Pieno e vuoto

Cerchiamo di colmare il vuoto che sentiamo dentro riempendoci di tutto: cibo, obiettivi, impegni, preoccupazioni, idee, relazioni, sport, politica, religione, ecc. Ma tutto quello di cui ci riempiano alla fine esce e ci ritroviamo nuovamente vuoti.
 
Da un lato ci riempiamo, dall’altro ci svuotiamo, perché questo è il ritmo naturale della vita, del respiro, dell’inspirazione e dell’espirazione.
 
Quando accetti questo ritmo, allora cessi di sforzarti a trattenere quello di cui ti riempi, accetti di lasciarlo andare, smetti di scappare dal vuoto, riconosci che la vita non è accumulare, trattenere. La vita è ricevere e lasciare andare, pieno e vuoto, alto e basso, inizio e fine. Ma ad ogni vuoto poi segue un pieno, ad ogni basso segue un alto, ad ogni fine segue un inizio, e così via.
 
Non puoi fermare la vita nel pieno, nell’alto o nell’inizio, così come non puoi fermarla nel vuoto, nel basso e nella fine.
 
Eppure questo è ciò che la maggior parte delle persone fanno. Si fermano. Non respirano più. E quando ti fermi, non sei in effetti più vivo.
 
La carta natale riflette proprio questa fermata. Mostra la posizione dei pianeti, della terra e del cielo al momento della tua nascita. Quando dici “Io sono del segno del Leone” o “il mio ascendente è in Acquario”, stai solo dicendo dove ti sei fermato.
 
I pianeti, le stelle, la terra continuano a muoversi, a iniziare e finire un giro per poi iniziarne e finirne un altro. Da quando sei nato sono in movimento, mentre la tua carta natale è rimasta ferma dov’è.
 
La carta natale è utile perché ti mostra dove ti sei fermato. Ti mostra anche da dove puoi partire per continuare a muoverti, a iniziare e finire e iniziare e finire ancora, come fa tutto l’universo.

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