall’ego per preservare la sua realtà consensuale. Quelli più comuni sono siti ai confini della consapevolezza ordinaria.

Quando neghi qualcosa e lo consideri come estraneo a te stesso, questo è un margine. L’apertura verso un margine è un’esperienza di trasformazione, poiché sfida, confonde o annulla l’identità convenzionale. Per esempio, potresti vivere in famiglia insieme a un coniuge e ai tuoi figli. Se incontri una persona verso cui sei attratto e con cui esiste il potenziale di creare una nuova relazione, questo è un margine che mette in crisi il modello precedente e ti confronta con un diverso modo di essere. A questo punto puoi scegliere di aprirti o no all’esperienza. Aprirsi non significa necessariamente passare oltre il margine, così come appare nella realtà ordinaria. L’apertura può accadere sia rimanendo nella famiglia originaria sia lasciandola. La trasformazione, sebbene stimolata dall’esterno, avviene a un livello interiore, nella matrice dell’essere.

Un margine assai diffuso riguarda attribuire significato solo a ciò che è dotato di forma fisica visibile (corpi, case, piante, terra, oggetti, ecc.) e ignorare gli spazi che appaiono vuoti, definiti in genere come nulla. In verità gli spazi che appaiono pieni sono solo una parte microscopica di ciò che vedi. L’area di contorno che separa le forme fisiche ordinarie è uno dei margini primari dell’umanità.

“Questo spazio che tu vedi separare ogni cosa l’una dall’altra, è il mezzo attraverso il quale avviene la percezione del mondo. Tu vedi qualche cosa dove non c’è nulla, e allo stesso modo non vedi nulla dove c’è l’unità: uno spazio tra tutte le cose, e tra tutte le cose e te. Così pensi di aver dato vita nella separazione. Con questa divisione pensi di essere costituito come un’unità che funziona con una volontà indipendente.”[1]

Finché sei in questa realtà ti trovi ad affrontare la sua realtà separata e a impiegare i relativi simboli. Questo non vuol dire farsi ingannare da loro.

“Così ciò di cui hai bisogno sono intervalli ogni giorno in cui l’apprendimento del mondo diventa una fase transitoria: una prigione dalla quale esci per andare alla luce del sole e dimenticare l’oscurità. Qui tu comprendi la Parola, il Nome che Dio ti ha dato: la sola Identità che tutte le cose condividono, il solo riconoscimento di ciò che è vero. E poi ritorni all’oscurità, non perché pensi che sia reale, ma solo per proclamarne l’irrealtà in termini che hanno ancora significato nel mondo governato dall’oscurità.”[2]

Il valore dei margini è avvertirti di apparenti pericoli e tenerti lontano da situazioni che non sei ancora in grado di affrontare. Il loro svantaggio è che la paura del margine, e non dell’effettivo tema in questione, può impedire di aprirti a opportunità di trasformazione. Fai attenzione a non restare intrappolato dal conflitto se superare il margine o meno. Questa è una delle strategie dell’ego: creare conflitti e una realtà virtuale in cui c’è sempre qualcosa da perdere o guadagnare.

Nel lavoro sciamanico incontrerai alcuni margini e prenderai decisioni a riguardo. Entra nel mondo sciamanico e affronta direttamente il potere del margine. Rivolgiti alla Guida e alle forze in grado di donarti supporto. Puoi anche riferirti a persone che hai conosciuto nella vita ordinaria e che hanno mostrato esempi di come superare i margini. Magari vi sono state situazioni del tuo passato in cui sei riuscito ad affrontare quella particolare situazione. L’energia che si muove attraverso il margine ti permette di recuperare le parti perdute dell’anima.

© Franco Santoro, Astrosciamanesimo: Libro Due.

[1] Un corso in miracoli, Libro degli esercizi, p. 347.
[2] Ibid. p. 348.

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