Protezione spirituale

Il lavoro di guindexarigione spirituale e sciamanica è inteso a toccare diverse parti del tuo essere. Alcune sono familiari, altre meno, altre ancora possono apparire piuttosto minacciose e controverse. Una stessa esperienza può provocare reazioni diametralmente opposte nelle persone. Viaggiando in altre dimensioni, così come muovendoci nella vita ordinaria, incontriamo zone di estasi e bellezza, ma anche aree di disagio e rancore. Di solito, in questi spazi, si nascondono lezioni importanti.

Il vantaggio delle zone d’ombra è di tenerci lontano da situazioni che forse non siamo ancora in grado di affrontare. Il loro svantaggio è che spesso la paura dell’ombra, e non verso ciò che esiste effettivamente, c’impedisce di accedere a esperienze importanti e decisive. Qui occorre prestare attenzione a non rimanere intrappolati nel clima di contrattazione, conflitto e confusione che l’ego tende ad attivare a questo stadio. È cosa buona rischiare, ma è anche importante non forzare le cose. In certi momenti è meglio fermarsi e valutare cosa accade. Se in una situazione avvertiamo forti disagi o ci sentiamo privi di protezione, è preferibile essere cauti ed evitare inutili azzardi. Anche il più potente sciamano non muove un passo in una zona di pericolo se non è certo di ricevere l’aiuto da Dio e dai suoi emissari, come gli angeli e spiriti guida. Ed è proprio questa capacità di chiedere e ottenere aiuto che lo rende uno sciamano potente.

Una prima lezione da imparare in ogni percorso spirituale è quella della protezione. Quando lasciamo il mondo della realtà consensuale per avventurarci alla ricerca delle realtà che dimorano oltre, il nostro corpo fisico ed emotivo diventa più vulnerabile. Ciò rappresenta una minaccia per i diversi strati della nostra personalità fondata sull’ego. Essi sono stati programmati per mantenerci ancorati alla realtà fisica e alle sue superstizioni. È necessario tempo per sciogliere la loro morsa. In questi casi può essere saggio attribuire potere provvisorio a qualcosa di esterno. Celebrando un atto di protezione (mediante un rituale o l’impiego di specifici strumenti), impediamo all’ego di precipitare nel panico. Inoltre, evitiamo di essere influenzati da energie che non siamo ancora in grado di gestire e che potremmo percepire erroneamente a causa del nostro stato di paura.

Vi sono diversi modi e strumenti per chiedere e ricevere protezione. Lo Spirito Guida e lo stesso Sacro Cerchio svolgono fondamentalmente questa funzione. Essi sono sempre disponibili dentro e fuori di noi. Quando prendiamo pienamente coscienza della loro presenza, allora non ha più alcun senso chiedere protezione. Il fatto è che questa consapevolezza può facilmente venire a mancare. Per questo motivo suggerisco di usare specifiche procedure di protezione. Allo stesso tempo, è pure essenziale non diventare troppo rigidi, dogmatici o dipendenti riguardo alla protezione, poiché ciò potrebbe creare l’effetto opposto.

Le forme di protezione operano essenzialmente come contenitori. Quel che importa è che il contenitore contenga effettivamente la protezione, in altre parole rendere chiara la nostra scelta di ricevere protezione e lasciare andare la sottile tentazione di essere attaccati. La focalizzazione sull’Intento di accettare protezione è in vero un requisito centrale in ogni rituale.

Una pratica spirituale regolare, ripetuta almeno tre volte al giorno (al mattino, a metà giornata e alla sera), è la chiave per garantire un minimo di protezione spirituale e liberarsi dalle intrusioni e interferenze principali cui siamo soggetti come conseguenza della nostra permanenza in una realtà fondata sulla separazione. Quindi il modo migliore per proteggersi è svolgere una pratica spirituale quotidianamente con la stessa frequenza con cui assumiamo gli alimento, in genere tre volte al giorno, ma anche di più se consideriamo le piccole merende e le bevande.

Vi sono inoltre situazioni in cui necessitiamo di una maggiore protezione, perché ci troviamo in situazioni o ambienti difficili da gestire o in presenza di forti intrusioni e attacchi. In questo caso occorre usare delle pratiche più dirette e instaurare una specie di stato di emergenza, in cui esercitiamo la massima cautela e prendiamo accurate precauzioni.

In particolare si tratta di chiedere esplicitamente protezione tenendo conto che gli angeli e le forze che possono aiutarci hanno bisogno del nostro consenso per poter intervenire. A differenza delle entità infestanti e demoniche, finalizzate a preservare la separazione, che invadono la nostra mente e le nostre emozioni in continuazione, abusandoci senza alcun riguardo e spacciandosi per i nostri stessi pensieri ed emozioni, le nostre guide spirituali hanno bisogno di ricevere il nostro permesso per entrare in rapporto con noi.

© Franco Santoro, estratti da Astrosciamanesimo: un viaggio nell’universo interiore

 

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