Un guerriero si considera già morto e quindi non ha nulla da perdere. Il peggio gli è già accaduto, e lui è lucido e calmo. (Carlos Castaneda)
Con il termine antenati identifico qui sia tutti i parenti e ascendenti di sangue vicini e lontani, che tutti gli esseri che sono vissuti sulla Terra, la galassia, l’universo e quel che esiste oltre.
Ebbene si tratta di un bel po’ di gente!
Gli antenati possono essere in relazione con quelle che taluni concepiscono come vite passate o collegati a figure storiche o mitologiche verso cui senti attrazione o repulsione.
Il ruolo di antenato può essere esteso a esseri divini e mitici, animali, vegetali e perfino minerali, luoghi geografici e qualsiasi corrispondenza di segno astrologico.
Nelle tradizioni di molte popolazioni e in ogni cultura sciamanica gli antenati vengono onorati con estremo rispetto. Un periodo ideale per tali celebrazioni è quello dell’autunno ed in particolare i giorni sotto il segno dello Scorpione.
Gli antichi erano assai coscienti della presenza degli antenati e ogni loro decisione veniva presa mediante una consultazione con essi.
Quando ci rivolgiamo ai nostri antenati ci relazioniamo con le più antiche parti di noi stessi. In tali momenti possiamo recuperare immagini, eventi, memorie e situazioni capaci di aiutarci a comprendere chi e cosa siamo ora. In codesto modo diventiamo consapevoli di essere un prodotto di un passato che non è affatto limitato al periodo della nostra vita fisica.
Se intendiamo esplorare il passato in maniera autentica e collegarci con le nostre radici, è essenziale che siamo disponibili ad includere tutto, in particolare quelle persone o situazioni che tendiamo a non riconoscere.
Gli antenati, se da un lato possono donare supporto, dall’altro sono anche portatori di forti rancori e di modelli distruttivi che continuano ad essere tramandati di generazione in generazione.
Questi rancori sono alla radice dei problemi di relazione presenti ed è nostro compito procedere alla loro guarigione con la consapevolezza dell’antico retaggio da cui emanano.
Quando tra amanti, amici, parenti, colleghi e anche tra persone incontrate casualmente si creano forti conflitti e tensioni, la realtà è che si stanno producendo le stesse condizioni che in un’epoca remota apportarono separazione e miseria.
Queste condizioni si ripropongono onde essere corrette e guarite, al fine di offrire un’altra prospettiva fondata sull’unità e non sulla separazione.
Tali accadimenti, per quanto talvolta penosi, sono di grande importanza poiché ci pongono di fronte alla possibilità di invertire la tendenza, di perdonare, ed aprire così un varco dimensionale con effetti incredibili non solo su noi stessi, ma anche sulle generazioni presenti e future.
Passato, presente e futuro hanno valore solo nel ristretto ambito della realtà in cui vive un esile frammento della nostra natura.
Allorché procediamo verso ulteriori dimensioni, ecco che il tempo addiviene un percorso lungo il quale possiamo spostarci e incontrare coloro che dimorano nella realtà esistente oltre la separazione.
Una società che onora i suoi antenati onora anche i suoi discendenti; prende decisioni tribali ed effettua cambiamenti sociali con cautela, poiché ciò avrà un’influenza non solo su una, ma su molte generazioni; dona umiltà e altruismo ai suoi leader; riconosce la saggezza o la futilità delle azioni passate e non ne ripete gli errori; alimenta l’economia con risorse naturali ed un uso saggio della terra. Al contrario, la nostra società lascia ai suoi discendenti un’eredità di paura fondata su una mancanza di riguardo sia per il passato che per il futuro. [1]
Oh possa tu essere colui che porterà il buono, il vero e il bello del tuo lignaggio di famiglia; oh possa tu essere colui che porrà fine ai modelli distruttivi della famiglia e della nazione (Antica canzone ancestrale)
Note:
[1] Caitlin Matthews, Singing the Soul Back Home, citato in Mattie Davis-Wolfe; David Thomson, “Roots – Lesson #3”, p. 22, in Walking the Sacred Wheel: Second Year’s Journey of Initiation Around the Sacred Wheel, Teacher/Leadership, Sacred Circles Institute, 1995.
© Franco Santoro